giovedì 4 aprile 2024

Quando i NO di Dio ci bastano e ci danno pace...

“Dio Mio, Dio Mio, perché Mi hai abbandonato!? - E Gesù, avendo di nuovo gridato a gran voce, rese lo spirito.” (Vangelo di Matteo27:46,50) Queste sono le ultime parole gridate, urlate, da Gesù sulla croce. Matteo poi scrisse che la cortina del Tempio, che simboleggiava la separazione fra Dio e l’umanità, si squarciò da cima a fondo nel momento stesso che Gesù esalava l’ultimo respiro. Quella fu l’unica volta che Gesù in preghiera non si rivolgeva a Dio con il termine “Padre” ma con YHWH. Altre due frasi rimpostate dagli evangelisti nel Nuovo Testamento e pronunciate da Gesù sulla croce furono: “Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno - Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio...” Dopodiché, Dio condannò Suo Figlio alla morte per i nostri peccati... Le ultime parole gridate da Gesù ci ricordano il profondo dolore, l’abbandono, la solitudine, le emozioni frantumate di Gesù morente. Certamente le sofferenze e i dolori fisici di Gesù in quelle ultime ore furono atroci, ma la Bibbia ci parla di un dolore ancora più grande e incomprensibile per noi: in quel momento Gesù, l’Agnello di Dio, pagava il prezzo per il riscatto dell’umanità.

 

Ti sei mai sentito/a abbandonato/a da Dio? Hai mai gridato nel tuo cuore Dio dove sei? Perché mi hai abbandonato?”Forse sì o forse no, sicuramente, se fai parte della razza umana, avrai provato almeno una volta solitudine, abbandono, dolore fisico o emotivo... Io ho provato tutto questo e non solo una volta, ma ti garantisco che non mi sono mai e poi mai sentita abbandonata da Dio. Questa è anche l’esperienza del mio carissimo amico Stefano che da anni lotta con tumore, metastasi, dolori praticamente in ogni parte del corpo, lunghe e strazianti corse al Pronto Soccorso, degenze ospedaliere e tanto altro ancora. Circa tre settimane fa ha scritto un articolo che mi ha toccato nel profondo, quindi lo voglio condividere con voi con il suo permesso; sono certa che vi farà riflettere.


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“Visto che la notte non si dorme più questa notte riflettevo sui vari dolori e cercavo di immaginarmi cosa stava succedendo nel mio corpo. Purtroppo, da una settimana, quando mi allungo, ho un dolore al petto destro, mi brucia come se ci stesse una padella rovente e alla scapola destra dietro mi sento una forte pressione che crea dolore, questo si aggiunge agli altri dolori che già avevo, non riesco a stare supino nel letto che è l'unica posizione che mi permette di dormire. Non so perché neanche gli antidolorifici riescono a spegnere quel fuoco quindi tutta la notte fatico a dormire, ho tanti risvegli e quel poco che dormo ho incubi motivati dal dolore che mi svegliano. Spero che dalla TAC che farò il 15 si riesca a capire cosa stia succedendo, temo che ci sia un nuovo versamento pleurico anche se inferiore rispetto ai 2 litri dell'anno scorso. 

Nella notte riflettevo e trovavo forza su questi versetti:

 

Salmo 63:6-7 - ‘Di TE mi ricordo nel mio letto, a TE penso nelle veglie notturne. 𝙋𝙤𝙞𝙘𝙝𝙚́ 𝙩𝙪 𝙨𝙚𝙞 𝙨𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙞𝙡 𝙢𝙞𝙤 𝙖𝙞𝙪𝙩𝙤.’ Anche il salmista nell'insonnia pensava a Dio e alla sua bontà. Riflettevo ad un anno fa, a quando il versamento pleurico era talmente elevato che respiravo a fatica ed ero impossibilitato nei movimenti, inoltre riflettevo alla salute del passato, a quando non riuscivo a camminare se non con le stampelle, pensavo ai dolori che mi accompagnavano anche allora e al pensiero di questo non posso che essere grato a Dio e riconoscere che il suo aiuto e la sua presenza è stata una costante nella mia vita che mi ha sempre dato forza di andare avanti. Non vedo l'ora che tutto sparisca e che possa ritornare ad una vita ‘normale’ ma anche se così non fosse so che non sono solo Dio è con me e tutti voi siete con me. Grazie perché non mi lasciate solo. Salmo 54:4 "Ecco, Dio è il mio aiuto; il Signore è colui che sostiene l'anima mia.”

 

Condivido pienamente l’esperienza di Stefano, il nostro Dio non ci ha mai abbandonato e ha uno scopo ben preciso per le nostre malattie. L’Apostolo Paolo, anche lui sofferente, dopo aver pregato te volte per la liberazione dalla prova che gli provocava dolore, ha ricevuto un NO e una spiegazione da Dio che lo rese soddisfatto anche nella sofferenza; se riponi in Cristo Risorto la tua fiducia, se affidi a Lui i tuoi sogni, desideri, dolori, speranze e quant’altro, anche davanti ai NO di Dio, non sarai mai solo/a a doverli affrontare!

“Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché quando sono debole, allora sono forte.” (2 Lettera di Paolo ai Corinzi, 12:7-10)

 

 

giovedì 28 marzo 2024

I Passi verso la Vera Pasqua

La Bibbia Ogni Giorno PASQUA: CHE COSA SIGNIFICA? Sappiamo, 41% OFF


Ogni anno si spendono soldi su soldi per uova di cioccolato, tempo per le decorazioni “pasquali”, si colorano le uova e le si nascondono per i bambini e chi più ne ha più ne metta. Ma tu, lo sai perché la Pasqua è, o dovrebbe essere, la ricorrenza più importante della cristianità? Sai perché ogni anno la data della Pasqua cambia? Sai come spiegare ai bambini il vero significato di Pasqua? Perché di domenica e non di sabato o mercoledì?

 

 Biblicamente (e uso volutamente questo termine perché le origini della Pasqua si trovano nella Bibbia) la Pasqua fu istituita per volontà di Dio e comandata al Suo popolo eletto, Israele: “Celebra la Pasqua in onore dell’Eterno, tuo Dio” - “Nel quattordicesimo giorno del primo mese sarà la Pasqua in onore dell’Eterno.”  (Libro dei Numeri 28:16;Libro del  Deuteronomio 16:1). Il termine “Pasqua” in ebraico è Pesach e significa “passare oltre”. Passare oltre da cosa, da chi e perché?

 

Questo termine ricorda agli Ebrei il sangue dell’agnello posto sugli stipiti delle porte per salvare i primogeniti delle famiglie degli israeliti dalla decima piaga, con cui Dio punì gli egiziani e il loro faraone a causa della loro idolatria. Dinanzi alle porte segnate col sangue “la morte passò oltre” e non colpì i primogeniti in quella casa (Libro dell'Esodo cap. 11 - 12). La Pasqua Ebraica durava otto giorni; insieme all’agnello si doveva mangiare anche pane azzimo e erbe amare - il lievito era simbolo del peccato e le erbe amare la dura schiavitù. L’ubbidienza a ogni istruzione di Dio riguardo a questa festa era necessaria e indispensabile per l’espiazione e il perdono dei peccati del popolo. 

 

Quando leggiamo tutto il Nuovo Testamento scopriamo che il significato tipologico dell’agnello pasquale offerto dagli Ebrei fu applicato a Gesù Cristo: Giovanni Battista disse: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo”; Pietro scrisse: “Siete stati riscattati... dal prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia”; e Paolo: “La nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata”.

 

Il significato biblico della Pasqua nel Nuovo Testamento consiste quindi nel: Nuovo Patto di Dio con chiunque riconosce Cristo Gesù unico Salvatore, Signore e Agnello sacrificato per i nostri peccati. L’ultimo grido di Gesù sulla croce fu: “è compiuto”, poi morì. Ecco quanto scrivono Giovanni e Paolo da parte di Dio: “Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unico Figlio affinché, chiunque crede in Lui, non perisca, ma abbia vita eterna.” (Vangelo di Giovanni 3:16). Dio ci offre in Cristo la liberazione dalla schiavitù del peccato e, essendo risorto dai morti dopo tre giorni, la garanzia della vita eterna! “Chi crede nel Figlio di Dio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio di Dio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui” - “Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture; che apparve a Pietro, poi ai dodici. Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli, e, ultimo di tutti, apparve anche a me.” - “Perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti, con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati.” - “Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti.” (Vangelo di Giovanni 3:36; Prima Lettera ai Corinzi 15; Lettera ai Romani 10:7-10; Prima Lettera a Timoteo 2:5-6)

 

Se da una lato è il Calendario Ebraico che determina la data della Pasqua cristiana, dall'altro lato è la resurrezione di Cristo che viene celebrata dagli autentici Suoi discepoli di ieri e di oggi! La celebrazione della Pasqua, quindi, ha a che fare con il ricordo della morte e resurrezione di Gesù Cristo, che è vivo, regna e governa sovranamente nei cieli e su tutta la terra; Egli è il Re di gloria e chiunque ripone la propria fede nel Suo sacrificio, il Suo sangue lo lava dai propri peccati che gli vengono perdonati da Dio Padre, il cui “giudizio passa oltre” e ottiene la vita eterna.

 

La Pasqua racchiude tutta l’essenza della giustizia, dell’amore e della misericordia di Dio per l’umanità e il cui punto d'incontro è la croce e la garanzia è la tomba vuota. 

 

Se sei cristiano o cristiana, dovresti desiderare come me di celebrare la Pasqua in onore di Cristo Gesù, il quale “Nei giorni della sua carne, con alte grida e con lacrime egli offrì preghiere e suppliche a colui che poteva salvarlo dalla morte ed è stato esaudito per la sua pietà. Benché fosse Figlio, imparò l'ubbidienza dalle cose che soffrì; e, reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono autore di salvezza eterna...  Cristo Gesù, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sottoterra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. (Lettera agli Ebrei 5:7-9; Lettera ai Filippesi 2:6-11)

 

La prima volta che realizzai quanto grande fu il sacrificio di Gesù per me e quanto meraviglioso è l'amore di Dio per tutti noi non fu guardando un film religioso in TV, e nemmeno nel corso di qualche processione o cerimonia pomposa in un tempio, ma fu a casa mia leggendo nella mia Bibbia la vera storia della passione di Cristo. E quando mi resi conto che furono proprio i miei peccati a inchiodarlo sulla croce, non potei far altro che inginocchiarmi davanti a Dio e invocare il Suo perdono. Cristo è la mia Pasqua e può diventare anche la tua Pasqua, quindi invito anche te a a leggere, con la tua famiglia se possibile, la storia della Passione e Resurrezione di Cristo Gesù riportata nei 4 Vangeli nel Nuovo Testamento. 

 

In alcuni paesi, la domenica di Pasqua, i cristiani usano un saluto speciale con cui anche io ti saluto: Cristo Gesù è veramente risorto - Gesù vive!

 

Alla prossima 

Maria Luisa