lunedì 25 maggio 2009

Impara a dare la precedenza


Perché la nostra momentanea, leggera afflizione
ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria"
2 Corinzi 4:17

Una volta ho letto una storia su una comunicazione via radio che avvenne fra una nave militare americana e le autorità canadesi, presso le coste delle Newfoundland.

Le autorità canadesi avvertirono gli americani: “Per favore cambiate la tua rotta di 15 gradi a sud per evitare la collisione”.

Gli americani risposero: “Vi raccomandiamo di cambiare voi la vostra rotta di 15 gradi a nord per evitare la collisione”.

Le autorità canadesi replicarono: “Negativo. Dovrete cambiare rotta di 15 gradi a sud per evitare la collisione”

E gli americani: “Qui è il capitano della Nave militare americana, vi dico per l’ultima volta di cambiare rotta”

“Nossignore, voi dovete cambiare rotta”

“Questa è la nave militare USS Lincoln, la seconda nave più grande della Marina Americana. Disponiamo di tre caccia militari tre lanciamissili e numerose altre armi, vi ordino di cambiare rotta di 15 gradi a Nord, ripeto 15 gradi nord o faremo tutto ciò che riterremo opportuno per salvaguardare la nostra sicurezza.”

Dopo un breve istante di silenzio le autorità canadesi risposero: “Qui è il faro delle coste delle Newfoundland... fate un po’ come vi pare”.

A volte non ci piace quello che Dio vuole che noi facciamo, e vogliamo (o pretendiamo addirittura) che Lui cambi rotta mentre, in realtà, siamo noi a dover cambiare la rotta. Occorre che comprendiamo che i piani di Dio per noi sono migliori dei nostri, ciò non vuol dire necessariamente che i Suoi piani siano i più semplici o le scelte più allettanti del momento. Ci saranno momenti nei quali dovremo affrontare situazioni nella vita dove il piano di Dio non ci piacerà e non condivideremo le Sue scelte per noi. Ma possiamo fidarci di Colui che ha detto:

“«Io non ti lascerò e non ti abbandonerò».
Così noi possiamo dire con piena fiducia: «Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l'uomo?»
Ebrei 13:3-5

lunedì 18 maggio 2009

Chi andrà?

"Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?» Allora io risposi: «Eccomi, manda me!»." Isaia 6:8
Era il 1978 quando, per la prima volta il mio cuore e la mia mente si sono concentrati su questo versetto. Una semplice frase, scritta secoli prima nella Bibbia, mi impediva di pensare ad altro: “Chi manderò e chi andrà per noi?” Mentalmente, rispondevo: “Signore, di certo non ti stai rivolgendo a me… non ho grandi capacità… non ho nessun titolo di studio… non ho altro da offrirti se non me stessa… è sufficiente?”.

"Chi manderò? E chi andrà per noi?” sono le domande che Dio pose ad Isaia e che, in qualche modo sta ancora ponendo a te: “Chi mandarò? Chi andrà per noi?” Andrai tu? Starai tu sulla breccia? Sarai disposto a metterti in gioco per amore del Signore? Sarai disposto a lottare in preghiera, a renderti disponibile nel nome di Gesù per servire gli altri? Sarai disposto a conoscere Dio personalmente attraverso la Bibbia, in modo tale da aiutare altri a conoscerlo meglio e a vivere per Lui?

La realtà è che molti di noi preferiscono essere “cristiani della domenica” o delle feste comandate, piuttosto che autentici seguaci e servitori del Signore. Molti preferiscono farsi dire da altri “più preparati di loro”, che cosa devono o non devono credere, che cosa devono o non devono fare, piuttosto che impegnarsi seriamente a conoscere Dio. Tanti non credono che conoscere Cristo Gesù, seguirlo e studiare personalmente le Scritture sia una necessità cristiana, pensano che sia un optional, un dovere per i “religiosi”.

Gesù ha detto: “Chi ha conosciuto me ha conosciuto il Padre” (vangelo di Giovanni capitolo 14) . Conosci la tua religione o conosci Dio? Conosci la fede altrui o conosci Gesù Cristo? E se sei un cristiano autentico, come risponderai alla chiamata di Dio: “Chi manderò? E chi andrà per noi?”

Io ho risposto, proprio come fece Isaia: “Eccomi, manda me!” e da allora non mi sono mai pentita della mia decisione. Ciò non significa conoscere tutto immediatamente o vivere una vita di mortificazioni corporali o rinunce assurde… significa dare a Dio il controllo totale della propria vita… Come risponderai tu?

lunedì 11 maggio 2009

Evitare decisioni affrettate quando …


Tutte le vie dell'uomo a lui sembrano pure,
ma il SIGNORE pesa i cuori.
Affida al SIGNORE le tue opere, e i tuoi progetti avranno successo. Proverbi 16:2-3

Quante persone, proprio come me, hanno tristemente ammesso (forse proprio in questi giorni) “se avessi la possibilità di tornare indietro farei scelte ben diverse...”, riferendosi ad azioni, decisioni o conversazioni che avrebbero voluto fare diversamente. Tutti conoscono la storia del re Davide che, per un attimo di debolezza e lussuria, ha commesso adulterio e omicidio; chissà quante volte nel suo cuore avrà ripetuto questa frase, chissà quante lacrime avrà versato al momento di pagare le conseguenze delle sue scelte affrettate e chissà quante volte avrà pensato alle alternative giuste e, purtroppo, sprecate. Se vuoi sapere dove ha trovato la forza di convivere con le drastiche conseguenze delle sue scelte leggi il Salmo 51, contenuto nella Bibbia.

Anche noi come Davide alle volte rischiamo di prendere decisioni sbagliate, soprattutto quando esse sono motivate dai nostri desideri o sentimenti. Altre volte, invece, sbagliamo nel prendere decisioni sotto stress o con motivazioni assolutamente sbagliate. Noi tutti siamo più vulnerabili di quanto pensiamo Quindi, una buona regola, è non prendere decisioni affrettate quando siamo arrabbiati, stanchi, depressi, frustrati ed affamati. In queste condizioni siamo portati a cercare gratificazione immediata, e questa è una vera e propria trappola pericolosa per noi e per coloro che amiamo.

Se hai fame mangia, se sei stanco riposa, se sei frustrato cerca la soluzione davanti a Dio con calma e serenità. Se devi prendere decisioni vitali siediti a tavolino e scrivi i pro e i contro di tale decisione... Alle volte abbiamo bisogno di tempo e saggi consiglieri prima di commettere errori madornali. Impara a considerare le conseguenze a lungo termine delle tue decisioni. Metti da parte la rabbia, non isolarti ma stai in buona compagnia e ripostati. Infine cerca il Signore e la sua guida e allora potrai esprimere giudizi corretti, invece di pensare, e rimpiangere, dopo a quanto diverso sarebbe stato se non avessi sbagliato la tua valutazione.

lunedì 4 maggio 2009

Creati per adorare


Ma ora così parla il SIGNORE, il tuo CREATORE, COLUI che ti ha formato! Non temere, perché IO ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei Mio! Quando dovrai attraversare le acque, IO sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà, perché IO SONO il SIGNORE, il tuo DIO, il SANTO, il tuo SALVATORE (…) Perché tu sei prezioso ai Miei occhi, sei stimato e IO ti amo (…) Non temere, perché IO sono con te (…) tutti quelli che portano il Mio Nome, che IO ho creati per la Mia gloria, che ho formati, che ho fatti (…) I miei testimoni siete voi, dice il SIGNORE, voi (…) affinché voi lo sappiate, mi crediate, e riconosciate che IO SONO. Prima di Me nessun dìo fu formato, e dopo di Me, non ve ne sarà nessuno. (Isaia 43:1-10)

Ti sei mai chiesto perché esisti? Giorno dopo giorno le varie attività della vita e le sue preoccupazioni ci portano in così tante direzioni che molte persone si chiedono quale sia l’obiettivo finale della vita. Il nostro Creatore ci ha fatti con il proposito di glorificare Lui e servire Lui. Nella Sua Parola Dio pone enfasi sul fatto che dobbiamo testimoniare della Sua Fedeltà e delle Sue opere meravigliose. Tristemente alcuni cristiani considerano sé stessi troppo impegnati per prendersi tempo “extra” da dedicare a Dio e adorare il loro Signore. Altre persone potrebbero pensare di non avere alcun motivo per ringraziare Dio, perché la loro vita è fin troppo difficile. Nessuna scusa è accettabile!

Se leggiamo il Salmo 103 vediamo che Dio ci avverte di ricordare tutti i Suoi benefici e ce ne dà pure un bell’elenco. Nello specifico, dovremmo innalzare Dio per ciò che Lui è, per ciò che ha fatto, fa e farà. Possiamo esaltare il Signore con le nostre parole, servirlo con le nostre azioni e glorificarlo in ogni nostra attività. Forse l’adorazione è un concetto nuovo per te. Ma questo è uno dei motivi principali per cui tu ed io siamo stati creati.