lunedì 22 febbraio 2010

IL CORVO - terza parte - C.H. Spurgeon


C'È DIFFERENZA TRA LE GRIDA DEL CORVO E LE TUE

Il corvo ha un istinto naturale che lo fa gridare per il cibo, anche se non sa bene perché grida. Ma tu sai quello che vuoi, e anche se le tue parole sono poche, il tuo cuore conosce la sua amarezza e afflizione, i tuoi sospiri, i tuoi gemiti hanno un significato ovvio. Sai che vuoi la pace e il perdono, sai che hai bisogno di Gesù, del Suo prezioso sangue e della Sua perfetta giustizia. Se Dio ascolta le grida indistinte del corvo, non pensi che ascolterà la preghiera razionale dell’anima, per quanto povera, bisognosa e colpevole, che grida: “O Dio, abbi pietà di me, peccatore?” (Luca 18:13).

Il corvo non può fare ragionamenti perché non ha intelligenza, tu puoi fare una moltitudine di ragionamenti in merito alla Grazia. Se con Dio prevalgono le grida del corvo, quanto più prevarrai tu, che puoi discutere il tuo caso davanti a Lui. Vieni e metti alla prova il Signore, apri il tuo cuore con le lacrime se le parole non sono più alla tua portata. Il timore è che alcune volte il corvo trova più favore del peccatore davanti a Dio perché le sua grida sono più ardenti di quelle dell’uomo. Questo però non ci deve scoraggiare, piuttosto ci deve spronare ad essere più ardenti di prima.Il corvo non smette di gridare finché non ha il suo cibo, così anche tu non devi smettere finché il tuo cuore non è pieno della misericordia divina. È buono che alcuni preghino più ardentemente! “…il regno dei cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono” (Matteo 11:12). Se nell’anima tua senti il bisogno della salvezza, grida come uno che è sveglio, vivo, sii ardente, grida forte, se Egli ascolta il corvo, sicuramente ascolterà anche te! Ricorda, all’orecchio di Dio la tua preghiera è più importante delle grida del corvo. Le tua grida sono molto più gradevoli perché tu supplichi per il perdono attraverso il sangue del Suo amato Figlio. È un’occupazione più nobile per l’Altissimo conferire doni spirituali anziché doni naturali, c’è più dignità nell’opera che dà la pace, il perdono e la riconciliazione ai figli degli uomini. Al Signore piace salvare i figli degli uomini. Sta scritto: “…Egli non serba la sua ira per sempre, perché si compiace di usare misericordia” (Michea 7:18).

O peccatore, quando gridi a Dio gli dai l’opportunità di fare quello che Egli ama di più, perché Egli prende diletto nel perdonare, nel dire al Suo figlio prodigo: “…questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto, ed è stato ritrovato” (Luca 15:24). Tutto questo è di sicuro più consolante per il cuore del Padre che dare cibo al bestiame. Certamente il Dio che dà cibo ai corvi non negherà la pace e il perdono ai peccatori che lo cercano. Mettilo alla prova, ora in questo momento! Se hai gridato senza successo, continua a gridare. Grida sette volte, e settanta volte sette. Ricordati che la misericordia di Dio in Cristo Gesù è la tua unica speranza. Continua a gridare e anche a credere, perché è assurdo pensare che un’anima veramente in cerca di Cristo venga rigettata dalla Sua presenza. Grida anima, continua a gridare! Credi di essere un peccatore?

Credi nel tuo cuore di aver infranto i comandamenti e di meritare la punizione? Non solo lo credi, ma è un peso che porti con te ogni giorno? Allora credi che il Signore Gesù Cristo possa cancellare tutti questi peccati. Se confidi in Gesù Cristo, nelle Sue sofferenze sul Calvario e nella Sua opera espiatoria per essere accettato davanti a Dio, sarai salvato: “Chi crede in Lui non è giudicato…; Chi crede nel Figlio ha vita eterna…” (Giovanni 3:18,36). Credi nella fedeltà di Dio. Possa lo Spirito di Dio costringerti a credere nella misericordia del Padre, nella potenza del sangue del Figlio, nella buona volontà dello Spirito Santo di portare a Lui i peccatori.

lunedì 15 febbraio 2010

IL CORVO - seconda parte - C.H. Spurgeon


TU VALI PIÙ DI UN CORVO

Ricorda che tu vali più di un corvo. Se domani migliaia di corvi morissero, non ci sarebbe dolore o tristezza per loro, tu invece sei un’anima immortale. Quando il corvo muore, non c’è più un corvo, ma quando la tua vita presente finisce, tu non cessi di esistere, hai solo iniziato a vivere per sempre. Pensi ancora che Dio ascolterà un povero uccello e non te, un’anima immortale la cui durata è uguale alla Sua? Se Egli ascolta il corvo morente, ascolterà anche l’uomo morente. Non si è mai sentito di corvi fatti a immagine di Dio, mentre anche se la razza umana è corrotta, deformata e umiliata, in principio Dio ha detto: “…Facciamo l‘uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza…” (Genesi 1:26).C’è qualcosa nell’uomo che non si trova nelle altre creature, c’è una dignità che non può essere trovata nelle bestie dei campi.Non insegna la stessa natura che bisogna aver cura dell’uomo al di sopra degli uccelli del cielo?

Se senti le grida dei piccoli corvi, proverai abbastanza compassione da dargli da mangiare, se sai come fare, ma non posso credere che soccorresti gli uccelli e non voleresti sulle ali della compassione per soccorrere un bambino angosciato del quale puoi sentire i pianti.Se nel silenzio della notte sentissi le grida di un uomo malato, non ti alzeresti ad aiutarlo? Se hai compassione per un corvo, quanto più per un uomo! Allo stesso modo puoi essere certo che Dio si prenderà cura di te. Potresti obiettare che il corvo non ha peccato come te.

Un uccello può essere impuro, ma non può essere così impuro come un uomo peccatore; può esser di colore nero, ma non così nero come un uomo peccatore: un corvo non può bestemmiare, non può commettere adulterio, non può contaminarsi con i vizi con i quali si contamina l’uomo, non può peccare perché non ha uno spirito. Proprio perché sei una creatura che si muove nel mondo spirituale, un essere intelligente, devi capire che non è possibile che le grida di un corvo guadagnino l’orecchio divino, mentre la tua preghiera verrà disprezzata e trascurata. Dio avrà sicuramente rispetto per le grida degli umili e non rifiuterà la loro preghiera.

Il sangue di Gesù rimuoverà l’indegnità e pulirà completamente ogni sporcizia spirituale nell’uomo. Credi in Gesù e troverai la pace.

lunedì 8 febbraio 2010

IL CORVO - prima parte - C.H. Spurgeon


I naturalisti ci informano che il corvo nutre i suoi piccoli fino a quando non sono capaci di volare, poi li spinge fuori dal nido perché imparino a badare a loro stessi. Sembra essere molto severo a riguardo: non appena i piccoli possono badare a loro stessi, non porta più loro da mangiare. Quando questi piccoli volano via per la prima volta e non sanno ancora provvedere a loro stessi è il Signore che provvede per loro. Per imparare, Salomone ha mandato il pigro alla formica (cfr. Proverbi 6:6), noi vogliamo andare al nido del corvo. Il Signore stesso disse ai Suoi che erano oppressi da ansietà inutili: “Osservate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. E voi, quanto più degli uccelli valete!” (Luca 12:24).

Consideriamo i corvi che gridano per far conoscere le proprie esigenze e il Padre nostro celeste che risponde alla loro preghiera mandando il cibo. Anche noi abbiamo iniziato a pregare e a cercare il Suo favore, non valiamo molto più di loro? Dio si prende cura dei corvi, non si prenderà cura anche di noi? Egli risponde alle loro grida, non risponderà a noi, poveri figli degli uomini che cerchiamo la Sua faccia e il Suo favore attraverso Gesù Cristo?

Siete tra quelli che hanno pregato per ottenere la misericordia divina ma non l’hanno ricevuta; che si sono inginocchiati, forse per mesi, con un grido amaro ma ancora non hanno trovato pace; non avete visto nessuna luce e vi lamentate dicendo: “Dio ha dimenticato di essere misericordioso? Egli non ascolta le preghiere delle anime che lo cercano? Egli non ascolta più le loro grida pietose? Le lacrime dei penitenti cadono a terra ed Egli non ha più compassione?” allora gridate ancor più ardentemente, supplicate finché non ricevete le risposte che l’anima vostra desidera. Dite come Giacobbe: “…Non ti lascerò andare prima che tu m’abbia benedetto!” (Genesi 32:26). Se Dio ascolta i piccoli corvi, non ascolterà anche te?