lunedì 8 febbraio 2010

IL CORVO - prima parte - C.H. Spurgeon


I naturalisti ci informano che il corvo nutre i suoi piccoli fino a quando non sono capaci di volare, poi li spinge fuori dal nido perché imparino a badare a loro stessi. Sembra essere molto severo a riguardo: non appena i piccoli possono badare a loro stessi, non porta più loro da mangiare. Quando questi piccoli volano via per la prima volta e non sanno ancora provvedere a loro stessi è il Signore che provvede per loro. Per imparare, Salomone ha mandato il pigro alla formica (cfr. Proverbi 6:6), noi vogliamo andare al nido del corvo. Il Signore stesso disse ai Suoi che erano oppressi da ansietà inutili: “Osservate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. E voi, quanto più degli uccelli valete!” (Luca 12:24).

Consideriamo i corvi che gridano per far conoscere le proprie esigenze e il Padre nostro celeste che risponde alla loro preghiera mandando il cibo. Anche noi abbiamo iniziato a pregare e a cercare il Suo favore, non valiamo molto più di loro? Dio si prende cura dei corvi, non si prenderà cura anche di noi? Egli risponde alle loro grida, non risponderà a noi, poveri figli degli uomini che cerchiamo la Sua faccia e il Suo favore attraverso Gesù Cristo?

Siete tra quelli che hanno pregato per ottenere la misericordia divina ma non l’hanno ricevuta; che si sono inginocchiati, forse per mesi, con un grido amaro ma ancora non hanno trovato pace; non avete visto nessuna luce e vi lamentate dicendo: “Dio ha dimenticato di essere misericordioso? Egli non ascolta le preghiere delle anime che lo cercano? Egli non ascolta più le loro grida pietose? Le lacrime dei penitenti cadono a terra ed Egli non ha più compassione?” allora gridate ancor più ardentemente, supplicate finché non ricevete le risposte che l’anima vostra desidera. Dite come Giacobbe: “…Non ti lascerò andare prima che tu m’abbia benedetto!” (Genesi 32:26). Se Dio ascolta i piccoli corvi, non ascolterà anche te?