venerdì 7 gennaio 2011

Arrivederci Hanna!

Circa un mese fa, Hanna Schneider stava bene. Era impegnata nell’evangelizzazione a Monte Porzio Catone, un paese che si trova vicno a Roma, infatti nella lettera circolare di novembre aveva scritto:

“Questo natale rimarrò a Roma, perché vorrei essere presente al mercato. Sicuramente ci saranno delle persone sole, a cui posso fare del bene. Certamente mi mancherà la mia famiglia in Svizzera...”

Il desiderio di evangelizzare in un periodo speciale dell’anno era più forte del desiderio di passare quel periodo con la sua famiglia. Ma il Signore aveva altri progetti.

In seguito Hanna ha cominciato ad accusare dolori, mancanza di appetito e debolezza. I medicinali non riuscivano a placare i dolori.

Il 19 dicembre Petra, una sua cara amica, l’ha sentita telefonicamente e ci ha comunicato che Hanna era molto debole e decisa a prendere un aereo per farsi curare in Svizzera. “Voglio partire finché avrò la forza per affrontare un viaggio” sono state le sue parole.

Il 20 dicembre è partita di mattina, molto presto e il pomeriggio la sua dottoressa l’aveva già fatta ricoverare in un ospedale vicino a casa del fratello.

I medici dopo aver riscontrato un tumore al fegato, più altri focolai nella pancia e nei polmoni. hanno preparato Hanna comunicandole la gravità della situazione e che la malattia avrebbe potuto avere una progressione veloce . Avevano anche detto che alcune volte, una cura, può dare buoni risultati.

Alcuni commenti che Hanna ha fatto a Petra, dopo aver parlato con i medici:

“Non temo il futuro, se il Signore vuole così accetto la via della sofferenza.”

“I dottori sono molto gentili, disponibili e capaci. Il primario è un credente. Un’infermiere che mi ha lavato i capelli mi ha detto che sua mamma è una credente. Gli ho detto che non basta nascere da una mamma credente, lui stesso ha bisogno della salvezza in Gesù Cristo”

Alcuni commenti ricevuti da Petra, durante quei giorni:
“In tutto questo non ho sentito neanche un accenno di lamentela da parte di Hanna. Lei è molto grata al Signore per la cura che sta ricevendo e continua a evangelizzare anche in ospedale.
È grandemente benedetta nell’aver vicino suo fratello, che è un credente, con la sua famiglia. Che conforto non dover affrontare questi momenti da sola, ma con un uomo al suo fianco, che fa di tutto per essere una benedizione per lei.

Mi ha chiesto di informarvi, perché era in pensiero che forse qualcuno aveva cercato di contattarla senza trovarla. Non vuole che siate nel pensiero per lei.

Non mi ha chiesto di chiedervi di pregare per la sua guarigione. Non mi ha nemmeno accennato al pensiero della guarigione. Anzì, lei accetta con pace la volontà di Dio per la sua vita, anche se include la sofferenza e si sente curata dal Signore in una maniera speciale.”
Però ha un grande peso sul cuore. Non ha pianto per la sua malattia, ma ha pianto per suo nipote Christoph… Il desiderio più grande di Hanna è di vedere suo nipote salvato. E non solo lui, ma anche Virgilio. Lei diceva: “Ho pregato il Signore di farmi vedere Christoph e Virgilio salvati prima di morire”.
Non so se il Signore esaudirà questa preghiera. Ma mi colpisce il cuore di Hanna che nella sua sofferenza temporanea pensa alla sofferenza eterna di persone care al suo cuore.

Quanto velocemente può cambiare la nostra vita. Circa un mese fa lei stava bene. Quando arriva una prova dura non c’è più tempo per prepararsi ad essa. Bisogna prepararsi prima! Grazie a Dio, Hanna era preparata, vivendo in stretta comunione con il Signore. Prego che ognuno di voi abbia questa stretta comunione con il Signore, così avrete gioia nella vita quotidiana e pace nelle prove più profonde.”

Il 2 gennaio Hanna Schneider è fisicamente morta, ma noi sappiamo con certezza che nel momento stesso in cui il suo corpo si è spento, è entrata alla presenza del Signore. Ora sta bene, nella gloria del Suo e nostro Signore. A noi manca tantissimo, il nostro non è un addio, ma un arrivederci.

Pubblico qui sotto, i saluti di alcune persone che hanno conosciuto ed amato Hanna, perché farlo mi sembra il miglior riconoscimento per una fedele serva del Signore che, fino all’ultimo, è rimasta in prima linea nell’opera di Dio. Che tutti noi possiamo seguire il suo esempio!

“Hanna è stata per me un conforto e un aiuto sempre pronto nei miei anni di studio all’IBEI e negli anni dell'università, quando ho abitato da lei insieme a Petra. È fantastico che in tempo reale, grazie anche a Facebook, da tutto il mondo hanno pregato e pianto per lei. Ha lasciato un segno di grande amore per tutti noi”- BARBARA EMMANUELLO

“Credo che per un pò ci mancherà quel sorriso amico che tanto del bene ha fatto a dei frequentatori dell'IBEI come me, che oltre alla gran voglia di studiare, si portavano dietro le proprie vicissitudini esistenziali. Credo proprio che ci mancherà quel volto solare, che ogni volta ci faceva intravedere un pezzo di cielo... si ci mancherà...ma ci mancherà per un pò...finché non lo rivedremo nel cielo, dove ci ha preceduto...Sia gloria a Dio per questo prezioso dono che per tanti anni ci ha dato! - TONINO MELE

“Ho conosciuto Hanna quest’estate, è stata a casa mia circa trenta minuti, ma in quel poco tempo è riuscita a trasmettermi gioia e serenità!. - ELENA CATGIU

”Ciao Hanna, ti ricorderò per sempre. Il campeggio non sarà più lo stesso senza di te :( “ – GIONATAN MELE (dieci anni)

“Hanna: un esempio per tutti noi... fino all'ultimo è rimasta al lavoro per Dio e, in ospedale, il suo pensiero non era: "pregate per la mia guarigione", ma "pregate per ... " e pensava alle persone care al suo cuore che ancora non conoscono il Signore. Siamo certi che Dio le ha risparmiato terapie dolorosissime e l'ha accolta con tutti gli onori, in cielo. La ritroveremo là. Il cuore è triste e gli occhi rigati di lacrime ma la fiducia in Dio riempirà il vuoto che Hanna lascia nei nostri cuori.
Che Dio ci permetta di seguire il suo esempio di evangelista colma di amore per i perduti.

Arrivederci Hanna!" - MARIA LUISA CINI