domenica 30 settembre 2012

Dalla Religione alla Relazione





Oggi vi voglio proporre la storia, narrata in prima persona, di un giovane credente della nostra chiesa. Dio fa miracoli ogni giorno, solo che il più della volte non ce ne rendiamo conto. La Parola di Dio è veramente vivente ed efficace e, come dice il profeta Isaia, non ritorna a vuoto a Dio senza aver compiuto lo scopo per cui Dio l'ha mandata!! (Isaia 55) Leggete e glorificate il Signore per la Sua Potenza e il Suo Amore. 

Mi chiamo Ottavio Palombaro, sono nato e vissuto a Perugia, da un padre romano e una madre belga in una famiglia molto cattolica e pienamente inserito all’interno della mia fede cattolica lungo tutti i miei anni della mia breve vita. 

Frequentai molte realtà e movimenti cattolici, partecipai a numerosi pellegrinaggi e incontri con il papa, andai in missioni cattoliche  e conventi in Africa e in Brasile, ho una zia suora che mi predicava la madonna, in un momento della mia vita volevo farmi prete e lasciai tutto sebbene poi ritornai sui miei passi. La mia fede nella chiesa cattolica era fervente ed io ero molto zelante. Tuttavia nei recenti tre anni il Signore mi mise accanto degli autentici testimoni di Cristo che mi annunciarono il vero Vangelo che nonostante il catechismo e la mia educazione cattolica non avevo mai sentito: all’università un americano pregò su di me dopo una discussione accesa sul papa, in Brasile un giovane servo di Cristo mi sostenne nelle mie difficoltà sentimentali col suo esempio di vita e le sue parole, il mio coinquilino di collegio universitario per due anni mi predicò con franchezza il Vangelo, il mio capo di lavoro mi mise dinnanzi alle incongruenze della mia chiesa cattolica. 

Nel frattempo nonostante il mio zelo verso la mia chiesa, i suoi sacramenti, vivevo una vita nel peccato e nel mondo da completo fariseo con sessualità pre-matrimoniale, pornografia, maldicenze, ubriachezze, ira, contese... Ero allora fidanzato con una ragazza atea e la nostra storia era in uno stato perenne di crisi: non potevo dare a lei l’amore che non avevo, vivevo con lei sotto il dominio del peccato, eravamo in disaccordo su tutto. Il Signore usò la sua ostinazione ed il dolore che provai lungo gli anni con lei per aprire il mio cuore: il Signore mi ha scosso come una sogliola per farsi ascoltare da me. Fu allora che mi decisi a leggere la Bibbia per intero data la mia completa ignoranza e la Parola di Dio cambiò totalmente la mia esistenza. 

Quando la Bibbia iniziò a cambiare la mia vita la mia ragazza mi lasciò, fu un momento tragico. Fu allora che consegnai la mia vita a Gesù invocando la sua salvezza chiedendogli, se davvero esisteva, di entrare nella mia vita e salvarmi. Da allora, non subito ma gradualmente, Dio ha risposto, mi ha salvato, ho sperimentato la nuova nascita, Gesù mi ha liberato dal potere del peccato che prima mi imprigionava, col tempo attraverso varie vicissitudini mi ha dato una sua chiesa che segue davvero la Parola di Dio rispondendo al desiderio del mio cuore e la mia vita è davvero cambiata. Oggi il mio più grande desiderio è quello di poter servire il Signore con tutta la mia vita, essere suo autentico discepolo e vivere questa vita nella fede in Gesù, una persona vera e viva che è oggi il mio Salvatore e Signore.

Ottavio Palombaro

venerdì 21 settembre 2012

I tre figli


Tre donne andarono alla fontana per attingere acqua. Presso la fontana, su una panca di pietra, sedeva un uomo anziano che le osservava in silenzio ed ascoltava i loro discorsi.
Le donne lodavano i rispettivi figli.

"Mio figlio", diceva la prima, "è così svelto ed agile che nessuno gli sta alla pari".
 

"Mio figlio", sosteneva la seconda, "canta come un usignolo. Non c'è nessuno al mondo che possa vantare una voce bella come la sua".
 

"E tu, che cosa dici di tuo figlio?", chiesero alla terza, che rimaneva in silenzio.
 

"Non so che cosa dire di mio figlio", rispose la donna. "E' un bravo ragazzo, come ce ne sono tanti. Non sa fare niente di speciale...".
 

Quando le anfore furono piene, le tre donne ripresero la via di casa. Il vecchio le seguì per un pezzo di strada. Le anfore erano pesanti, le braccia delle donne stentavano a reggerle. Ad un certo punto si fermarono per far riposare le povere schiene doloranti.
 

Vennero loro incontro tre giovani. Il primo improvvisò uno spettacolo: appoggiava le mani a terra e faceva la ruota con i piedi per aria, poi inanellava un salto mortale dopo l'altro.
Le donne lo guardavano estasiate: "Che giovane abile!". Il secondo giovane intonò una canzone. Aveva una voce splendida che ricamava armonie nell'aria come un usignolo.
Le donne lo ascoltavano con le lacrime agli occhi: "E un angelo!". Il terzo giovane si diresse verso sua madre, prese la pesante anfora e si mise a portarla, camminando accanto a lei.
 

Le donne si rivolsero al vecchio: "Allora che cosa dici dei nostri figli?".
 

 "Figli?", esclamò meravigliato il vecchio. "Io ho visto un figlio solo!".

MEDITATE, GENTE, MEDITATE!!!

domenica 9 settembre 2012



































Un uomo aveva 4 figli. Voleva imparassero a non giudicare le cose troppo velocemente. Così li mandò uno alla volta ad osservare un albero molto distante da casa. Il più grande Venne mandato in inverno, il secondo in primavera, il terzo in in estate ... il più giovane in autunno.

Quando tutti furono tornati chiese loro che cosa avevano visto. Il maggiore  disse che l'albero era brutto, spoglio e nodoso. Il secondo disse che era pieno di gemme e promesse di vita. Il terzo non era d'accordo con loro, disse che l'albero era pieno di fiori profumati e bellissimi, era un n albero splendido, la cosa più bella che avesse mai visto. Il più piccolo aveva un'opinione totalmente diversa: l'albero era carico di frutti appetitosi, pieno potenzialità.

L'uomo spiegò ai suoi figli che tutti avevano ragione, infatti avevano osservato solo una stagione della vita dell'albero. Egli insegnò loro a non giudicare un albero o una persona solo dall’osservare una sola stagione della loro vita. L'essenza di ciò che una persona è, la gioia, l'amore, la realizzazione di sé e della propria vita possono essere misurate solo alla fine, quando tutte le stagioni hanno avuto il loro corso.

Se ti arrendi quando stai attraversando l’inverno della tua vita, perderai la speranza che regala la primavera, la bellezza della tua estate e la realizzazione del tuo autunno! Non permettere  al dolore di una stagione il toglierti la gioia per ciò che verrà dopo. Non giudicare la tua vita da una stagione difficile. Persevera nelle difficoltà, confida nel Tuo Creatore, lascia fare a Dio, il meglio deve ancora arrivare!

Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo:
 un tempo per nascere e un tempo per morire;
un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato;
un tempo per piangere e un tempo per ridere;
un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare;
un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle;
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci;
un tempo per cercare e un tempo per perdere;
un tempo per conservare e un tempo per buttar via;
un tempo per strappare e un tempo per cucire;
un tempo per tacere e un tempo per parlare;
un tempo per amare e un tempo per odiare;
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Io ho visto le occupazioni che Dio dà agli uomini perché vi si affatichino.
Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo:
egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell'eternità,
sebbene l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine 
l'opera che Dio ha fatta.
Io ho riconosciuto che non c'è nulla di meglio per loro 
del rallegrarsi e del procurarsi del benessere durante la loro vita,
 ma che se uno mangia, beve e gode del benessere 
in mezzo a tutto il suo lavoro,è un dono di Dio. 
Io ho riconosciuto che tutto quel che Dio fa è per sempre;
niente c'è da aggiungervi, niente da togliervi; 
e che Dio fa così perché gli uomini lo temano.
Ecclesiaste 1:1-14