venerdì 20 aprile 2012

Yes, I believe


non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza 
di Dio per la salvezza di chiunque crede
Romani 1:16
(...) il nostro Salvatore nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità mediante il vangelo (...) è anche per questo motivo che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno.
2 Timoteo 1:10-13

Martedì, 20 aprile 1999, giorno dell'anniversario della morte di Adolf Hitler, due studenti della scuola superiore di Littletown in America hanno ucciso 13 studenti e ne hanno ferito un'altra decina, sparando, prima di togliersi la vita. Il motivo di questa strage fu subito evidente, ma non venne subito reso pubblico: si trattava di un odio profondo verso i cristiani praticanti. Tra le vittime quattro giovani erano cattolici e otto erano cristiani di altre denominazioni. Alcuni di loro erano conosciuti per la loro fede attiva, come erano altrettanto conosciuti gli assassini per il loro modo di vivere senza Dio e per le loro idee neo-naziste. 

Fra le vittime vi era una giovane cristiana: Cassie Bernall.
Quando gli assassini assalirono la scuola, lei si era nascosta sotto i tavoli della biblioteca insieme ad altri studenti. 

Uno degli assassini gridò una domanda: "C'è qualcuno qui che crede in Dio?"

Cassie si alzò e disse: "Sì, io credo in Gesù Egli ama anche te!"

"Dio non esiste!" gli rispose l'assassino e sparò, uccidendo Cassie!

Cassie era una cristiana praticante e aveva l'intenzione di studiare medicina. Nel suo tempo libero era molto attiva nel gruppo giovanile della Chiesa che frequentava. Faceva crescere i suoi capelli per farne fare delle parrucche per i bambini malati di cancro! Cassie portava apertamente la sua Bibbia a scuola. 

Un compagno di classe Mickie Cain raccontò ai giornalisti della CNN: "Cassie si dedicava completamente a Dio! Solo pochi anni prima era diversa; allora lei si interessava di pratiche occulte; ma due anni fa la sua vita prese una svolta; confessò i suoi peccati e dedicò la sua vita a Gesù Cristo: il suo fu un cambiamento radicale di 180 gradi!"

Il giorno dopo la morte di Cassie i suoi amici crearono una pagina su internet e in molte chiese d'America i predicatori la ricordarono nelle loro prediche. Il reverendo R. Schuller disse: "Spero che il mondo riconosca che Cassie è stata una martire nel senso più puro, confessando la sua fede e morendo per essa". Un pastore evangelico della California disse: "Voi giovani cercate degli eroi? Non guardate i giocatori di basket o gli attori della tv, il vostro esempio è Cassie!"

Cassie ha dimostrato di non vergoganrsi di Cristo, a costo della sua stessa vita... che cosa dire di noi?