giovedì 28 febbraio 2013

Gesù è sempre presente!



 “Getta sul SIGNORE il tuo affanno, 
ed Egli ti sosterrà; 
Egli non permetterà mai che il giusto vacilli.” 
Salmo 55:22


 Queste parole sono per me un toccasana, un ristoro per il mio cuore e un incoraggiamento davanti alle sfide più ardue. Non è meraviglioso e stupendo sapere che possiamo gettare sul nostro Creatore e Padre Celeste ogni peso, e Dio dice proprio OGNI PESO? Quando Dio in persona ci sostiene significa che ci dona le Sue forze, garantisce la Sua presenza, si prende cura di noi personalmente, è disposto ad ascoltarci sempre e ci circonda con il Suo perfetto amore. Vi sembra poco?

Sono veramente grata perché Gesù è sempre presente, è sempre con me, soddisfa i miei bisogni, sazia i miei desideri più profondi, mi fortifica nelle mie debolezze, è presente in mezzo alle mie difficoltà, vede e asciuga le mie lacrime, porta per me giorno dopo giorno i miei pesi.

Sono veramente grata a Gesù perché, quando Egli è venuto, non ha cercato coloro che già si sentivano a posto con Dio, ma coloro che erano sperduti e peccatori; Lui non ha deciso di utilizzare, per fondare il Suo Regno, persone perfettamente capaci di farlo con le proprie forze o intelligenza, ma ha scelto persone deboli, imperfette e apparentemente non talentuose; non ha cercato i sapienti e gli intelligenti di questo mondo, ma coloro che riconoscevano in Lui la vera Sapienza.

Sono veramente grata a Gesù perché è il mio Avvocato difensore, l’Unico mio Mediatore, l’Ancora della mia salvezza; Gesù è sempre pronto quando ho bisogno di Lui e sempre paziente con me, chiamandomi e richiamandomi ogni volta che mi distraggo o che mi dimentico di Lui. Lui ha promesso che non mi scaccerà mai dalla Sua Presenza. Gesù è sempre con me quando le cose vanno male; è presente quando la speranza è scomparsa; mi incoraggia quando prego e mi parla quando leggo la Sua Parola; quando mi sento sola so con certezza che Lui non è lontano. Gesù mi accompagna nelle alte vallate della vita della gioia ma anche nelle profondità degli abissi della disperazione e della tristezza; Colui che ha creato i cieli, ed ogni cosa visibile e invisibile, vive proprio dentro di me: quindi, come potrei non essergli veramente grata?

Grazie Signore Gesù

martedì 26 febbraio 2013

Preghiera esaudita


Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, 
e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. 
Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, 
e sarà aperto a chi bussa. 
Luca 11:9-10



Correva l’anno 1814, la guerra stava devastando l'Europa, alcune truppe di Svedesi, Cosacchi, Tedeschi e Russi stavano marciando verso la città di Schleswig, in Germania. Gli abitanti della città erano molto spaventati a causa dei rapporti allarmanti che avevano ricevuto riguardo al modo violento e crudele di comportarsi dei soldati. 



All'entrata della città di Schleswig, sul ciglio della strada, c'era una casa isolata, abitata da un'anziana donna cristiana che, avendo ricevuto la notizia dell’invasione del nemico, iniziò a pregare affinché Dio innalzasse un muro protettivo intorno alla loro casa. Con lei abitavano anche sua figlia, vedova, e suo nipote. Quest'ultimo, sentendo la preghiera della nonna, rimase incredulo e disse che secondo lui era impossibile che Dio esaudisse una tale preghiera. L'anziana donna rispose: "Pensi che Dio, se lo volesse, non potrebbe costruire un muro intorno a noi, proprio in questo momento, per proteggerci dai nemici?”

La notte del 5 gennaio, al rintocco della mezzanotte, le truppe invasero la città da ogni parte. I soldati, con violenza e minacce, depredavano gli abitanti entrando di casa in casa. La famiglia della casa sul ciglio della strada ascoltava con ansia, aspettandosi da un momento all'altro di ricevere la sgradita visita degli invasori.A notte inoltrata l'esercito attraversò la città. Almeno quattro reparti di Cosacchi, feroci e selvaggi, formavano la retroguardia. Il giorno successivo nevicò abbondantemente e verso sera ci fu una così violenta tempesta di neve che gli invasori furono costretti a cercare un riparo, riempiendo così ogni casa o catapecchia che trovarono sul loro cammino. Mentre dall’esterno proveniva il rumore di un terribile trambusto creato sia dai soldati che dalla tempesta, nella casa dell’anziana credente regnava tranquillità e silenzio. Trascorsero le ore. Quando sopraggiunse l’alba la famiglia si aspettava da un momento all’altro di vedere i soldati alla loro porta, quindi attesero con trepidazione mentre la nonna continuava a vegliare, tremando, sperando e pregando.  

Dopo qualche ora, dato che non succedeva niente, il nipote aprì cautamente la porta di casa e si rese conto che Dio aveva letteralmente “costruito” un muro intorno alla loro casa. La neve, caduta abbondantemente il giorno prima, era stata ammucchiata dalla tempesta, nel corso dell’intera notte, ad una altezza tale da rendere ogni accesso impossibile. Una vera e propria muraglia circondava l’abitazione.

"Hai visto, ragazzo mio? Niente può impedire a Dio di innalzare un muro intorno a noi per proteggerci dal nemico! Ogni cosa è possibile a chi crede in Lui!".

lunedì 18 febbraio 2013

vale tanto quanto gli altri!




  Non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, 
sapendo che l'afflizione produce pazienza, 
la pazienza esperienza, 
e l'esperienza speranza. 

Romani 5:3-4

Il padrone di un negozio stava esponendo sulla porta un cartello con la scritta “si vendono cuccioli”. Questo genere di annuncio attira sempre i bambini e difatti di lì a poco un ragazzino si presentò nel negozio chiedendo: “quanto costano i cagnolini?” Il padrone rispose: “tra 30 e 50 €”. Il bambino mise la mano in tasca e ne estrasse alcune monete: “ho solo 2,37 €… Posso vederli?”.

L’uomo sorrise e fece un fischio. Dal retrobottega entrò correndo il suo cane seguito da cinque cuccioli. Uno di questi però era rimasto molto indietro rispetto agli altri. Il ragazzino subito indicò il cagnolino rimasto indietro che stava zoppicando: “Cosa gli è successo?”. L’uomo gli spiegò che, quando era nato, il veterinario gli aveva detto che quel cucciolo aveva un’anca difettosa e che sarebbe rimasto zoppo per sempre.

Il bambino si commosse a quelle parole ed esclamò: “questo è il cagnolino che voglio comprare!”. E l’uomo gli rispose: “no, non dovrai comprarlo! Se lo vuoi veramente te lo regalerò!”. Il bambino rimase attonito e guardando l’uomo diritto negli occhi gli disse: “non voglio che lei me lo regali: vale tanto quanto gli altri cagnolini e io le pagherò il prezzo intero. Se è d’accordo le darò subito i miei 2,37 € e 50 centesimi ogni mese fino a quando lo avrò pagato completamente”. L’uomo rispose: “non vorrai davvero comprare questo cagnolino, ragazzo. Non sarà mai in grado di correre, di saltare e di giocare come gli altri cagnolini!”.

Allora il bambino si piegò ed estrasse dai pantaloncini la sua gamba sinistra, malformata ed imprigionata in un pesante apparecchio metallico. Guardò di nuovo l’uomo e gli disse: “questo non importa, anche io non posso correre e il cagnolino avrà bisogno di qualcuno che lo capisca!”.

L’uomo adesso stava mordendosi le labbra e i suoi occhi si riempirono di lacrime… Sorrise e disse: ragazzo mio, ciò che la sofferenza ti porta oggi… farà di te un vero uomo domani”.

domenica 10 febbraio 2013

Quanto costa?

Sedutosi di fronte alla cassa delle offerte, Gesù guardava come la gente metteva denaro nella cassa; molti ricchi ne mettevano assai. Venuta una povera vedova, vi mise due spiccioli che fanno un quarto di soldo. Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico che questa povera vedova ha messo nella cassa delle offerte più di tutti gli altri: poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, ma lei, nella sua povertà, vi ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere».
Marco 12:41-4


Il gioielliere era seduto alla scrivania e guardava distrattamente la strada attraverso la vetrina del suo elegante negozio. Una bambina si avvicinò al negozio e schiacciò il naso contro la vetrina. I suoi occhi color del cielo si illuminarono quando videro uno di quegli oggetti esposti. Entrò decisa e puntò il dito verso uno splendido collier di turchesi azzurri.

"è  per mia sorella. Può farmi ...un bel pacchetto regalo?".

Il padrone del negozio fissò incredulo la piccola cliente e le chiese: "Quanti soldi hai?".
Senza esitare, la bambina, alzandosi in punta di piedi, mise sul banco una scatola di latta, la aprì e la svuotò. Ne vennero fuori qualche biglietto di piccolo taglio, una manciata di monete, alcune conchiglie, qualche figurina.  

"Bastano?" disse con orgoglio. "Voglio fare un regalo a mia sorella più grande. Da quando non c'è più la nostra mamma, è lei che ci fa da mamma e non ha mai un secondo di tempo per se stessa. Oggi è il suo compleanno e sono certa che con questo regalo la farò molto felice. Questa pietra ha lo stesso colore dei suoi occhi".
 
L'uomo entra nel retro e ne riemerge con una stupenda carta regalo rossa e oro con cui avvolge con cura l'astuccio.

"Prendilo" disse alla bambina. "Portalo con attenzione".

La bambina partì orgogliosa tenendo il pacchetto in mano come un trofeo.
 
Un'ora dopo entrò nella gioielleria una bella ragazza con la chioma color miele e due meravigliosi occhi azzurri. Posò con decisione sul banco il pacchetto che con tanta cura il gioielliere aveva confezionato e dichiarò:

"Questa collana è stata comprata qui?".

"Si, signorina".

"E quanto è costata?"

"I prezzi praticati nel mio negozio sono confidenziali: riguardano solo il mio cliente e me".

"Ma mia sorella aveva solo pochi spiccioli. Non avrebbe mai potuto pagare un collier come questo!".

Il gioielliere prese l'astuccio, lo chiuse con il suo prezioso contenuto, rifece con cura il pacchetto regalo e lo consegnò alla ragazza.

"Sua sorella ha pagato. Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha dato tutto quello che aveva".