lunedì 16 giugno 2014

Come superare una delusione: l’esempio di un chicco di caffè – Prima Parte




Qualcuno ha detto: “Troppo spesso, nelle delusioni del presente, si celano le scelte sbagliate compiute nel passato.”
 
Altre volte, invece, nostro malgrado, può capitare di essere vittime degli eventi. Ci sono, infatti, delusioni che arrivano senza preavviso e ci colgono completamente alla sprovvista. Rimaniamo sbigottiti e non sappiamo come superare una delusione di questo tipo.

Conosci la storiella delle carote, delle uova e dei chicchi di caffè?

Una ragazzina stava attraversando un periodo particolarmente difficile, costellato da continue delusioni: a scuola, in famiglia, nel suo impegno scolastico. Reagì a tutto questo lamentandosi continuamente e un pomeriggio confidò i suoi problemi a sua madre.
Era stufa di batoste e di piangersi addosso, era stanca di lottare: ogni problema che riusciva a superare (a fatica) era seguito a ruota da un’altra situazione critica che assorbiva ogni sua energia residua (sapete com’è il periodo adolescenziale, vero?). Dopo quasi mezz’ora ininterrotta di lamentite acuta, la ragazza confessò che era pronta ad arrendersi, mollare la scuola, tutto e tutti.

La mamma ascoltò a lungo e con pazienza la figlia, infine le chiese di seguirla in cucina. Senza sprecare parole, la donna prese tre pentolini, li riempì d’acqua e li mise sui fornelli. Quando l’acqua cominciò a bollire, in uno mise delle carote, nell’altro delle uova e nell’ultimo dei chicchi di caffè. Dopo un tempo che sembrò infinito per la figlia, la donna spense i fornelli e tirò fuori le carote adagiandole su un piatto, poi scolò le uova e le ripose in una scodella e infine, utilizzando un colino, filtrò il caffè e lo versò in una tazza. Completate queste operazioni, la donna si rivolse alla figlia e le domandò: “Tesoro, dimmi, che cosa vedi qui sul tavolo?”

“Vedo delle carote, delle uova e del caffè. Che cos’altro dovrei vedere?!” rispose la figlia perplessa. 

La donna chiese allora alla figlia di toccare le carote, che erano diventate mollicce al tatto, la invitò quindi a rompere un uovo, che era ormai diventato sodo e infine le fece annusare e assaporare la tazza di caffè fumante, che sprigionava un aroma ricco e profumato. La ragazza, ancor più confusa, chiese alla mamma: “Embè, che cosa dovrebbe significare tutto questo?”

La madre sorrise e le spiegò che sia le carote, sia le uova, sia i chicchi di caffè avevano affrontato la stessa identica “sfida”: l’acqua bollente, ma avevano reagito in maniera differente. 

La carota, inizialmente forte e con un colore sgargiante, attraversando “la prova” dell’acqua bollente, ne era uscita debole e molliccia. L’uovo, inizialmente liquido al suo interno e dal guscio fragile, si era indurito. I chicchi di caffè, infine, avevano avuto una reazione del tutto diversa: nonostante la bollitura, erano rimasti pressoché identici, ma avevano trasformato l’acqua bollente in una bevanda dal gusto irresistibile.

Con dolcezza la donna tornò a rivolgersi alla figlia, ponendole una domanda:

“So che hai avuto molte delusioni in questo periodo, ma sta a te scegliere come reagire a questi eventi della vita: vuoi essere come la carota, all’apparenza forte ma, in realtà,  debole, molliccia ed incapace di reagire alle difficoltà? Oppure vuoi essere come l’uovo, tenero e fragile prima, ma che indurito e incapace di esprimere sé stesso quando è sotto pressione? O preferisci essere come un chicco di caffè, che è in grado di immergersi nelle prove fornite dall’acqua bollente, nelle avversità e accettare le delusioni, estraendo poi il suo miglior aroma?”

Giacomo 1:2-4
Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.

Romani 5:3-5 
Non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l'esperienza speranza. Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato.

Romani 8:28-29 
Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli…

Se siamo autentici seguaci di Cristo possiamo essere sicuri che prove, delusioni o “acqua bollente” in cui Dio permette che ci troviamo, non sono per punirci o ferirci, ma per trasformarci in Suoi Figli all’immagine di Cristo Gesù. I cristiani veramente felici, non sono certo coloro che non hanno mai provato delusioni o sofferenze, ma quelli che, nonostante le avversità, hanno fissato lo sguardo su Dio e riempito la propria mente e cuore delle Sue promesse, sapendo che Egli ha sempre il meglio per noi e non commette mai errori. 

Possiamo scegliere se essere cristiani frignoni o cristiani che vivono le difficoltà come opportunità di crescita. Quando siamo immersi nell’acqua bollente e le delusioni bruciano, con l’aiuto di Dio e la Sua Parola, possiamo scegliere di non rammollirci come carote e non indurirci come uova sode, ma di essere insegnabili e trasformabili nelle mani di Chi può sprigionare attraverso noi l’aroma di Cristo in noi: “Noi siamo, infatti, davanti a Dio il profumo di Cristo…” (2 Corinzi 2:15).

Onestamente questa è la mia sfida quotidiana: voglio essere come il chicco di caffè, considerando le difficoltà in opportunità di crescita e di rivedere quei lati del mio carattere che devono ancora essere smussati. 

Siamo tutti lavori in corso nelle mani di Dio!