lunedì 23 novembre 2015





Vedo continuamente intorno a me questo simbolo della pace: su magliette, borse, catenelle e addirittura tatuato. Senza che ce ne rendiamo conto, portando addosso certi simboli, stiamo comunicando qualcosa a chi li conosce e, secondo il seguente articolo, anche al mondo spirituale. In un recente articolo, Daniele di Luciano spiega il vero significato e l’origine del simbolo della pace. L’ho trovato molto interessante e chiaro e penso sia un incoraggiamento a tutti noi di essere saggi e cercare di capire le scritte delle magliette esposte al mercato prima di acquistarle… Non basta che ci piacciano o che ci stiano bene; ciò che è scritto o disegnato deve in qualche modo corrispondere a ciò che vogliamo comunicare di noi stessi.


John Todd Collins, come racconta anche Wikipedia, è stato un occultista americano, iniziato alla stregoneria dai suoi genitori, entrambi dediti alle pratiche magiche di un’importante congrega.

John Todd nasce nel 1949 e per quasi trent’anni vive all’interno dell’ambiente esoterico frequentato dai parenti. Come spiegherà lui stesso, per un bambino nato e cresciuto in quel contesto, quell’ambiente era perfettamente normale; come può essere normale oggi, per un bambino occidentale, crescere con l’I-phone in mano, o come può essere normale veder morire i propri fratellini per un bambino nato in Burkina Faso. Ma John Todd uscirà da quell’ambiente nel 1977, dopo essere stato anche oggetto di un’indagine penale che riguardava il coinvolgimento di ragazze minorenni nei riti di iniziazione sessuale per una congrega di stregoneria Wicca.
Da allora il nostro ex occultista si dedicherà a rendere “essoterico” (esterno, per tutti) ciò che aveva imparato nei circoli “esoterici” (interni, per pochi): iniziò a tenere conferenze in cui spiegava i riti, la filosofia e il credo della stregoneria. Ma non solo: fece i nomi dei potenti finanziatori dell’importante circolo frequentato dalla sua famiglia, smascherando il piano occulto e riservato della massoneria, dato che, a suo dire, la stregoneria altro non è che la “religione” di numerosi ordini massonici.

Pochi anni dopo il suo cambiamento, di John Todd si perdono le tracce. Scompare nel 1979 per poi essere arrestato quasi 10 anni dopo, nel 1988, con l’accusa di aver molestato dei bambini. Nel 2004 esce di prigione ma viene rinchiuso in un istituto di salute mentale dove morirà, nel 2007.
Su Youtube potete trovare molte registrazioni audio delle sue conferenze originali. L’audio di una sua conferenza era stato tradotto in italiano ma il video non è più disponibile. Su un altro sito ho trovato la traduzione della trascrizione integrale di un suo intervento. Riporterò solo poche frasi, quelle più interessanti per l’argomento che vogliamo trattare: l’origine del simbolo della pace. Ma prima conosciamo meglio John e la sua famiglia.

«Vengo da una famiglia di nome Collins. Alcuni di loro – venuti dall’Inghilterra – hanno cambiato il loro cognome in Todd, già prima della guerra civile. Questa famiglia ha portato la stregoneria negli Stati uniti. Quando ero ragazzino ho cominciato a praticare le arti magiche. ho lanciato il mio primo incantesimo quando avevo 8 anni e ho cominciato a studiare il sacerdozio quando ne avevo 13. Mi è stato chiesto di frequentare il cortile esterno della congrega di Columbus, Ohio, dove sono cresciuto, e a 14 anni sono stato iniziato. In seguito a 18 anni sono stato iniziato come sommo sacerdote. Nella stregoneria la chiesa è un po’ diversa; si riuniscono solo i ministri una volta al mese. La congregazione non sa nemmeno chi ne fa parte. Si limitano ad andare dal loro particolare sacerdote per chiedere un favore. Nel frattempo ho cominciato ad imparare ciò che la maggior parte degli stregoni non sa, e cioè che gli dèi che adorano non esistono, e che vengono imitati da quelli che noi chiamiamo “spiriti maligni” o “spiriti guida”, demoni (le streghe non li chiamano demoni, preferiscono chiamarli spiriti guida) e da lucifero.

Ora, questa fu una cosa scioccante per me dato che ero cresciuto nella credenza che il diavolo non esistesse. Vedete, gli stregoni non sono satanisti, non credono in satana, e mi venne rapidamente spiegato che lucifero era un dio buono e non malvagio, e che era Gesù l’imitatore. Imparai molte cose sia sulla stregoneria, sia sul perchè i senatori e i membri del congresso fossero dov’erano! Erano al loro posto perchè noi eravamo la religione di un’organizzazione politica chiamata “gli illuminati”, e mi fu raccontato tutto sugli illuminati e la loro storia. Fui istruito sulle cose che avevano fatto e sulle cose che avrebbero fatto. Vedete, sono nato in una famiglia di stregoni, dove avevo ereditato tutto quello che avevano i miei genitori. Così non ero mai stato libero dal momento che il dottore mi aveva dato la pacca sul sedere in sala parto […] non si abbandona la stregoneria una volta che si è stati iniziati; una volta dentro si è dentro per sempre! La mia vita è continuamente in pericolo, come quella di mia moglie e di tutti quelli che ne sono usciti.»

John era quindi consapevole del rischio che correva. Ma veniamo al punto: dopo aver spiegato che per “preparare i rituali, evocare demoni e tutto quanto” si utilizzano amuleti e talismani “creati mediante istruzione demoniaca per persone molto importanti”, John testimonia qualcosa di sconvolgente: «Era impossibile comprare questi ornamenti, eccetto la croce ansata, al di fuori di un negozio di stregoneria fino a pochi anni fa. Erano fatti a mano da gioiellieri appartenenti al sacerdozio e venduti solo agli stregoni iniziati nei negozi di occultismo. Gli illuminati hanno deciso che uno degli scherzi peggiori che potevano fare ai Cristiani era di mettere questi amuleti al loro collo, sulle loro mani e nelle loro chiese. Il motivo è che questa roba attira i demoni; essi si scatenano nei posti in cui si trovano questi simboli.»

Ed eccoci all’origine del simbolo della pace, spiegato da un vero ex occultista in una conferenza degli anni ’70:

«Il simbolo della pace non è il simbolo della pace. Io non ho dovuto fare quell’iniziazione perché ero nato nella stregoneria e non era necessario, e le persone che non hanno un’educazione cristiana non devono farlo. Ma se una persona è cresciuta in una chiesa cristiana e vuole unirsi alla stregoneria, deve prendere una croce di ceramica e capovolgerla e spezzarla con le braccia verso il basso come simbolo del rifiuto del Calvario e della Chiesa di Cristo. Si dice che questo dia una pace mentale mentre si pratica la stregoneria, e da li questo simbolo ha ricevuto il nome di “simbolo della pace.»

Ovviamente l’origine ufficiale del simbolo della pace è un’altra. L’artista lo avrebbe realizzato per una campagna per il disarmo nucleare. Sul sito “Campaign for Nuclear Disarmament” si trova ancora l’intervista all’autore che ne spiega il significato:

«Ero in uno stato di disperazione. Profonda disperazione. Ho disegnato me stesso: la rappresentazione di un individuo disperato, con le palme delle mani allargate all’infuori e verso il basso, alla maniera del contadino di Goya davanti al plotone d’esecuzione. Ho dato al disegno la forma di una linea e ci ho fatto un cerchio intorno.» 


Qual è la verità? Con certezza non lo sapremo mai. Certo è che oggi il simbolo appare ovunque e personaggi come Lady Gaga se lo tatuano sul corpo. Ciononostante, a dispetto del simbolo, la pace non è aumentata. In compenso sono aumentate le armi atomiche e la scristianizzazione della società…


Gesù ha detto: 

Matteo 24:4-8
Gesù rispose loro: «Guardate che nessuno vi seduca.
Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo". 
E ne sedurranno molti.
Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine.
Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno;
ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi;
ma tutto questo non sarà che principio di dolori.

Giovanni 14:27 
Vi lascio pace; vi do la mia pace.
Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.

lunedì 9 novembre 2015



Milena Berardi, in un noto social network, ha scritto queste parole riferite a questa foto: 




“Quando ho visto questa foto di Mel Gibson e Jim Caviezel sul set di "La passione di Cristo" ho pensato che fosse strana, forse buffa. Guardandola meglio mi sono soffermata a riflettere e mi sono resa conto che in questa foto del ‘dietro le quinte’ di un film era contenuta una verità incredibilmente meravigliosa: Gesù ti è vicino come fosse il tuo migliore amico! Nel mezzo dell'agonia, Lui è lì. Sulla cima del successo, Lui lì. Nel baratro del fallimento, Lui lì. Quando sono buono e quando sono cattivo, quando le cose vanno bene e quando tutto mi crolla intorno. Quando ‘sento’ la sua presenza e quando non ‘sento’ niente. Perfino se io credo che Lui ci sia o se dubito, Lui mi è sempre vicino. Seduto a fianco a me, mentre ascolta le mie paure e trepidazioni, ascoltando, senza giudicare. Lui calma la tempesta, qualvolta sul mare, qualvolta nel mio cuore. Comprendendo il caos e ricalibrando la bussola. Proteggendo, aiutando, guidando, amando. Sì, Lui sa tutto - e Lui è lì, vicino. Ha scritto il copione della mia vita, ha diretto la mia storia ed ha recitato nella parte principale. Ha sofferto per me e con me... Eppure, nel mezzo di tutto questo, lui sorride rassicurante perché conosce la fine.”

Quando ho visto la foto e letto il suo commento, di primo acchito, ho sorriso e pensato… che belle parole… Poi ci ho ripensato e mi sono resa conto che in esse manca una importante verità: Gesù non può più essere ricordato o rappresentato come il Gesù Hollywoodiano, martirizzato, ucciso e sanguinante sulla croce, ma come il SIGNORE DEI SIGNORI, IL REDENTORE RISORTO E VITTORIOSO SULLA MORTE E SUL PECCATO, L’UNICO E VERO CAPO DELLA SUA CHIESA, COMPOSTA DAI CREDENTI AUTENTICI, NATI DI NUOVO E SOTTOMESSI ALLA GUIDA DELLO SPIRITO SANTO, DISPOSTI A UBBIDIRE ALLA PAROLA DI DIO.

Qualche tempo fa mi è stato chiesto: “perché voi evangelici non avete il Gesù crocifisso nelle chiese o nelle case?” Semplicemente perché Cristo è risorto dalla tomba, non esiste un corpo di Gesù da visitare e adorare; la Sindone di Torino non è assolutamente una reliquia di Cristo da toccare e venerare, è un falso… e se anche fosse vera, non è tale reliquia che mi può rendere più spirituale e il visitarla non mi avvicina certamente più a Dio!

Gesù è il mio migliore amico, ma è anche Dio Risorto e il mio Comandante; so che Egli mi è accanto in ogni tormenta, prova, felicità, sfida o quant’altro, ma so anche che la mia vita deve essere un riflesso della Sua santità, un Vangelo vissuto giorno per giorno, un impegno quotidiano di sottomissione e ubbidienza, rinnegando i miei diritti e onori affinché i riflettori siano puntati sempre e solo su di Lui. Ogni predicazione o riflessione sulla morte di Cristo sarà sempre incompleta se non termina con la vittoriosa resurrezione di Cristo dalla morte.

Possono essere certamente confortanti le parole di Milena, ma lo sono ancor di più le parole dell’Apostolo Paolo, il quale ci spiega il vero senso e scopo della morte di Cristo. Personalmente queste parole mi riempiono il cuore di adorazione e gratitudine verso il mio Signore, Salvatore, Redentore e Amico Cristo Risorto! 

 

2 Corinzi 5 14 infatti l'amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono; 15 e ch'egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. 17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. 18 E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione. 19  Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione. 20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. 21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.”

mercoledì 14 ottobre 2015

La Porta Piccola è Sempre Aperta






Intorno alla stazione principale di una grande città, si dava appuntamento, ogni giorno e ogni notte, una folla di relitti umani: barboni, ladruncoli, e giovani drogati. Di tutti i tipi e di tutti i colori. Si vedeva bene che erano infelici e disperati. Barbe lunghe, occhi cisposi, mani tremanti, stracci, sporcizia. Più che di soldi, avevano tutti bisogno di un po' di consolazione e di coraggio per vivere.

Colpiva, tra tutti, un giovane, sporco e con i capelli lunghi e trascurati, che si aggirava in mezzo agli altri poveri naufraghi della città come se avesse una sua personale zattera di salvezza. Quando le cose gli sembravano proprio andare male, nei momenti di solitudine e di angoscia più nera, il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino unto e stropicciato e lo leggeva. Poi lo ripiegava accuratamente e lo rimetteva in tasca. Qualche volta lo baciava, se lo appoggiava al cuore o alla fronte. La lettura del bigliettino faceva effetto subito. Il giovane sembrava riconfortato, raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio.

Che cosa c'era scritto su quel misterioso biglietto? Sei piccole parole soltanto: "La porta piccola è sempre aperta". Tutto qui. Era un biglietto che gli aveva mandato suo padre. Significava che era stato perdonato e in qualunque momento sarebbe potuto tornare a casa.

E una notte lo fece.
 
Trovò la porta piccola del giardino di casa aperta. Salì le scale in silenzio e s’infilò nel suo letto. Il mattino dopo, quando si sveglio, accanto al letto, c'era suo padre. In silenzio, si abbracciarono. Il biglietto misterioso spiega che c'è sempre una piccola porta aperta per l'uomo.


Questa storia mi ricorda ciò che Gesù ha raccontato nel Vangelo di Luca, capitolo 15: una pecora smarrita, una moneta perduta, un figlio perso e ritrovato.  Gesù termina i suoi racconti con queste parole:Ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.”

Se stai leggendo queste righe e riconosci che la tua stessa esistenza è finita nel fango e nel sudiciume, è giunto il momento di raccogliere l’invito: ritorna oggi stesso sul viale che porta a casa. Dio, il Padre, ti attende a braccia aperte... Non rimandare!

Io l’ho fatto tanto tempo fa e ti garantisco che non me ne sono mai, e poi mai, pentita!