mercoledì 14 ottobre 2015

La Porta Piccola è Sempre Aperta






Intorno alla stazione principale di una grande città, si dava appuntamento, ogni giorno e ogni notte, una folla di relitti umani: barboni, ladruncoli, e giovani drogati. Di tutti i tipi e di tutti i colori. Si vedeva bene che erano infelici e disperati. Barbe lunghe, occhi cisposi, mani tremanti, stracci, sporcizia. Più che di soldi, avevano tutti bisogno di un po' di consolazione e di coraggio per vivere.

Colpiva, tra tutti, un giovane, sporco e con i capelli lunghi e trascurati, che si aggirava in mezzo agli altri poveri naufraghi della città come se avesse una sua personale zattera di salvezza. Quando le cose gli sembravano proprio andare male, nei momenti di solitudine e di angoscia più nera, il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino unto e stropicciato e lo leggeva. Poi lo ripiegava accuratamente e lo rimetteva in tasca. Qualche volta lo baciava, se lo appoggiava al cuore o alla fronte. La lettura del bigliettino faceva effetto subito. Il giovane sembrava riconfortato, raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio.

Che cosa c'era scritto su quel misterioso biglietto? Sei piccole parole soltanto: "La porta piccola è sempre aperta". Tutto qui. Era un biglietto che gli aveva mandato suo padre. Significava che era stato perdonato e in qualunque momento sarebbe potuto tornare a casa.

E una notte lo fece.
 
Trovò la porta piccola del giardino di casa aperta. Salì le scale in silenzio e s’infilò nel suo letto. Il mattino dopo, quando si sveglio, accanto al letto, c'era suo padre. In silenzio, si abbracciarono. Il biglietto misterioso spiega che c'è sempre una piccola porta aperta per l'uomo.


Questa storia mi ricorda ciò che Gesù ha raccontato nel Vangelo di Luca, capitolo 15: una pecora smarrita, una moneta perduta, un figlio perso e ritrovato.  Gesù termina i suoi racconti con queste parole:Ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.”

Se stai leggendo queste righe e riconosci che la tua stessa esistenza è finita nel fango e nel sudiciume, è giunto il momento di raccogliere l’invito: ritorna oggi stesso sul viale che porta a casa. Dio, il Padre, ti attende a braccia aperte... Non rimandare!

Io l’ho fatto tanto tempo fa e ti garantisco che non me ne sono mai, e poi mai, pentita!