lunedì 9 novembre 2015



Milena Berardi, in un noto social network, ha scritto queste parole riferite a questa foto: 




“Quando ho visto questa foto di Mel Gibson e Jim Caviezel sul set di "La passione di Cristo" ho pensato che fosse strana, forse buffa. Guardandola meglio mi sono soffermata a riflettere e mi sono resa conto che in questa foto del ‘dietro le quinte’ di un film era contenuta una verità incredibilmente meravigliosa: Gesù ti è vicino come fosse il tuo migliore amico! Nel mezzo dell'agonia, Lui è lì. Sulla cima del successo, Lui lì. Nel baratro del fallimento, Lui lì. Quando sono buono e quando sono cattivo, quando le cose vanno bene e quando tutto mi crolla intorno. Quando ‘sento’ la sua presenza e quando non ‘sento’ niente. Perfino se io credo che Lui ci sia o se dubito, Lui mi è sempre vicino. Seduto a fianco a me, mentre ascolta le mie paure e trepidazioni, ascoltando, senza giudicare. Lui calma la tempesta, qualvolta sul mare, qualvolta nel mio cuore. Comprendendo il caos e ricalibrando la bussola. Proteggendo, aiutando, guidando, amando. Sì, Lui sa tutto - e Lui è lì, vicino. Ha scritto il copione della mia vita, ha diretto la mia storia ed ha recitato nella parte principale. Ha sofferto per me e con me... Eppure, nel mezzo di tutto questo, lui sorride rassicurante perché conosce la fine.”

Quando ho visto la foto e letto il suo commento, di primo acchito, ho sorriso e pensato… che belle parole… Poi ci ho ripensato e mi sono resa conto che in esse manca una importante verità: Gesù non può più essere ricordato o rappresentato come il Gesù Hollywoodiano, martirizzato, ucciso e sanguinante sulla croce, ma come il SIGNORE DEI SIGNORI, IL REDENTORE RISORTO E VITTORIOSO SULLA MORTE E SUL PECCATO, L’UNICO E VERO CAPO DELLA SUA CHIESA, COMPOSTA DAI CREDENTI AUTENTICI, NATI DI NUOVO E SOTTOMESSI ALLA GUIDA DELLO SPIRITO SANTO, DISPOSTI A UBBIDIRE ALLA PAROLA DI DIO.

Qualche tempo fa mi è stato chiesto: “perché voi evangelici non avete il Gesù crocifisso nelle chiese o nelle case?” Semplicemente perché Cristo è risorto dalla tomba, non esiste un corpo di Gesù da visitare e adorare; la Sindone di Torino non è assolutamente una reliquia di Cristo da toccare e venerare, è un falso… e se anche fosse vera, non è tale reliquia che mi può rendere più spirituale e il visitarla non mi avvicina certamente più a Dio!

Gesù è il mio migliore amico, ma è anche Dio Risorto e il mio Comandante; so che Egli mi è accanto in ogni tormenta, prova, felicità, sfida o quant’altro, ma so anche che la mia vita deve essere un riflesso della Sua santità, un Vangelo vissuto giorno per giorno, un impegno quotidiano di sottomissione e ubbidienza, rinnegando i miei diritti e onori affinché i riflettori siano puntati sempre e solo su di Lui. Ogni predicazione o riflessione sulla morte di Cristo sarà sempre incompleta se non termina con la vittoriosa resurrezione di Cristo dalla morte.

Possono essere certamente confortanti le parole di Milena, ma lo sono ancor di più le parole dell’Apostolo Paolo, il quale ci spiega il vero senso e scopo della morte di Cristo. Personalmente queste parole mi riempiono il cuore di adorazione e gratitudine verso il mio Signore, Salvatore, Redentore e Amico Cristo Risorto! 

 

2 Corinzi 5 14 infatti l'amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono; 15 e ch'egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. 17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. 18 E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione. 19  Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione. 20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. 21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.”