martedì 15 novembre 2016

SPOSI MAGGIORENNI - di Tonino Mele


Quando l'amore inizia a dettare l'agenda di una coppia, allora, i meno 90, meno 50, meno 30 giorni prima del matrimonio, devono diventare i più 20, più 40, più 60 anni del matrimonio, “finché morte non ci separi”. 

Noi oggi abbiamo compiuto 18 anni e mia moglie dice che siamo diventati “maggiorenni” nel matrimonio...e io sorrido. “Diciotto anni” vogliono dire che il tempo del nostro amore continua, lotta e cerca di diventare sempre più un amore senza tempo, che non vien meno con il logorio e le rughe della vita.

Noi crediamo che il matrimonio è un treno a lunga percorrenza e un prodotto a lunga conservazione: non si scende alla prima stazione e non scade al primo litigio!

Noi crediamo che sia possibile questo tipo di amore, anche se l'ufficiale di stato civile che ci ha sposati non ce l'ha detto e neppure ne abbiamo trovato traccia negli articoli della Costituzione che ci ha letto.

Noi crediamo che sia possibile perché Dio, il nostro Dio, quello mio e di mia moglie, che è l'inventore del matrimonio, è Lui che ci ha dato pure le istruzioni per l'uso.
 
In un brano del libro dei Proverbi 5:18-20, vengono indicati 3 aspetti chiave per vivere un amore senza tempo:
 
1. L'umore coniugale: “Vivi lieto con la sposa della tua gioventù.” (v.18)
 
2. L'atmosfera coniugale: “Cerva d'amore, cavriola di grazia, le sue carezze t'inebrino in ogni tempo e sii sempre rapito nell'affetto suo.” (v.19)

3. Il “filo spinato” coniugale: “Perché, figlio mio, ti innamoreresti di un'estranea e abbracceresti il seno della donna altrui?” (v.20). 


Quando una coppia sa preservare “in ogni tempo” ed in modo esclusivo, la gioia e l'affettuosità dei primi giorni, facendo si che né i problemi né l'adulterio possano turbare questa oasi di pace, il tempo del loro amore si candida a diventare un amore senza tempo... almeno, finché dura il tempo di questa vita! 

LA MIA “FORTE-DEBOLE COMPAGNA”


 
 Quando penso alla mia compagna vedo 
forza e fragilità unite insieme.

Lei è un “vaso debole” che porta in dote tanta forza.

Lei è il mio “gigante dai piedi d'argilla”.

La sua forza non mi spaventa, 
perché Dio mi ha fatto custode della sua fragilità.

La sua forza mi rallegra, 
perché dà carattere al suo amore per me.

La sua forza è per me un enigma, 
perché “dal forte è uscito il dolce”.

E dalla sua forza esce continuamente 
il dolce  della sua tenerezza.


Se “l'amore è forte come la morte”, 
la mia compagna è forte come l'amore.

L'amore l'ha resa ancora più forte 
ed in quella forza trova rifugio il mio amore.

“Lei mi fa del bene ogni giorno ed il mio cuore confida in lei”.

Il Signore mi ha dato una donna forte 
e questo non la rende meno donna.

Il Signore mi ha dato ad una donna forte 
e questo non mi rende meno uomo.

I nostri rapporti di forza sono equilibrati dal Signore 
che ci ha vinto.


Un sardo ed una friulana possono trovare 
il loro punto di equilibrio solo nel cielo.

La forza di ciascuno 
è il sostegno dell'altro nel momento della prova.

So che se vacillo, cado nelle sue forti ed amorevoli braccia.

So che se vacilla sa confidare in Colui 
che sostiene il peso di ogni nostra debolezza.


Anche la mia compagna piange 
e talvolta mi ritrovo ad asciugare le sue lacrime.

Ma è un privilegio raro asciugare le lacrime di una donna forte.

E so che le sue stesse lacrime 
finiranno per lubrificare la sua forza.


Mi incanta vedere i miei figli 
accucciarsi fra le braccia di una mamma forte.

So che quando esco la mattina 
lascio una casa doppiamente sicura.

La sua forza ed il suo amore 
sono il doppio muro che cinge la nostra casa.

Questo amore riempie tutta la nostra casa 
e fortifica i nostri cuori.

Anche i nostri ospiti trovano in lei 
una forte accoglienza, ed io me ne compiaccio.

Questa è la conferma che la sua 
è una forza amica votata al bene degli altri.


Ma io questo lo so da quando l'ho sposata 
e l'ho sposata anche per questo.

Grazie Signore per il dono della mia forte-debole compagna!

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