lunedì 12 settembre 2016

Zitella è chi la zitella fa





Oggi è lunedì, la mia mattinata è iniziata, come sempre, con caffè, colazione e Bibbia. Mentre leggevo il Vangelo di Giovanni, mi sono ripromessa di non peccare in questo giorno, di combattere pensieri negativi e di offrire sorrisi e gentilezza a ogni persona che avrei incontrato. Poi, poco prima di uscire, non trovavo le chiavi della radio, dove servo il Signore… cerca che ti cerca e l’ansia ha iniziato a prendere il controllo sulla mia mente; quindi mi sono fermata e ho pregato: “Signore, la mia memoria vacilla, ma tu sai esattamente dove sono le chiavi… me lo puoi suggerire?” Nemmeno cinque minuti dopo ho trovato le chiavi che, guarda caso, erano proprio lì dove dovevano essere, ma io non le avevo per niente viste, come se avessi avuto prosciutto davanti agli occhi. 

Poi sono scesa alla fermata dell’autobus e mentre aspettavo un bus puntualmente in ritardo, ho fatto conoscenza di una mamma congolese dolcissima con cui abbiamo iniziato a chiacchierare e abbiamo poi scoperto che è una sorellina in Cristo, quindi so di aver trovato una nuova amica nel mio quartiere. Una mattinata iniziata bene poteva essere trasformata in un disastro, se solo avessi permesso all’ansia di prendere il controllo. Dio, con la sua pazienza, m’insegna quotidianamente che l’ansia e la preoccupazione può trasformarsi in preghiera e benedizione, se solo decidiamo di non farci prendere dal panico.  Non è una questione di gravità del problema o di carattere, ma di scelta, di decidere che cosa fare di certi pensieri o sentimenti quali l’ansia.

Vari dizionari italiani, alla voce “Zitella” citano: “Zitella = ragazza da marito; giovane donna non sposata; donna non sposata avanti negli anni.” Esiste anche “Zittellismo = Atteggiamento da vecchia zitella, inasprita e maligna.” Una mia carissima amica americana, anni addietro, mi presentava ai suoi amici con il termine di zitella, non rendendosi conto che questo termine in Italia, di solito, è negativo e, qualche volta, dispregiativo.

La mamma di Forrest Gump (famoso personaggio del film omonimo interpretato da Tom Hanks) gli ripeteva spesso: “Stupido è chi lo stupido fa.” Bè, io l’ho modificata così: “Zitella è chi la zitella fa!” Se al termine diamo un significato negativo, onestamente conosco molte donne di qualsiasi età (anche sposate) che si comportano da zitelle inasprite, maligne, brontolone, pronte alla critica e al pregiudizio, sempre con il muso e mai contente, trasandate, invidiose, gelose (in questo modo erano spesso disegnate e descritte le zitelle da scrittori e fumettisti) … brrrrrr, mi vengono i brividi al solo timore di diventare così. Infatti, per un certo periodo, ho pregato tanto il Signore di impedirmi a diventare una vecchia zitella.

Tutte noi donne, sposate o meno, corriamo questo rischio e dobbiamo fare di tutto per evitare di diventare pedanti, arcigne e infelici… e lo diventeremo se continuiamo a pensare a ciò che non abbiamo o a ciò che gli altri non fanno per noi: “Nessuno mi ama… nessuno mi capisce… sono sempre sola… la vita fa schifo…non trovo le chiavi… oggi è lunedì che strazio…” Queste sono solo alcune frasi amate e pronunciate dalle “vecchie brontolone zitelle”.  Allora, cosa fare per evitare il pericolo, finché ne siamo ancora in tempo? Fra l’altro, devo ammettere onestamente che anch’io ho passato dei periodi di zitellismo, piangendomi addosso e considerandomi la vittima di tutto e tutti.

Nel libro dei Proverbi ci sono molti versetti che parlano della donna, di solito pensiamo automaticamente alla donna sposata ma Dio s’indirizza a tutte noi femminucce, eccone alcuni:

Proverbi 11:22: “Una donna bella, ma senza giudizio, è un anello d'oro nel grifo di un porco.”  

Proverbi 27:15: “Un gocciolare continuo in giorno di gran pioggia e una donna rissosa sono cose che si somigliano.”

Proverbi  31:30-31: “La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme il SIGNORE è quella che sarà lodata. Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte della città.

Quindi:

1. Smettiamola di considerarci al centro dell’universo, non siamo noi le persone più importanti al mondo, ma è Dio: Lui deve essere al centro dei nostri pensieri non noi stesse;

2. Iniziamo la giornata con la Parola di Dio e la preghiera: ci aiuteranno a sviluppare un atteggiamento di gratitudine e riconoscenza: abbiamo così tanto per essere grate a Dio e anche agli altri;

3. Impariamo a trasformare le ansie in preghiere, i pensieri negativi in ringraziamenti;

4. Impariamo ad ascoltare gli altri, non limitiamoci a inondarli della nostra “infelicità”: sicuramente ne trarremo vantaggio; certo, alle volte abbiamo bisogno di sfogarci, ma dobbiamo essere pronte ad ascoltare consigli e rimproveri con riconoscenza, perché ci fanno crescere e maturare;

5. Sorridiamo di più: avremo meno rughe e saremo anche più simpatiche agli altri. A nessuno fa piacere trascorrere tempo con persone brontolone e sempre musone, giusto?

6. Iniziamo a metterci a disposizione degli altri: vuoi passare una serata in compagnia? Invita tu, organizza tu, cucina tu…

7. Leggiamo di più la Bibbia, buoni libri, articoli cristiani per nutrire e mantenere la nostra mente e un cuore sottomesso a Dio.

8. Ricordiamo sempre che: "Alla mente che riposa in TE TU conservi una pace perfetta, perché confida in TE. Confidate nell'ETERNO per sempre, perché il SIGNORE, sì l'Eterno, è la roccia eterna." (Isaia 26:3-4)

Avete altri suggerimenti da aggiungere alla lista? Mandatemeli perché io, mai e poi mai, voglio diventare una “vecchia brontolona zitella”.