giovedì 30 novembre 2017

Depositi pieni o vuoti? E se pieni, di che cosa?




Nell’inverno del 2009, un grande aereo passeggeri eseguì un atterraggio d’emergenza sul fiume Hudson, a New York. Al pilota, il capitano Chesley Sullenberger, che riuscì ad ammarare in sicurezza senza che ci fossero vittime, fu chiesto più tardi di raccontare quei drammatici momenti nell’aria, in cui doveva prendere una decisione molto importante.

Per 42 anni ho accumulato piccoli ma costanti depositi nella banca dell’esperienza, dell’apprendimento e dell’allenamento. E, in quel giorno e preciso momento, il conto era sufficientemente ricco in modo che potessi effettuare un grosso prelievo”.

Bellissimo esempio di quanto dovremmo fare anche noi: riempire i nostri depositi. In realtà, credo che lo facciamo quasi sempre, ma non sempre del materiale giusto. Mi spiego meglio. Ognuna di noi affronta periodi di crisi più o meno lunghi. Che siano problemi economici, solitudine, scoraggiamento, lutto, delusione, malattia, depressione e chi più ne ha più ne metta. In quei momenti attingiamo dai nostri depositi ciò che abbiamo accumulato giorno dopo giorno. Se nella nostra quotidianità siamo persone brontolone e tendenti al pessimismo, accumuleremo nei nostri depositi negatività; se siamo persone litigiose e antipatiche, nei momenti di tensione saremo propense alla discussione con tutti e anche con Dio. Se invece siamo persone che affrontano ogni situazione con la propria buona volontà e determinazione, in momenti di crisi i nostri depositi saranno vuoti, perché anche la persona più forte, se ha sempre contato solo su se stessa, di fronte alla malattia o alla crisi si sentirà debole, spaventata e fragile come un fuscello, anche se non lo vorrà ammettere. Questo lo vediamo praticamente tutti i giorni intorno a noi, vero?

Con che cosa stiamo riempiendo i nostri depositi? Se siamo donne cristiane che conoscono e credono che la Bibbia sia la Parola di Dio, la risposta dovrebbe essere ovvia.   

Pensiamo a Giuseppe, a Mosè, a Davide: avevano una così profonda e intima relazione con Dio che, nei momenti della crisi, sapevano dove e a chi rivolgersi per attingere forza, coraggio, consolazione, determinazione e tutto ciò di cui avevano bisogno. Dio stesso, con le Sue Promesse e la Sua Presenza riempiva i loro depositi della fede. Loro, però, non si limitavano a rivolgersi a Dio SOLO nel momento della crisi, ma curavano la loro relazione con Dio ogni giorno, lodandolo, ascoltandolo, ubbidendolo, seguendo alla lettera le Sue istruzioni. Non erano certamente perfetti, tutt’altro. Affrontavano le nostre stesse tentazioni e problematiche, vittorie e sconfitte; ma in ogni circostanza e con ogni sentimento curavano il loro rapporto con Dio.

Tu ed io possiamo fare lo stesso: l’amore, la grazia, le promesse di Dio sono a nostra disposizione. Leggendo la Bibbia tutti i giorni, memorizzando le promesse di Dio, riconoscere Cristo come nostro Signore e Sovrano, ubbidendo a Dio nelle grandi e nelle piccole cose senza compromessi, tutto questo riempirà i nostri depositi di fede, cui attingere nei momenti di crisi. Se invece trascuriamo la Parola di Dio e non parliamo mai con Dio in preghiera usando le nostre parole per brontolare, lamentarci o criticare; se passiamo più tempo davanti alla televisione che nella lettura della Bibbia o di buoni edificanti libri; se frequentiamo maggiormente persone che non hanno alcun rispetto per Dio trascurando la nostra chiesa, i nostri depositi saranno vuoti di fede, ma pieni di negatività e scoraggiamento.

Non so se tu hai l’abitudine di tenere un diario o un quaderno in cui annotare ciò che Dio fa nella tua vita, le Sue promesse, i Suoi insegnamenti; io sì, anno dopo anno mi piace mettere su carta le cose che Dio opera e ciò che imparo dalla Parola di Dio. Con gli anni la memoria comincia a perdere colpi, quindi tenere un diario, mi aiuta a non dimenticare le grandi meraviglie di Dio… e quest’abitudine ha contribuito negli anni a riempire i miei depositi di fede.   

Ecco un paio di promesse di Dio cui attingere anche adesso:

Salmo 9:9 Il SIGNORE sarà un rifugio sicuro per l'oppresso, un rifugio sicuro in tempo d'angoscia; 10 quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te, perché, o SIGNORE, tu non abbandoni quelli che ti cercano.

Ebrei 4:14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.