giovedì 24 dicembre 2009

La storia del Natale o la storia della Sua Nascita?


Provate a fare un esperimento: aprite un motore di ricerca e digitate: "La vera storia del Natale" e vedrete che cosa vi salterà fuori! Io l'ho fatto e sono venuti fuori 6.260.000 siti che ti narrano la storia vera di Babbo Natale e dell'albero di Natale... Qualche sito (ne ho trovato uno solo in effetti), in modo alquanto anonimo, si azzarda a narrare la vera storia del presepe, ma l'interprete principale di tutti quei siti è sempre lui: Babbo Natale! E' tutto li in Natale? Forse si, se parliamo delle festività di dicembre... ma se parliamo della Nascita di Colui che ha redento il mondo, è tutta un'altra storia. E non serve utilizzare un motore di ricerca internet per conoscerla... Basta aprire le pagine dei Vangeli e conoscerete la nascita più importante della storia umana. Babbo Natale non c'entra affatto. Ecco che cosa scrive il medico storico Luca nel suo Vangelo.

Poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace!

L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. L'angelo, entrato da lei, disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te». Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine». Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?» L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile; poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace». Maria disse: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola». E l'angelo la lasciò.
Luca 1:26-38

Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore!

In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero. Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3 Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città. Dalla Galilea, dalla città di Nazareth, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di Davide, per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia"». E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!» Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere». Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo. E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunciato.
Luca 2:1-21

E con questo auguro a tutti voi un tempo sereno, ripieno di quella pace che solo Gesù, il Salvatore e Signore potrà darvi, se riconoscete che Lui è l'Unico che può renderci davvero felici e donarci la vita eterna. E, come vuole la tradizione, tanti auguri di buon Natale e felice Anno Nuovo. Ci sentiamo l'anno prossimo.


venerdì 18 dicembre 2009

Riusciamo a vederci prima di Natale?


"Riusciamo a vederci prima di Natale?». Ma sì, cerchiamo di vederci tutti prima di Natale. Sembra che alla gente in questi giorni non interessi altro che incontrarsi prima di Natale. Ma perché? Cosa succede PRIMA di Natale? Non possiamo vederci DOPO? O fra un mese? O quando sentiamo nostalgia l’uno dell’altro?

Io vorrei capire qual è la molla che spinge un bipede trafelato a saltare da un negozio all'altro a caccia della cosa meno inutile possibile da regalare alla suocera… al cugino… a chicchessia… Altre persone, invece, cercano di incontrarsi ad ogni costo con un proprio simile altrettanto trafelato che annaspa tra una recita scolastica e un cocktail, una cenetta, un aperitivo di auguri, ecc… ecc…

La cosa buffa, è che la gente in questo periodo, sembra non averne mai abbastanza di impegni e così, via chat, e-mail, telefono e quant’altro, viene ripetuta la stessa domanda: “Ci vediamo prima di Natale?” Fra la gente comune, poi, se uno non vuole, o non può, vedervi prima di Natale, state certi che vuole sapere che cosa fate durante le vacanze. E infatti la seconda frase più gettonata dell'euforia prenatalizia è: «Cosa fai per le feste?». E che vuoi che si faccia: si sta in famiglia, chi può va a fare un bel viaggio, altri raggiungono i parenti lontani…

La verità è che a quasi nessuno importa niente del vero motivo per cui, almeno una volta l’anno (non importa se il 25 di dicembre o 30 di agosto) bisognerebbe ricordare la nascita di Colui che dovrebbe essere il vero interprete del Natale. Avete capito di chi sto parlando vero? No? Allora vi do una dritta!

“Ci vediamo prima di Natale?” Se abitate dalle parti di Perugia, possiamo veramente vederci domenica 20 dicembre, in una occasione tutta speciale e unica… il Gruppo teatrale e il Coro del Centro Evangelico Battista ti invitano “Alla Casa Dei Desideri” dove, forse, a Natale tutto sarà possibile… o forse no?

Allora, "ci vediamo prima di Natale?", ti aspetto alla Rappresentazione Teatrale: "La casa dei desideri... no soldi... no Natale?"

Quando? DOMENICA 20 DICEMBRE ALLE ORE 10.00

Dove? in VIA MACCHERONI 4, A SANT’ANDREA DELLE FRATTE (rotonda di Via Soriano), Perugia.

E comunque sia, anche se non ci vediamo prima di Natale, puoi sempre ascoltare i nostri programmi su www.radioluce.com.

Intanto, tanti auguri e buone feste a tutti.

lunedì 14 dicembre 2009

L'oggetto della fede (terza parte)


"Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli;
non c'è nessuno che faccia il bene."
Salmo 14:1
Oggi vorrei concludere questo argomento invitandoti a consultare personalmente determinati versetti nella tua Bibbia. La Bibbia dice: “«Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza». Ma voi non avete voluto!” (Isaia 30:15) Vuoi fare con me questo viaggio nelle Scritture? Allora buon lavoro.

Nel ritornare a Dio, inchinandoci davanti a Lui, sarà la nostra salvezza. Nel riconoscere la Sua Sovranità assoluta nell’umile confessione della nostra dipendenza, troveremo sollievo. Potremo capire che «i suoi pensieri non sono i nostri pensieri» (Isaia 55:8). Potremo ammettere che il Dio Creatore può avere dei pensieri e dei punti di vista che ci sorpassano e che non afferriamo. In seguito a queste considerazioni, necessarie per la giusta comprensione dell’argomento, dobbiamo riconoscere che dunque che l’oggetto diretto della fede non è l’esistenza di Dio, ma DIO STESSO, così com’è rivelato in Gesù Cristo (Giovanni 17:3), e di cui la Scrittura rende testimonianza (Giovanni 5:39). L’oggetto della fede comprende tutte le verità rivelate da Dio che si trovano riunite in una sola persona, Gesù (Efesini 4:21), il Santo e il Veritiero (Apocalisse 3:7). Cristo è l’oggetto immutabile della fede, ma non si può e né si deve scinderLo dalle verità bibliche.

Per concludere questa riflessione, ecco quello che la Scrittura insegna riguardo alla nostra salvezza.

Per avere la vita eterna, dobbiamo credere con tutto il cuore che Gesù Cristo si è Incarnato e che è l’Unico ed Eterno Figlio di Dio (Giovanni 3:16; 1 Giovanni 4:2). Questa fede non è intellettuale, non è un’opinione teologica o religiosa, ma una certezza, una convinzione che ci porta a delle azioni, a scelte ben precise, ad avere fiducia in Lui ed a sottomettere tutta la nostra vita al Suo controllo (Galati 2:20). Dobbiamo credere al Vangelo (Romani 1:16; 1 Corinzi 15:1-4). Questo Vangelo ci annuncia che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che è stato sepolto e che è risorto il terzo giorno (1Corinzi 15:1-4). Credere al Vangelo vuol dire riconoscere Gesù come Salvatore e Signore di tutto il nostro essere (1 Corinzi 6:19-20).

Per essere salvati dobbiamo confessare con la nostra bocca Gesù come Signore e credere nel nostro cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti (Romani 10:9). Ciò comporta fede nella Sua Divinità, perché se Gesù è nato secondo la carne dalla discendenza di Davide, è altresì Figlio di Dio, concepito dallo Spirito Santo. La risurrezione di Cristo è dimostrazione della Sua Divinità e diventa il fondamento della nostra fede nella Sua morte espiatoria. La nostra fede nell’opera redentrice di Cristo trova nella risurrezione del Signore il sigillo e l'approvazione di Dio sulla vita di Gesù e sul Suo Sacrificio (Romani 4:25). Essendo Cristo risorto, siamo certi della Sua elevazione nella gloria (Efesini 1:20), della Sua attuale intercessione per noi ed della Sua potenza per liberarci dal peccato (Ebrei 7:5).

Per essere salvati, dobbiamo credere che Gesù può e vuole perdonare i nostri peccati (Luca 7:36-50). «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato», diceva Paolo al carceriere di Filippi (Atti 16:31). Da quest’affermazione e da questa circostanza, è chiaramente evidenziato che l’oggetto della fede è Cristo, una persona, e non un certo numero di verità o una religione.

La fede che salva è quindi ben altro di un’adesione intellettuale alle verità rivelate nella Bibbia o un’adesione emotiva ad una religione. La fede che salva è molto di più che il semplice appropriarsi di certe promesse. Essa ci permette di vivere una relazione intima con Dio stesso, conosciuto come Padre, e col Suo Amato Figlio, riconosciuto come Salvatore, Amico e Maestro della nostra vita.

«In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini,
per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati»
Atti 4:12

“Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore,
il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato Se Stesso come prezzo di riscatto per tutti;
questa è la testimonianza resa a suo tempo”
1° Timoteo 2:3-6

lunedì 7 dicembre 2009

L'oggetto della fede (seconda parte)


"Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli;
non c'è nessuno che faccia il bene."
Salmo 14:1


A dire la verità, i liberi pensatori, i positivisti, i materialisti, i razionalisti rinnegano la fede, non perché non possano credere, ma perché non vogliono credere. L’orgoglio degli uni non può tollerare la supremazia di un Essere divino, a cui dovrebbero pure rendere conto delle loro azioni. La disperazione, il disprezzo, la ribellione degli altri che hanno visto i propri piani saltare, li portano a rifiutare l’idea di un Dio Giusto e Potente. Se questo Essere esistesse, non avrebbe forse dovuto, come il genio della lampada, realizzare tutti i loro progetti?

Altri ancora, volendo assolvere le brutte inclinazioni dei loro cuori, escludono a priori il pensiero scomodo di un Dio Santo. L’orgoglio dello spirito umano, proprio come fece Satana (vedi Isaia 14:13), vuole soppiantare Dio; l'orgoglio umano genera tutti i peccati. È la causa delle guerre e di tutti i mali. Dobbiamo ricordarci che il peccato significa opporsi alla volontà di Dio, detronizzare Dio, l’Onnipotente Creatore. Ma questa è solo un’illusione: Dio rimane e rimarrà sempre il Sovrano incontrastato dell’universo intero, sia che ci crediamo o meno.

“Rallègrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio! Bandisci dal tuo cuore la tristezza, e allontana dalla tua carne la sofferenza; poiché la giovinezza e l'aurora sono vanità.
Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai:
«Io non ci ho più alcun piacere»”

Ecclesiaste 12:1-3.

“Riconciliati dunque con Dio e avrai pace…”
Giobbe 22:21


Il nostro destino, lo scopo della nostra esistenza, è glorificare Dio.

Chi siamo noi, per analizzare Dio, pesarlo con la nostra bilancia, sottoporlo ai nostri giudizi ed alle nostre critiche senza senso?

“Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa plasmata dirà forse a colui che la plasmò: «Perché mi hai fatta così?»”
Romani 9:20


Se potessimo misurare ogni problema, se avessimo tutte le risposte a tutte le domande non saremmo più creature, ma Dio stesso. Impariamo a riconoscerLo e a conoscere noi stessi e constateremo che il peccato e l’ingiustizia sono in noi e non in Dio. Il rifiuto di Cristo, il Santo e il Giusto, rifiuto che si perpetra nei secoli, non è anche una prova dell’ingiustizia dell’uomo e del suo stato di peccatore? Non sono forse il nostro orgoglio e la nostra vanità che ci accecano? Accettiamo le risposte della fede e capiremo! Sono i nostri dèi profani e religiosi, che ci siamo scelti e creati da soli, che sono ingiusti e che ci hanno ingannato. Sono quelli che dobbiamo rifiutare per ritornare all'Unico Vero Dio.

lunedì 23 novembre 2009

L’oggetto della fede (prima parte)


"Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio»
Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è nessuno che faccia il bene."
Salmo 14:1

Prima di tutto un saluto ad "Anonimo", che continua a mandarmi i suoi commenti. Amico mio, sono molto apprezzati quindi continua così, ma se vuoi non essere più "Anonimo" fammelo sapere...

E adesso il tema di oggi: Dio esiste o no?

L’oggetto della fede non è l’esistenza di Dio vera e propria, che gli insensati sono gli unici a negare ma la realtà di Dio nelle Sue testimonianze, la fedeltà delle Sue promesse, la certezza della Sua Parola. È ovvio che non si può credere in qualcuno se prima non siamo sicuri della sua esistenza.

Nel Medio Evo soprattutto, molti teologi e in particolare Tommaso d’Aquino, hanno creduto di poter stabilire alcune prove di Dio. Avevano dimenticato, sembrerebbe, che i cristiani non devono dimostrare la verità, ma confessarla. Le sagge dimostrazioni tomiste, o altre, che portano all’esistenza di un Dio santo e buono, saggio ed onnipotente, non possono portare l’intelligenza naturale ad una convinzione ferma riguardo a Dio; infatti guardandoci attorno ci chiediamo: dov’è la santità di Dio? Vediamo la cattiveria e l’ipocrisia tollerati. Ed il suo amore? C’è così tanta miseria! E la saggezza? Il caos invade la Sua opera! L’onnipotenza di Dio? Sembra che non faccia rispettare le proprie leggi.

Questo spiega che non basta dimostrare che Dio è, quello che è veramente, per soddisfare la nostra ragione velata e ribelle. L’uomo non può riuscire a conoscere Dio lavorando di testa. L’uomo conosce Dio ed è rassicurato dalla Sua esistenza attraverso un’esperienza vivente. La certezza della Sua esistenza non poggia su un’impalcatura filosofica, ma sul fatto che Dio si è avvicinato a noi, è venuto da noi e ci ha afferrati. Non è l’uomo che si eleva verso Dio, ma Dio che nella sua grazia è venuto verso di noi. Il cristiano, quello vero, è certo dell’esistenza di Dio perché ne ha sperimentato la realtà nella propria vita, e non perché è in grado di provarlo scientificamente. Per lui le prove esistono, ma evita le discussioni vane e profane e le dispute di falsa scienza che alcuni professano. Il credente testimonia dell’esistenza di Dio in questo mondo, e la sua testimonianza vivente ha più forza e peso di qualunque prova ragionata. Se vuoi essere sicuro che Dio esiste, tu che ti scontri con le difficoltà intellettuali nella ricerca della verità, non sfuggire ancora alla mano di Dio, che ti cerca e ti vuole afferrare. Lascia perdere le vane e sterili ricerche la cui polvere ti annebbia la vista, desidera incontrare Dio e improvvisamente te lo vedrai davanti, in Lui scoprirai te stesso.

L’esistenza di Dio non è quindi un oggetto di ricerca, un sentimento vago, un’idea oscura, ma un fatto indipendente dalle nostre circostanze, buone o cattive che siano. Le brutture di questo mondo, le prove difficili che sopportiamo durante il nostro cammino, le sofferenze attuali non la potrebbero mettere in dubbio, non più della mancanza di prove scientifiche di ultima generazione. Le parole della Scrittura accusano i pagani, non di aver tralasciato gli studi per raggiungere la conoscenza di Dio, ma di aver sconosciuto la verità divina che ognuno può scoprire nella creazione, a questo proposito, leggi il primo capitolo della Lettera di Paolo ai Romani.

Il negare Dio è quindi un’offesa alla ragione.

domenica 8 novembre 2009

Amo il mio lavoro? Se fatto con e per Dio SI!


A febbraio di quest'anno avevo scritto un articolo dal titolo: "Signore, odio il mio lavoro!" che ha suscitato una reazione in un lettore che si è firmato ANONIMO. Ecco ciò che il signor Anonimo ha scritto: "Siete semplicemente ridicoli! Ancora c'è gente che nel 2009 crede a queste sciocchiezze!!!!"

Caro amico, vorrei discutere con te su quelle che non ritengo sciocchezze. Ad ogni modo, parlandone con Nicola, un amico, gli ho chiesto di rispondere al posto mio, dato che Nicola per tanto tempo, ha svolto un lavoro che realmente avrebbe potuto odiare. La sua esperienza ti potrebbe essere utile. Buona lettura... parliamone, se vuoi.

Signore, odiavo il mio lavoro, ma da quando cammino con Te, tutto è cambiato......

Sono un ingegnere ed ho lottato per diventarlo, visto che quasi alla fine dei miei studi ho dovuto interromperli perchè dovevo lavorare. Venivo dal sud e negli anni 80 raggiungere un posto statale era l'aspirazione della maggior parte dei nostri genitori, ma non la nostra. Per anni ho fatto un lavoro di "concetto" e adesso sono il direttore di un ufficio postale, ma non era il mio lavoro. Per molti il mio lavoro era invidiabile, ma per me non era il mio lavoro. Ho sacrificato gran parte del tempo della mia famiglia per finire di laurearmi, ho rischiato di perderla la mia famiglia e alla fine mi sono laureato. Adesso avrei potuto fare il lavoro che mi piaceva, ma non è stato così. Con la laurea ho fatto carriera, ma non nel verso giusto, sono diventato un perfetto "economo" ma non era ancora il mio lavoro. Potevo migliorare di molto i metodi di lavoro all'interno del mio ufficio, essendo ingegnere, ma il mio capo era geloso e non voleva apparire inferiore a me, quindi tutti i miei progetti presentati, sistematicamente venivano bocciati. Conclusione nel mio lavoro ero depresso e amareggiato.

Poi un bel giorno ho conosciuto il Signore e la Sua Parola e tutto è cambiato. Avevo sbagliato la prospettiva, la mia vita era come un regalo preziosissimo, un brillante che il Signore mi aveva dato, ma io l'avevo avvolto in un foglio di giornale... Leggendo la Parola di Dio, la Bibbia, ho capito che avevo ricevuto un dono di Dio e per questo ogni giorno dovevo dar conto a Lui del mio operato. Lui era il mio datore di lavoro, Lui il mio Capo, il Padrone a cui dovevo rendere conto di come avevo investito il Suo denaro che Lui mi veniva affidato... e quando lo sperperavo in maniera insensata, Dio mi ammaestrava dandomi periodi di massima negatività (multe salate, improvvisi guasti costosissimi, imprevisti a non finire).

Da quando ho conosciuto il Signore ho capito che qualsiasi tipo di lavoro io lo faccia , lo devo fare per Lui e con gioia. Nella Bibbia c'è scritto che se tu dedichi il tuo operato al Signore con gioia e onestamente, le tue forze si triplicheranno. Oggi, dopo il mio lavoro alle Poste (faccio il pendolare a 60 km da casa), chiedendo sempre l'aiuto del Signore, faccio anche il lavoro di ingegnere e lavorando con e per il Signore, Lui mi moltiplica le forze e non sono più depresso.

Credimi, sono qui a scrivere questa mail all' 1.45 di notte sapendo che fra poco (alle 5) suonerà la sveglia, ma sono soddisfatto. Però, se per un attimo lavoro solo con le mie forze, senza l'aiuto del Signore, ritorno immediatamente come ero prima e il mondo mi crolla addosso.

Nicola Del Buono

mercoledì 9 settembre 2009

C'è Dio al telefono?

"Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi."
1° Tessalonicesi 5:16-18

Un giorno, una mamma stava parlando al telefono con un'amica che le aveva chiesto di pregare per lei. Senza esitazione, la mamma iniziò a pregare con lei al telefono. Il più piccolo dei suoi figli si trovava nella stanza con lei e, sentendola pregare al telefono, sgranò gli occhi e disse con gioia: "C’è Dio al telefono? Ho bisogno anch'io di parlare con Lui… me lo passi poi mamma?"

Non sarebbe grandioso se potessimo semplicemente alzare la cornetta del telefono e parlare con Dio? In un certo senso lo possiamo fare, proprio tramite la preghiera.

La preghiera è qualcosa che tutti noi dobbiamo e possiamo utilizzare per parlare con Dio, è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana. La Bibbia ci insegna che dovremmo pregare incessantemente e che questa è la volontà di Dio per noi. (1° Tessalonicesi 5:17-18)

Mentre tramite la Bibbia Dio ci parla e ci fa conoscere la Sua volontà e il Suo piano per noi, la preghiera è il mezzo di comunicazione attraverso il quale noi parliamo con Lui. L'apostolo Paolo disse che dovremmo pregare in ogni tempo, con ogni preghiera e supplica, (grazie a Dio lo Spirito Santo intercede per noi con sospiri ineffabili perché noi non sappiamo sempre pregare nel modo giusto, Romani 8:26), vegliando con ogni perseveranza. (Efesini 6:18-19) Anche Gesù ribadiva che dobbiamo pregare senza mai stancarci (Luca 18:1).

La preghiera, per un vero cristiano, non è un optional ma un privilegio, un’obbedienza e un'avventura mano nella mano con Dio!

giovedì 3 settembre 2009

Scuola: utile per la vita o dovere faticoso?

Ecco il pensiero di alcuni giovani:

“Senza doveri nella vita non si impara proprio un bel niente, la scuola è uno dei doveri più importanti per una sana crescita, sia dal punto di vista sociale per una buona formazione,sia culturale per appropriarsi di una buona conoscenza.” V.

“Decisamente la scuola è una valida opportunità, a volte faticosa ma importante. Se una persona la considera solo un dovere non ha capito la grande fortuna che abbiamo di poter andare a scuola.” D.

“Odio la scuola! Ti toglie quella libertà di cui molte volte avresti bisogno, ti impone doveri, obblighi. Però è il luogo in cui cresci dai 6 ai 19 anni, il luogo in cui fai amicizia, vivi esperienze che ti porterai dietro per tutta la vita.” H.M.

"Ciao! La scuola permette di acquisire gli strumenti per orientarsi nella vita e scoprire le proprie predisposizioni. offre cultura, approfondimenti, l'approccio corretto alla nuova tecnologia e alle tematiche sessuali; permette di fare esperienze di teatro e di manipolazione. E' una palestra di vita, nei rapporti con i pari , nella gestione dei conflitti, nella crescita della conoscenza di sè di fronte allo stress , alla ocmpetizione, alla collaborazione con gli altri. E' disciplina mentale e rigore nello studio. E' acquisizione di atteggiamenti sociali. E' un'occasione per migliorare la propria vita rispetto a quella dei familiari. E' palestra per la mente, che altrimenti sceglierebbe cosa imparare e cosa no, in base ai propri gusti e non alle vere necessità, che magari si ignorano, da studenti. E' talvolta frustrazione di fronte all'insuccesso, ma in fondo la vita è fatta di alti e bassi." T.

Opinioni interessanti, vero? Ora invece, vi presento le risposte di Eleonora, una mia carissima amica.

D. Tre lezioni che hai imparato tra i banchi di scuola.
R. A scuola non si fa altro che seguire lezioni di ogni materia immaginabile, ma le vere lezioni che ho imparando tra i banchi di scuola sono le lezioni di vita. Innanzitutto ho imparato a mantenere la calma nelle situazioni più difficili, a non perdermi mai d’animo e, soprattutto, ho imparato a confidare nel Signore!

D. Vorresti vedere qualche cambiamento a scuola?
R. Credo che un buon cambiamento sarebbe quello di non studiare tanta teoria, ma di vedere le cose applicate nella vita pratica, rendendo le lezioni più interessanti; sono sicura che così alla maggior parte degli studenti passerebbe l’allergia alla scuola. In secondo luogo, si dovrebbe mettere la macchinetta delle merendine in classe J Dai, scherzo, o forse no?

D. La cosa più bella nel ricominciare la scuola?
R. La cosa più bella di tornare a scuola è senz’altro il fatto che, dopo tre mesi di vacanza si rivedono tutti gli amici, e si sentono le solite piacevoli frasi del tipo “come sei cambiato!”. È bello anche ricominciare la scuola per imparare sempre nuove cose.

D. Che cosa vorresti realizzare nel corso di quest’anno, obiettivi, speranze, sogni?
R: Durante quest’anno mi piacerebbe dare nello studio il meglio di me stessa, e spero di fare tante nuove conoscenze. Mi piacerebbe uscire con una buona media scolastica e, soprattutto, mi piacerebbe essere una luce per gli amici non credenti, e magari portare in chiesa qualche compagna di classe. Gesù mi ha aiutata molto durante gli anni scolastici precedenti, e mi ha dato la forza di andare avanti nonostante tutte le avversità. Da quando non ci sono più io al centro della mia vita, ma c’è Gesù, vedo la scuola in modo diverso. Prima la vedevo come una cosa dalla quale anche volendo, non mi potevo sottrarre. Ora, invece, anche se non posso affermare che mi piaccia frequentarla, la accetto, e in particolare la uso per mettere in pratica tutto quello che leggo nella Bibbia.

D. Un augurio speciale a tutti gli studenti.
R. “Afferra saldamente l'istruzione, non lasciarla andare; conservala, perché essa è la tua vita.” Proverbi 4:13
“Affida al Signore le tue opere, e i tuoi progetti avranno successo.” Proverbi 16:3

giovedì 13 agosto 2009

Più di quanto immaginiamo...



"... e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. " Filipesi 3:9



Immagina di avere un debito di 10 milioni di euro senza alcuna possibilità di pagarlo. Un giorno ti si presenta uno sconosciuto dicendoti "Ti amo così tanto che pagherò tutto il tuo debito". Come reagiresti?

1) Lo prendi per pazzo;
2) Non ci credi affatto e ti senti preso in giro;
3) Accetti l’offerta con immensa gratitudine.

Mentre decidi sul da farsi, lo sconosciuto paga il tuo debito di dieci milioni di euro e lo fa in contanti. Ma non si limita a questo, deposita sul tuo conto altri venti milioni, dimostrandoti la sua veridicità e il suo amore in modo tangibile. Ovviamente ci rendiamo conto che è una favola e che questa generosità va ben al di la di quello che possiamo immaginare… giusto? E invece no... SBAGLIATO!!!


Dio, che per alcuni è proprio uno sconosciuto, ha fatto molto di più che darci denaro contante: ha pagato il prezzo per la nostra salvezza, ma non solo, Dio ci perdona tutti i nostri peccati presenti – passati – futuri in virtù di Cristo che ha pagato il nostro debito. Come se tutto questo non fosse sufficiente, Dio ci dichiara giustificati sulla base della giustizia di Gesù Cristo.


La parola giustificazione può essere tradotta così: "mettere in conto a qualcuno … dichiarare giusto qualcuno sulla base di…". La giustificazione non parla solo di ciò che Dio ha tolto via (la nostra colpevolezza) ma anche di ciò che ha messo al suo posto (la giustizia di Cristo). Quando Dio giustifica una persona, Egli mette sul suo conto tutta la giustizia di Cristo, e questo è sufficiente a cancellare completamente il debito morale e spirituale per sempre.


Questo fatto non accade durante un lungo periodo di tempo, dopo tanti sforzi o sacrifici personali. È un processo che accade istantaneamente a chiunque abbia messo la propria fede in Cristo come unico Salvatore e Signore. Il cambiamento è immediato e la Bibbia definisce questo cambiamento “nuova nascita” (se vuoi approfondire leggi il cap. 3 del Vangelo di Giovanni e Romani 10:8-11). Se la giustificazione fosse legata solo al perdono dei nostri peccati commessi, questo sarebbe già abbastanza. Ma Dio ha fatto ben al di là di questo, e ogni giorno, mentre camminiamo con Lui, ci aiuta a scoprire il resto nella Sua Parola e in un rapporto interpersonale, intimo e diretto con Lui.

“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede il non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:16).



Ma ci pensi? In Cristo e solo grazie a Lui, abbiamo davanti l’eternità per scoprire le Sue infinite ricchezze a nostra disposizione… Tu hai accettato questo meraviglioso dono?

mercoledì 8 luglio 2009

Atene... Roma... Manfredonia... o...


Una delle città italiane che amo i più è senz’altro Roma: bellissima dal punto di vista storico, artistico, culturale, calcistico (indovinate qual è la mia squadra del cuore?). Vorrei visitarla più spesso, magari proprio in agosto, mese in cui la città si svuota e diventa quasi più “umana” – niente traffico, smog o sovraffollamento. La prima volta che ho visitato Roma in veste di turista (visitando le classiche tappe turistiche), mi sono sentita proprio come quando Paolo visitò Atene. Certo, a Roma non ci sono tanti altarini o statue lungo le strade dedicate a qualche dio dell’olimpo… però ci sono tante chiese e luoghi “sacri” che, a mio avviso, distraggono le persone dal Dio Vivente e Creatore di ogni cosa. In questo mio post vorrei incoraggiare tutti noi ad ascoltare l’eco della voce di Paolo, a meditare sulla potenza di ciò che dice e a rispondere in qualche modo al suo appello. Mi piacerebbe tanto ricevere le vostre impressioni in merito: anche voi vi sentite come Paolo passeggiando per le vostre città?

Atti 17
:
16 Mentre Paolo aspettava ad Atene, fu profondamente indignato nel vedere la città piena di idoli. (…) 21 Bisogna dire che tutti gli Ateniesi e i gli stranieri che abitavano ad Atene non avevano passatempo migliore di questo: discutere le novità. 22 Allora Paolo, stando in piedi in mezzo all'Areòpago, disse:

«Ateniesi, vedo che sotto ogni aspetto siete estremamente religiosi. 23 Poiché, passando, e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: Al dio sconosciuto. Orbene, ciò che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio. 24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo; 25 e non è servito dalle mani dell'uomo, come se avesse bisogno di qualcosa; lui, che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa. 26 Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, 27 affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. 28 Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua discendenza". 29 Essendo dunque discendenza di Dio, non dobbiamo credere che la divinità sia simile a oro, ad argento, o a pietra scolpita dall'arte e dall'immaginazione umana. 30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, 31 perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo ch'egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti».
32 Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni se ne beffavano; e altri dicevano: «Su questo ti ascolteremo un'altra volta». 33 Così Paolo uscì di mezzo a loro. 34 Ma alcuni si unirono a lui e credettero; tra i quali anche Dionisio l'areopagita, una donna chiamata Damaris, e altri con loro.

Ecco come hanno reagito gli Ateniesi… e tu, come reagisci davanti alla verità della Parola di Dio?

mercoledì 17 giugno 2009

La grazia di Dio può essere sempre abbastanza?


"Dio mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando sono debole, allora sono forte"
2 Corinzi 12:7-10

In questo post non sarò, io, Maria Luisa, a parlare, ma Nick, testimonianza vivente che LA GRAZIA DI DIO E' E SARA' SEMPRE ABBASTANZA PER ESSERE FELICI!!! Visitate il suo sito e vi garantisco che, come ho fatto io, piangerete di gioia e gratitudine verso Dio!

“Ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo”
Filippesi 4:11

Mi chiamo Nick Vujicic , ho 25 anni e vivo in Australia. Sono nato privo di arti e i dottori non hanno saputo fornire alcuna spiegazione medica per questo “difetto” di nascita. Come immaginerete, questo mi ha portato ad affrontare molti ostacoli e sfide. ”Considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate”…Come si fa a considerare il nostro dolore, le nostre sofferenze e le nostre lotte “una grande gioia”!? I miei genitori, essendo cristiani (e mio padre anche pastore di una chiesa), conoscevano bene questo versetto. Ma la mattina del 4 dicembre 1982 a Melbourne, le ultime parole che venivano in mente ai miei genitori erano: “Gloria a Dio!" Il loro primogenito era nato senza né braccia né gambe! Non c’erano state avvisaglie e neppure il tempo per prepararsi. I dottori erano altrettanto scioccati e non avevano risposte da darci! Ancora oggi non esiste una spiegazione medica di quanto è accaduto e mio fratello e mia sorella sono nati sani come la maggioranza degli altri bambini. Tutta la chiesa provò una grande tristezza per la mia nascita e i miei genitori ne furono totalmente devastati. Ognuno chiedeva: “Se Dio è un Dio d’amore, perché mai permette una cosa così brutta e oltretutto a credenti consacrati?” Mio padre credeva che non sarei sopravvissuto a lungo, ma le analisi rivelarono che ero un bambino sano, anche se mi mancava qualche arto…

"Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene
di quelli che amano Dio".

Romani 8:28

Questo versetto ha parlato al mio cuore e mi ha convinto che non è certo per fortuna, caso o coincidenza che queste cose “brutte” avvengono. Ho trovato una pace completa nel sapere che Dio non lascia che accada nulla nella nostra vita a meno che non ne abbia un buon motivo. Così ho dato tutta la mia vita a Cristo all’età di 15 anni, dopo aver letto il capitolo 9 del vangelo di Giovanni. Gesù parlando dell’uomo nato cieco spiegò che “è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui”. Io ho creduto sinceramente che Dio mi avrebbe guarito perché potessi essere una grandiosa testimonianza della Sua immensa potenza. In seguito mi è stata data la saggezza di capire che se chiediamo qualcosa in preghiera, ed è nella Sua volontà, avverrà secondo il Suo tempo; se invece non è volontà di Dio che accada, vuol dire che Egli ha in vista per noi qualcosa di meglio. Ora vedo una rivelazione della Sua Gloria in come mi sta usando, così come sono, in modi che sarebbero impossibili ad altri.

Ho 25 anni e ho completato gli studi universitari in Economia e Commercio specializzandomi in Programmazione e Calcoli Finanziari. Sono anche un predicatore e amo viaggiare e condividere la mia storia e la mia testimonianza ovunque se ne presenti l’opportunità. Ho maturato una certa esperienza nel relazionarmi agli studenti e nell’incoraggiarli su argomenti che interessano i giovani di oggi. Sono anche invitato a fare discorsi a uditori di livello manageriale. Ho una vera passione per l’evangelizzazione dei giovani e mi tengo sempre disponibile per qualsiasi cosa Dio mi voglia far fare: dovunque mi guida, io Lo seguo. Ho molti sogni nel cassetto che desidero realizzare nella mia vita. Voglio fare quanto è in mio potere per diventare un miglior testimone dell’Amore e della Speranza divini, per diventare un oratore internazionale e per essere usato sia in ambiti cristiani che non cristiani. Vorrei essere finanziariamente autonomo, modificare un’auto per me ed essere intervistato per condividere la mia storia nel noto programma TV “Oprah Winfrey Show”. Anche scrivere libri è una delle mie ambizioni e spero di concludere il mio primo libro per la fine di quest’anno. Il titolo: “Senza braccia, senza gambe e senza preoccupazioni!” Credo che se hai il desiderio e la passione di realizzare qualcosa e se è nella volontà di Dio, tu ce la farai, a tempo opportuno. Come esseri umani, noi continuiamo a porre limiti su noi stessi senza ragioni valide e, quel che è peggio, poniamo limiti all’Iddio che può ogni cosa. Lo facciamo piccolo piccolo. La cosa sorprendente riguardo la potenza di Dio è che se vogliamo fare qualcosa per Dio, invece di considerare le nostre capacità dobbiamo concentrarci sulla nostra disponibilità, perché sappiamo che Dio è con noi e non possiamo far nulla senza di Lui. Una volta che ci rendiamo disponibili per l’opera di Dio, è ovvio che possiamo far leva sulle capacità di Dio stesso!

"Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica!"
Filippesi 4:13


Dio ha uno scopo per la tua vita! E riguardo alle tue preghiere inesaudite, ricorda che Dio è fedele. Cosa dobbiamo fare quando chiediamo ma non riceviamo? Geremia 2:12-14: “«Voi m'invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò. Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; io mi lascerò trovare da voi», dice il Signore”. Fatti coraggio amico, perché la battaglia è del Signore e io ti esorto a combattere per la verità. Poiché è la verità che ti farà libero e la Pace di Dio che sorpassa ogni intelligenza regnerà nel tuo cuore. Il Signore ti benedica mentre Lo cerchi diligentemente e ti conceda la sapienza e la forza che ti servono per il cammino.

lunedì 1 giugno 2009

Come camminare con Dio


I miei testimoni siete voi, dice il SIGNORE, voi, e il mio servo che io ho scelto, affinché voi lo sappiate, mi crediate, e riconosciate che io sono. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà nessuno. Io, io sono il SIGNORE, e fuori di me non c'è salvatore. Io ho annunziato, salvato, predetto, e non un dio straniero in mezzo a voi; voi me ne siete testimoni, dice il SIGNORE; io sono Dio. Da che fu il giorno, io sono; nessuno può liberare dalla mia mano; io opererò; chi potrà impedire la mia opera?
Isaia 43:10-13


Ha pronunciato il fatidico SI 23 volte e non ha nessuna intenzione di smettere. Si chiama Linda Wolfe, ha 68 anni e si è guadagnata il titolo mondiale di donna che si è sposata il maggior numero di volte. Ha iniziato nel 1957 a 16 anni. Il primo fu il matrimonio più lungo (7 anni) e a detta sua, il più felice. Le relazioni più brevi? Sono durate solo 36 ore. (Airone, aprile 2009) Incredibile ma vero! Che dire poi dei divi di Hollywood, di come si mettono assieme e poi divorziano rapidamente… Che cosa cercano le persone nel matrimonio? Ci rendiamo veramente conto che i sentimenti vanno e vengono, ma che l’amore, quello vero, implica impegno serio e sacrificio?
La stessa cosa si può dire riguardo alla nostra relazione con Dio. Ci sono momenti in cui senti una grande gioia, passione ed entusiasmo nell'essere un vero cristiano. E poi ci sono momenti nei quali non senti affatto tutto questo. Ma questo non significa che a questo punto dici: "Basta non voglio più seguire Gesù". La Bibbia non dice "il giusto vivrà di sentimenti" ma dice invece "Il giusto vivrà per fede" (Romani 1:17) I sentimenti sono altalenanti, ma camminare con Dio richiede fede, impegno e perseveranza.

Ogni cristiano nato di nuovo, ogni persona che decide di fare sul serio con Dio ha una testimonianza da rendere ad altri. Le persone ci guardano, ci stanno osservando e questo dovrebbe comunicarci qualcosa. Prima di poter essere testimoni di Dio dobbiamo essere capaci di camminare con Lui

lunedì 25 maggio 2009

Impara a dare la precedenza


Perché la nostra momentanea, leggera afflizione
ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria"
2 Corinzi 4:17

Una volta ho letto una storia su una comunicazione via radio che avvenne fra una nave militare americana e le autorità canadesi, presso le coste delle Newfoundland.

Le autorità canadesi avvertirono gli americani: “Per favore cambiate la tua rotta di 15 gradi a sud per evitare la collisione”.

Gli americani risposero: “Vi raccomandiamo di cambiare voi la vostra rotta di 15 gradi a nord per evitare la collisione”.

Le autorità canadesi replicarono: “Negativo. Dovrete cambiare rotta di 15 gradi a sud per evitare la collisione”

E gli americani: “Qui è il capitano della Nave militare americana, vi dico per l’ultima volta di cambiare rotta”

“Nossignore, voi dovete cambiare rotta”

“Questa è la nave militare USS Lincoln, la seconda nave più grande della Marina Americana. Disponiamo di tre caccia militari tre lanciamissili e numerose altre armi, vi ordino di cambiare rotta di 15 gradi a Nord, ripeto 15 gradi nord o faremo tutto ciò che riterremo opportuno per salvaguardare la nostra sicurezza.”

Dopo un breve istante di silenzio le autorità canadesi risposero: “Qui è il faro delle coste delle Newfoundland... fate un po’ come vi pare”.

A volte non ci piace quello che Dio vuole che noi facciamo, e vogliamo (o pretendiamo addirittura) che Lui cambi rotta mentre, in realtà, siamo noi a dover cambiare la rotta. Occorre che comprendiamo che i piani di Dio per noi sono migliori dei nostri, ciò non vuol dire necessariamente che i Suoi piani siano i più semplici o le scelte più allettanti del momento. Ci saranno momenti nei quali dovremo affrontare situazioni nella vita dove il piano di Dio non ci piacerà e non condivideremo le Sue scelte per noi. Ma possiamo fidarci di Colui che ha detto:

“«Io non ti lascerò e non ti abbandonerò».
Così noi possiamo dire con piena fiducia: «Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l'uomo?»
Ebrei 13:3-5

lunedì 18 maggio 2009

Chi andrà?

"Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?» Allora io risposi: «Eccomi, manda me!»." Isaia 6:8
Era il 1978 quando, per la prima volta il mio cuore e la mia mente si sono concentrati su questo versetto. Una semplice frase, scritta secoli prima nella Bibbia, mi impediva di pensare ad altro: “Chi manderò e chi andrà per noi?” Mentalmente, rispondevo: “Signore, di certo non ti stai rivolgendo a me… non ho grandi capacità… non ho nessun titolo di studio… non ho altro da offrirti se non me stessa… è sufficiente?”.

"Chi manderò? E chi andrà per noi?” sono le domande che Dio pose ad Isaia e che, in qualche modo sta ancora ponendo a te: “Chi mandarò? Chi andrà per noi?” Andrai tu? Starai tu sulla breccia? Sarai disposto a metterti in gioco per amore del Signore? Sarai disposto a lottare in preghiera, a renderti disponibile nel nome di Gesù per servire gli altri? Sarai disposto a conoscere Dio personalmente attraverso la Bibbia, in modo tale da aiutare altri a conoscerlo meglio e a vivere per Lui?

La realtà è che molti di noi preferiscono essere “cristiani della domenica” o delle feste comandate, piuttosto che autentici seguaci e servitori del Signore. Molti preferiscono farsi dire da altri “più preparati di loro”, che cosa devono o non devono credere, che cosa devono o non devono fare, piuttosto che impegnarsi seriamente a conoscere Dio. Tanti non credono che conoscere Cristo Gesù, seguirlo e studiare personalmente le Scritture sia una necessità cristiana, pensano che sia un optional, un dovere per i “religiosi”.

Gesù ha detto: “Chi ha conosciuto me ha conosciuto il Padre” (vangelo di Giovanni capitolo 14) . Conosci la tua religione o conosci Dio? Conosci la fede altrui o conosci Gesù Cristo? E se sei un cristiano autentico, come risponderai alla chiamata di Dio: “Chi manderò? E chi andrà per noi?”

Io ho risposto, proprio come fece Isaia: “Eccomi, manda me!” e da allora non mi sono mai pentita della mia decisione. Ciò non significa conoscere tutto immediatamente o vivere una vita di mortificazioni corporali o rinunce assurde… significa dare a Dio il controllo totale della propria vita… Come risponderai tu?

lunedì 11 maggio 2009

Evitare decisioni affrettate quando …


Tutte le vie dell'uomo a lui sembrano pure,
ma il SIGNORE pesa i cuori.
Affida al SIGNORE le tue opere, e i tuoi progetti avranno successo. Proverbi 16:2-3

Quante persone, proprio come me, hanno tristemente ammesso (forse proprio in questi giorni) “se avessi la possibilità di tornare indietro farei scelte ben diverse...”, riferendosi ad azioni, decisioni o conversazioni che avrebbero voluto fare diversamente. Tutti conoscono la storia del re Davide che, per un attimo di debolezza e lussuria, ha commesso adulterio e omicidio; chissà quante volte nel suo cuore avrà ripetuto questa frase, chissà quante lacrime avrà versato al momento di pagare le conseguenze delle sue scelte affrettate e chissà quante volte avrà pensato alle alternative giuste e, purtroppo, sprecate. Se vuoi sapere dove ha trovato la forza di convivere con le drastiche conseguenze delle sue scelte leggi il Salmo 51, contenuto nella Bibbia.

Anche noi come Davide alle volte rischiamo di prendere decisioni sbagliate, soprattutto quando esse sono motivate dai nostri desideri o sentimenti. Altre volte, invece, sbagliamo nel prendere decisioni sotto stress o con motivazioni assolutamente sbagliate. Noi tutti siamo più vulnerabili di quanto pensiamo Quindi, una buona regola, è non prendere decisioni affrettate quando siamo arrabbiati, stanchi, depressi, frustrati ed affamati. In queste condizioni siamo portati a cercare gratificazione immediata, e questa è una vera e propria trappola pericolosa per noi e per coloro che amiamo.

Se hai fame mangia, se sei stanco riposa, se sei frustrato cerca la soluzione davanti a Dio con calma e serenità. Se devi prendere decisioni vitali siediti a tavolino e scrivi i pro e i contro di tale decisione... Alle volte abbiamo bisogno di tempo e saggi consiglieri prima di commettere errori madornali. Impara a considerare le conseguenze a lungo termine delle tue decisioni. Metti da parte la rabbia, non isolarti ma stai in buona compagnia e ripostati. Infine cerca il Signore e la sua guida e allora potrai esprimere giudizi corretti, invece di pensare, e rimpiangere, dopo a quanto diverso sarebbe stato se non avessi sbagliato la tua valutazione.

lunedì 4 maggio 2009

Creati per adorare


Ma ora così parla il SIGNORE, il tuo CREATORE, COLUI che ti ha formato! Non temere, perché IO ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei Mio! Quando dovrai attraversare le acque, IO sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà, perché IO SONO il SIGNORE, il tuo DIO, il SANTO, il tuo SALVATORE (…) Perché tu sei prezioso ai Miei occhi, sei stimato e IO ti amo (…) Non temere, perché IO sono con te (…) tutti quelli che portano il Mio Nome, che IO ho creati per la Mia gloria, che ho formati, che ho fatti (…) I miei testimoni siete voi, dice il SIGNORE, voi (…) affinché voi lo sappiate, mi crediate, e riconosciate che IO SONO. Prima di Me nessun dìo fu formato, e dopo di Me, non ve ne sarà nessuno. (Isaia 43:1-10)

Ti sei mai chiesto perché esisti? Giorno dopo giorno le varie attività della vita e le sue preoccupazioni ci portano in così tante direzioni che molte persone si chiedono quale sia l’obiettivo finale della vita. Il nostro Creatore ci ha fatti con il proposito di glorificare Lui e servire Lui. Nella Sua Parola Dio pone enfasi sul fatto che dobbiamo testimoniare della Sua Fedeltà e delle Sue opere meravigliose. Tristemente alcuni cristiani considerano sé stessi troppo impegnati per prendersi tempo “extra” da dedicare a Dio e adorare il loro Signore. Altre persone potrebbero pensare di non avere alcun motivo per ringraziare Dio, perché la loro vita è fin troppo difficile. Nessuna scusa è accettabile!

Se leggiamo il Salmo 103 vediamo che Dio ci avverte di ricordare tutti i Suoi benefici e ce ne dà pure un bell’elenco. Nello specifico, dovremmo innalzare Dio per ciò che Lui è, per ciò che ha fatto, fa e farà. Possiamo esaltare il Signore con le nostre parole, servirlo con le nostre azioni e glorificarlo in ogni nostra attività. Forse l’adorazione è un concetto nuovo per te. Ma questo è uno dei motivi principali per cui tu ed io siamo stati creati.

lunedì 27 aprile 2009

Nostalgia di casa


Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell' eternità, sebbene l' uomo non possa comprendere dal principio alla fine l' opera che Dio ha fatta.
Ecclesiaste 3:11


Sei mai stato all’estero per lungo tempo? Se si, hai mai avuto nostalgia di casa? Anche se ti trovi in un bel posto, circondato da persone che realmente ti piacciono, spesso vuoi ritornare a casa il più presto possibile. Che lo vogliamo ammettere o no, che ci crediamo veramente o no, nel profondo del nostro cuore c’è un “desiderio di paradiso”, un istinto che ci comunica che siamo stati creati per qualcosa di meglio di questa terra… una meravigliosa e bramata dimora. Ascolta, non importa quanto bella o grande sia la tua casa sulla terra, c’è un posto migliore che ti aspetta, un posto della quale tutti noi dovremmo avere nostalgia. Questo posto è chiamato cielo.

È curioso osservare come Dio abbia messo lo stesso istinto di ritornare a casa negli animali. Contro corrente e contro ogni circostanza i salmoni tornano a casa risalendo dal mare al fiume dove sono nati per deporre le uova. In San Juan Capistrano, anno dopo anno, le rondini ritornano al proprio nido… c’è qualcosa nell’istinto di questi pesci e di questi uccelli che li riporta sempre a casa. Allo stesso modo Dio ha messo dentro di noi un istinto e un desiderio per il cielo. Ecclesiaste 3:11 dice che Dio ha messo nei nostri cuori il pensiero dell’eternita… Non possiamo capite tutto ma possiamo ammettere che, in fondo in fondo, su questa terra è difficile trovare il totale appagamento e la completa soddisfazione con le cose materiali. Niente può nemmeno lontanamente essere paragonato alla dimora il cielo.

Tu ed io siamo stati creati da Dio e per la gloria di Dio. Tu ed io siamo stati creati per conoscere Dio, amare Dio, avere comunione intima con Dio e dimorare per sempre con Dio. Dio ha messo l’istinto dell’eternità nei nostri cuori, non solo, ma ci ha anche indicato la strada per godere sin da ora tutte le benedizione che Egli ha preparato per noi. Certo, solo quando incontreremo Dio faccia a faccia saremo completamente e perfettamente soddisfatti… nel frattempo però, possiamo già sperimentare un assaggio del cielo. Come? LEGGI IL VANGELO di GIOVANNI, CAPITOLO 14 e 15. E se non hai una copia del vangelo, fammelo sapere e te lo regalo io.


lunedì 20 aprile 2009

All'attacco


" Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito,
che è la parola di Dio:"
Efesini 6:17

Durante la guerra inCorea una unità dell’Esercito nota come “Baker Company” rimase separata dal proprio reggimento mentre le forze nemiche avanzavano inesorabilmente verso di loro. Per diverse ore nessuna comunicazione radio fu inviata dalla “Baker Company”. Finalmente, dopo parecchie ore di silenzio, ci fu un contatto radio e fu richiesto alla compagnia dalla base operativa di fare rapporto sulla loro situazione, la "Baker Company" rispose: “Il nemico avanza a Est, il nemico avanza a Ovest, il nemico avanza a Sud e il nemico avanza a Nord.” Dopo qualche istante di silenzio la voce continuò “E QUESTA VOLTA NON CE LI FAREMO DI CERTO SCAPPARE!!! ”.

Nella nostra vita, spesso, le circostanze sono proprio così: difficoltà finanziarie o famigliari, tragedie, disastri naturali, lutto, dolore, incertezze ci accerchiano da ogni lato, eppure alcuni cristiani non realizzano mai che la vita è un vero e proprio campo di battaglia in cui c’è un nemico reale anche se invisibile a occhio nudo, Satana. Lui è il nemico numero 1 della creazione, delle creature, dei cristiani, di Dio. C’è una guerra intorno a noi e in questa guerra ci saranno vincitori o perdenti. In battaglia è sempre meglio essere all’attacco piuttosto che sulla difensiva, perché chi si difende sta solo aspettando le mosse del nemico, sperando di sopravvivere. Se come credenti ignoriamo la battaglia spirituale in cui, nostro malgrado, siamo coinvolti o se stiamo sempre sulla difensivaspettando un attacco da un momento all'altro, diamo al diavolo l'opportunità di prendere posizione intorno a noi. Se invece indossiamo ogni giorno la nostra armatura che Dio stesso ci ha fornito (Efesini 6:10 in poi) rendendoci conto della vittoria conquistata per noi da Cristo Gesù, saremo noi in posizione di incrollabilità.

Quando l’apostolo Paolo descrisse l’armatura di Dio, menzionò una sola arma offensiva, mentre gli altri componenti dell'armatura sono difensivi, “laA SPADA DELLO SPIRITO, CHE E' LA PAROLA DI DIO ”. (v.17). Non sottovalutare questa realtà: c’è autorità e Potenza nella Parola di Dio. C’è consolazione, ci sono promesse eterne e, soprattutto, è rivelato il carattere e cuore di Dio. La parola di Dio colpisce, penetra in profondità, parla direttamente ai nostri cuori. Quando ti senti minacciato, quando ti sembra che tutto intorno a te stia crollando, ricordati che in Cristo puoi essere vincitore, perché Lui ha già vinto per te. Indossa la completa armatura di Dio, serviti della spada, la Parola di Dio.

Qualcuno un giorno mi ha chiesto: “quando e come possiamo prepararci alla tragedia, al dolore e alla sofferenza fisica?” La mia risposta: ogni giorno della tua vita, quando stai bene, quando sei giovane e forte, quanto tutto intorno a te ti ssembra roseo… ogni giorno devi nutrirti, saziarti della Parola di Dio, conoscere Dio, il Suo carattere, il Suo piano eterno, il Suo amore… Solo allora sarai pronto e armato ad affrontare vittoriosamente ogni tragedia e ogni nemico che troverai sul tuo cammino.

martedì 7 aprile 2009

Un amico fedele-un Salvatore Ripieno di Amore


Il cane Fido era stato di grande aiuto per il suo padrone, ma ormai era diventato troppo vecchio e si muoveva con difficoltà. Un giorno, il suo padrone decise di liberarsi di lui pensando di farlo annegare. Portò il cane al fiume che si trovava vicino alla sua fattoria e salì sulla sua barca remando verso la parte più profonda; legò alla gola del cane una corda attaccata a una grossa pietra, poi gettò il cane e la grossa pietra in acqua. Il povero cane iniziò ad affondare, ma la corda si slegò, quindi, riemergendo sulla superficie, il cane cercò di risalire sulla barca. Con determinazione il suo padrone lo respinse più volte con un remo, senza risultati. Alla fine si alzò in piedi con l’intenzione di colpire, con un colpo secco, il cane in modo da spedirlo in fondo al fiume. Nel tentativo, però, perse l’equilibrio e cadde in acqua. Il vecchio padrone non sapeva nuotare e stava per annegare, ma quando il cane lo vide in difficoltà, malgrado il trattamento crudele che aveva appena ricevuto da lui, senza esitazione si avvicinò al suo padrone afferrandolo per i vestiti e trascinandolo fino a riva sano e salvo. Il cuore insensibile del padrone cambiò radicalmente davanti all’amore e alla fedele dedizione del suo cane, di cui si prese cura, con immensa gratitudine, per il resto dei suoi giorni!

Questa storia ci porta a riflettere sul nostro atteggiamento insensibile nei confronti dell’amore e della fedeltà di Cristo Gesù. Egli venne in questo mondo facendo del bene, guarendo i malati e gli indemoniati, dando la vista ai cechi, sfamando gli affamati, portando gioia ai deboli e agli afflitti e risuscitando i morti. Ma quale fu la risposta della gente? "Toglilo di mezzo, crocifiggilo!” (Giovanni 19:15). Averlo messo in croce non ha fatto altro che dimostrare in modo evidente la vera natura del cuore dell’uomo e l’inimicizia verso Dio il Creatore. Secondo te, furono solo le persone che misero Gesù sulla croce ad avere dei cuori pieni di odio e malvagità? No! Tu ed io abbiamo cuori esattamente simili a quelli che uccisero Gesù. Dio dichiara: “Il cuore dell’uomo è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno!” (Geremia 17) Gesù, sulla croce, non pronunciò alcuna parola di condanna, di risentimento o di disprezzo, non alzò neppure un dito in opposizione contro chi lo insultava. Il profeta Isaia dichiara: “Maltrattato si lasciò umiliare e non apri la bocca. Come l’agnello portato al macello, come la pecora muta davanti a chi la tosa, Egli non aprì la bocca.” (Isaia 53:7).

Quando tutti furono contro Gesù, il Suo amore fluiva dalle Sue labbra verso un mondo di peccatori colpevoli. Egli prego cosi: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. (Luca 23:24). La croce fu il mezzo con cui l’umanità cercò di liberarsi di Lui, ma attraverso la Sua morte e risurrezione, essa è diventa il mezzo con cui la sua salvezza può raggiungere anche te se, con un cuore pentito, riconosci di essere un peccatore senza speranza. Qual è la tua risposta oggi al Suo perfetto amore?

lunedì 6 aprile 2009

Proprio dove ti trovi


"I corvi gli portavano pane e carne al mattino, e pane e carne la sera ed egli beveva dal torrente." — 1 Re 17:6

Quando la Bibbia ci dice che dei corvi portavano del cibo al profeta Elia, non ci dice che eseguissero i suoi ordini, cioè gli ordini di Elia, non volavano al fast food più vicino e gli portavano il suo cibo preferito. I corvi sono necrofagi (cioè, di solito, mangiano la carne di animali morti), per cui, oltre al pane, avranno portato al profeta Elia piccoli pezzi di carne di cadaveri di animali, e se questo non bastasse per farci arricciare il naso, l’acqua del torrente dal quale beveva probabilmente non era limpida, frizzante e filtrata. Inoltre, il profeta si stava nascondendo da una regina pazza furiosa che voleva la sua testa...

Insomma, per Elia non fu affatto una situazione facile da affrontare. Avrebbe potuto benissimo lamentarsi con Dio e dire: “Grazie mille, Signore... io sono il tuo profeta... ho fatto tutto quello che mi hai chiesto ed ecco dove mi trovo... Io qui non ci voglio stare... Voglio stare in mezzo alla gente e proclamare la tua Parola... Non è per questo che mi hai chiamato al tuo servizio? Mi piacerebbe essere circondato da persone gentili e affabili, magari un una casa calda e protetta... con una moglie in cucina che mi prepara un caldo pasto... Dopotutto sono un tuo leale testimone e portavoce, no?"

Ma Elia conosceva bene il suo Dio e sapeva che il Signore lo stava preparando per qualcosa di molto più grande che il semplice soddisfare i propri desideri... Non molto tempo dopo, infatti, Elia fu lo strumento usato da Dio per combattere l'idolatria pagana che aveva avvelenato il popolo prescelto e manifestare tutto il Suo Potere e la Sua Gloria immensa... e alla fine della sua vita, Elia non sperimentò nemmeno la morte fisica, perché Dio mandò un carro di fuoco per portarlo direttamente alla Sua Presenza (per conoscere meglio la storia leggi nella Bibbia che cosa è successo nel 1° Libro dei Re, dal capitolo 17 in poi).

A volte non ci piace dove Dio ci mette per essere i suoi testimoni. Diciamo “Signore, non mi piace questa situazione. Non mi piace dove mi trovo. Voglio fare qualcosa di più grande per te. Voglio fare la differenza nel mondo... Ma qui e adesso, che cosa mai potrei fare???”. Se Dio è veramente il tuo Dio, se fare la Sua Volontà è la tua priorità, allora rifletti un attimo con me: hai mai pensato che probabilmente Dio, il tuo Signore, vuole che tu stia effettivamente proprio nel luogo dove ti trovi adesso? Forse vuole che tu colga le opportunità per essere un testimone fedele nelle piccole cose di ogni giorno... oppure che tu stia in silenzio dinanzi a Lui e semplicemente ascoltare Lui e non le persone... o forse ti sta insegnando una lezione basilare che non potresti imparare in nessun altro luogo...

Se Dio ti ha posizionato vicino ad un piccolo fangoso scomodo torrente, rimani lì dove Dio ti ha messo. Sii fedele, fa ciò che Egli ti ha già rivelato di fare attraverso le Scritture, confida nel Suo provvedimento per le cose che ti sono necessarie e aspetta... aspetta i Suoi tempi e i Suoi momenti... Il mio motto che mi ha portato avanti in tutti questi anni di cammino mano nella mano con Dio è: ASPETTA GRANDI COSE DA DIO - SII DISPOSTA A COMPIERE GRANDI (E PICCOLE) COSE PER DIO - CHIEDI GRANDI (E PICCOLE COSE) A DIO E DIO COMPIRÀ GRANDI COSE IN TE - PER TE E TRAMITE TE! Solamente sii plasmabile nelle Sue mani, disponibile e aperto a fare quello che Dio ti dirà di fare.

lunedì 30 marzo 2009

Che cosa c'è dentro


"Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò;il cuore
non mi rimprovera uno solo dei miei giorni." — Giobbe 27:6


Un giorno, un predicatore cristiano, salì su un autobus, acquistò il suo biglietto e si mise a sedere. Pochi minuti dopo si rese conto che l’autista gli aveva dato dei soldi in più come resto. Alcune persone avrebbero potuto tenersi il denaro e magari pensare “Whow, Signore grazie per questo regalo”. Alla fermata successiva, il predicatore si diresse verso l'autista con i soldi di troppo e disse al conducente: “Signore mi scusi, si è sbagliato nel darmi il resto, mi ha dato dei soldi in più e volevo restituirglieli." Per tutta risposta, l'autista disse: “Io non ho fatto alcun errore. Domenica scorsa ero in chiesa e l’ho ascoltata predicare sull’onestà cristiana. Così ho voluto metterla alla prova per vedere se pratica quello che predica”.

Se ci definiamo cristiani o "religiosi", le persone ci osservano, scrutano ogni nostra mossa, che ce ne rendiamo conto o meno. Il comico Will Rogers ha detto “Vivi in modo da non preoccuparti se tu dovessi vendere il tuo pappagallo parlante alla pettegola del paese”.

L'integrità non è sinonimo di perfezione... tutti i cristiani dovrebbero essere dei "cantieri di lavoro in corso" nelle mani di Dio, il Maestro e Creatore, se Lo lasciano lavorare e se seguono le Sue istruzioni. Integrità è sinonimo di coerenza e onestà, significa non doverci vergognare di nulla nella nostra vita. Questa integrità personale è qualcosa che dobbiamo sviluppare giorno per giorno, è una caratteristica che cresce in noi man mano che ci confrontiamo con Dio e la Sua Parola. Se sei un cristiano renditi conto che devi assomigliare sempre più a Colui di cui porti il nome... ricordati, però, che ciò che sei in privato, prima o poi, sarà evidente anche in pubblico.


lunedì 23 marzo 2009

Quando Dio SEMBRA in Ritardo


“Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto, e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate;
ma ora, andiamo da lui!»"

Giovanni 11:14–15

A volte Dio non interviene così velocemente come noi vorremmo... vero? Maria e Marta, due carissime amiche di Gesù, si trovarono ad affrontare questo dilemma. Lazzaro, loro fratello, era gravemente ammalato, così mandarono a chiamare Gesù. Proviamo a metterci nei loro panni: sicuramente le due donne si aspettavano che, data la loro profonda amicizia con Gesù, Egli avrebbe lasciato tutto ciò che stava facendo e sarebbe corso da loro a Betania per guarire Lazzaro dalla sua malattia... dopotutto Gesù aveva guarito tantissimi estranei, quindi non avrebbe esistato a compiere un miracolo per il suo amico Lazzaro.

Gesù, invece, intenzionalmente ritardò il suo arrivo. Maria e Marta stavano pensando al bene temporaneo, la guarigione del fratello, ma Gesù come sempre stava pensando a ciò che è eternamente buono. Questo ritardo fu un bene per loro e per tutti i loro parenti, anche se non se ne rendevano conto.

Gesù non arrivò il giorno che loro volevano, e nemmeno il giorno dopo o quello dopo ancora. Marta e Maria piansero per ben 4 giorni la morte di Lazzaro, probabilmente la speranza aveva abbandonato il loro cuore e il dolore per il lutto avrà sicuramente preso il sopravvento!

Maria e Marta volevano una guarigione, Gesù, invece, voleva dare loro molto di più: una resurrezione. Maria e Marta chiesero un immediato intervento di Gesù per la soluzione ad un problema grave e temporaneo, Gesù ritardò volutamente il suo arrivo per offrire loro un'esperienza indimenticabile, un miracolo, una fede incrollabile e la possibilità di essere strumenti per la salvezza eterna di coloro che assistettero al miracolo della resurrezione di Lazzaro.

Forse anche tu oggi, come Maria e Marta, potresti dire a Dio: “Signore, se tu mi amassi veramente, faresti questo o ti prenderesti cura di quello”. Ma Dio risponde:

"Ma ora così parla il SIGNORE, il tuo Creatore, Colui che ti ha formato! Non temere, perché IO ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio! Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà, perché IO SONO il SIGNORE, il tuo Dio, il tuo salvatore... Tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e IO ti amo! Non temere, perché IO SONO con te" Isaia 43:1-5

Rifletti un attimo: se tu ed io non piangessimo mai, come potrebbe Dio consolarci ed asciugare le nostre lacrime? Se non soffrissimo mai a causa di debolezze e malattie, come potrebbe l'Onnipotente rivelare la sua potenza in noi e tramite noi? Se non ci sentissimo mai soli, pensi che ci rivolgeremmo sul serio a Dio per riempire la nostra solitudine interiore? E se avessimo tutto ciò che desideriamo come potremmo apprezzare il vero valore delle piccole e grandi cose che Dio fa per noi!

Quindi, anche quando ti SEMBRA che Dio sia in ritardo, NON MOLLARE MAI... NON ARRENDERTI MAI... NON PERDERE MAI LA SPERANZA!

lunedì 16 marzo 2009

Dio in carne e ossa


"E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre." Giovanni 1:14

Una notte, durante un temporale, un bimbo terrorizzato dai tuoni, iniziò a piangere, e a chiamare i suoi genitori, dalla sua stanza: “Papà, ho paura!". Il padre, non volendo alzarsi dal letto rispose: “Non ti preoccupare figliuolo, Dio ti ama e si prenderà cura di te”. Ci fu un momento di silenzio, poi il bambino aggiunse: “lo so che il Signore mi ama, ma adesso ho bisogno di qualcuno in carne ed ossa!”

Alcune volte per noi è difficile relazionarci con un Dio impalpabile. C.S. Lewis scrisse: “Il figlio di Dio è diventato uomo, affinché gli uomini potessero diventare figli di Dio”. Gesù è Dio in carne ed ossa, camminò in mezzo a noi rivelandoci com'è Dio. Dio è diventato uomo in Cristo Gesù, affinché tu potessi diventare figlio di Dio. Tu non sei nato figlio di Dio, ma lo puoi diventare mettendo tutta la tua fiducia in Cristo Gesù e in ciò che Lui ha compiuto per te.

Nel vangelo di Giovanni è scritto: “A tutti quelli che hanno ricevuto Gesù, Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel Suo Nome (di Gesù); i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio."

Hai mai fatto questa esperienza? Se dovessi morire in questo momenti (e non fare subito gesti scaramantici perché non servono a niente) sai dove passeresti l’eternità? Gesù camminò su questa terra, fra noi, per un breve periodo. Se vuoi, puoi camminare con Gesù per sempre. La scelta è tua.

martedì 10 marzo 2009

Problemi e caos.



"Il Signore è buono, è un rifugio in tempi di problemi. Egli si prende cura di coloro che hanno fede in Lui." Naum 1:7

Se tu stessi viaggiando su un aereo, chi sceglieresti come pilota: un pilota di linea con una integerrima carriera o un bambino di 10 anni esperto di aereomodellismo?

Se tu avessi bisogno di un intervento chirurgico al cuore, chi vorresti come chirurgo: un cardiochirugo di fama internazionale o uno chef esperto nel preparare arrosti e polli?

Se tu dovessi sposarti, chi vorresti come sarto: una persona esperta nel mestiere o una bimba che cuce abiti per la sua Barbie?

Perché allora, quando si tratta della direzione che deve prendere la tua vita, di guarigione di sentimenti feriti, di scelte e priorità fondamentali per il tuo presente e futuro, ti accontenti di inesperti o di paliativi?

Dio Onnipotente, Colui che ti ha creato e che ti conosce dall’eternità , Colui che è il Sovrano assoluto su tutto e tutti, il Signore che ti ama di un amore eterno e incondizionato, ti promette guida sicura, protezione, guarigione, scopo, significato e vita eterna!

Il nostro mondo è in subbuglio. Guerre, terrorismo, carestie, valori morali capovolti o ridicolizzati, crimini orribili nel nostro vicinato, crisi economiche e finanziarie, ecc… ecc… Tutto questo tumulto non è destinato a terminare, ma a peggiorare anno dopo anno. ma Dio e le Sue promesse non cambieranno mai! Gesù ha promesso: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.” (Vangelo di Matteo 11:28 )
Prendi oggi, adesso Dio in parola e fidati di Lui!