lunedì 27 aprile 2009

Nostalgia di casa


Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell' eternità, sebbene l' uomo non possa comprendere dal principio alla fine l' opera che Dio ha fatta.
Ecclesiaste 3:11


Sei mai stato all’estero per lungo tempo? Se si, hai mai avuto nostalgia di casa? Anche se ti trovi in un bel posto, circondato da persone che realmente ti piacciono, spesso vuoi ritornare a casa il più presto possibile. Che lo vogliamo ammettere o no, che ci crediamo veramente o no, nel profondo del nostro cuore c’è un “desiderio di paradiso”, un istinto che ci comunica che siamo stati creati per qualcosa di meglio di questa terra… una meravigliosa e bramata dimora. Ascolta, non importa quanto bella o grande sia la tua casa sulla terra, c’è un posto migliore che ti aspetta, un posto della quale tutti noi dovremmo avere nostalgia. Questo posto è chiamato cielo.

È curioso osservare come Dio abbia messo lo stesso istinto di ritornare a casa negli animali. Contro corrente e contro ogni circostanza i salmoni tornano a casa risalendo dal mare al fiume dove sono nati per deporre le uova. In San Juan Capistrano, anno dopo anno, le rondini ritornano al proprio nido… c’è qualcosa nell’istinto di questi pesci e di questi uccelli che li riporta sempre a casa. Allo stesso modo Dio ha messo dentro di noi un istinto e un desiderio per il cielo. Ecclesiaste 3:11 dice che Dio ha messo nei nostri cuori il pensiero dell’eternita… Non possiamo capite tutto ma possiamo ammettere che, in fondo in fondo, su questa terra è difficile trovare il totale appagamento e la completa soddisfazione con le cose materiali. Niente può nemmeno lontanamente essere paragonato alla dimora il cielo.

Tu ed io siamo stati creati da Dio e per la gloria di Dio. Tu ed io siamo stati creati per conoscere Dio, amare Dio, avere comunione intima con Dio e dimorare per sempre con Dio. Dio ha messo l’istinto dell’eternità nei nostri cuori, non solo, ma ci ha anche indicato la strada per godere sin da ora tutte le benedizione che Egli ha preparato per noi. Certo, solo quando incontreremo Dio faccia a faccia saremo completamente e perfettamente soddisfatti… nel frattempo però, possiamo già sperimentare un assaggio del cielo. Come? LEGGI IL VANGELO di GIOVANNI, CAPITOLO 14 e 15. E se non hai una copia del vangelo, fammelo sapere e te lo regalo io.


lunedì 20 aprile 2009

All'attacco


" Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito,
che è la parola di Dio:"
Efesini 6:17

Durante la guerra inCorea una unità dell’Esercito nota come “Baker Company” rimase separata dal proprio reggimento mentre le forze nemiche avanzavano inesorabilmente verso di loro. Per diverse ore nessuna comunicazione radio fu inviata dalla “Baker Company”. Finalmente, dopo parecchie ore di silenzio, ci fu un contatto radio e fu richiesto alla compagnia dalla base operativa di fare rapporto sulla loro situazione, la "Baker Company" rispose: “Il nemico avanza a Est, il nemico avanza a Ovest, il nemico avanza a Sud e il nemico avanza a Nord.” Dopo qualche istante di silenzio la voce continuò “E QUESTA VOLTA NON CE LI FAREMO DI CERTO SCAPPARE!!! ”.

Nella nostra vita, spesso, le circostanze sono proprio così: difficoltà finanziarie o famigliari, tragedie, disastri naturali, lutto, dolore, incertezze ci accerchiano da ogni lato, eppure alcuni cristiani non realizzano mai che la vita è un vero e proprio campo di battaglia in cui c’è un nemico reale anche se invisibile a occhio nudo, Satana. Lui è il nemico numero 1 della creazione, delle creature, dei cristiani, di Dio. C’è una guerra intorno a noi e in questa guerra ci saranno vincitori o perdenti. In battaglia è sempre meglio essere all’attacco piuttosto che sulla difensiva, perché chi si difende sta solo aspettando le mosse del nemico, sperando di sopravvivere. Se come credenti ignoriamo la battaglia spirituale in cui, nostro malgrado, siamo coinvolti o se stiamo sempre sulla difensivaspettando un attacco da un momento all'altro, diamo al diavolo l'opportunità di prendere posizione intorno a noi. Se invece indossiamo ogni giorno la nostra armatura che Dio stesso ci ha fornito (Efesini 6:10 in poi) rendendoci conto della vittoria conquistata per noi da Cristo Gesù, saremo noi in posizione di incrollabilità.

Quando l’apostolo Paolo descrisse l’armatura di Dio, menzionò una sola arma offensiva, mentre gli altri componenti dell'armatura sono difensivi, “laA SPADA DELLO SPIRITO, CHE E' LA PAROLA DI DIO ”. (v.17). Non sottovalutare questa realtà: c’è autorità e Potenza nella Parola di Dio. C’è consolazione, ci sono promesse eterne e, soprattutto, è rivelato il carattere e cuore di Dio. La parola di Dio colpisce, penetra in profondità, parla direttamente ai nostri cuori. Quando ti senti minacciato, quando ti sembra che tutto intorno a te stia crollando, ricordati che in Cristo puoi essere vincitore, perché Lui ha già vinto per te. Indossa la completa armatura di Dio, serviti della spada, la Parola di Dio.

Qualcuno un giorno mi ha chiesto: “quando e come possiamo prepararci alla tragedia, al dolore e alla sofferenza fisica?” La mia risposta: ogni giorno della tua vita, quando stai bene, quando sei giovane e forte, quanto tutto intorno a te ti ssembra roseo… ogni giorno devi nutrirti, saziarti della Parola di Dio, conoscere Dio, il Suo carattere, il Suo piano eterno, il Suo amore… Solo allora sarai pronto e armato ad affrontare vittoriosamente ogni tragedia e ogni nemico che troverai sul tuo cammino.

martedì 7 aprile 2009

Un amico fedele-un Salvatore Ripieno di Amore


Il cane Fido era stato di grande aiuto per il suo padrone, ma ormai era diventato troppo vecchio e si muoveva con difficoltà. Un giorno, il suo padrone decise di liberarsi di lui pensando di farlo annegare. Portò il cane al fiume che si trovava vicino alla sua fattoria e salì sulla sua barca remando verso la parte più profonda; legò alla gola del cane una corda attaccata a una grossa pietra, poi gettò il cane e la grossa pietra in acqua. Il povero cane iniziò ad affondare, ma la corda si slegò, quindi, riemergendo sulla superficie, il cane cercò di risalire sulla barca. Con determinazione il suo padrone lo respinse più volte con un remo, senza risultati. Alla fine si alzò in piedi con l’intenzione di colpire, con un colpo secco, il cane in modo da spedirlo in fondo al fiume. Nel tentativo, però, perse l’equilibrio e cadde in acqua. Il vecchio padrone non sapeva nuotare e stava per annegare, ma quando il cane lo vide in difficoltà, malgrado il trattamento crudele che aveva appena ricevuto da lui, senza esitazione si avvicinò al suo padrone afferrandolo per i vestiti e trascinandolo fino a riva sano e salvo. Il cuore insensibile del padrone cambiò radicalmente davanti all’amore e alla fedele dedizione del suo cane, di cui si prese cura, con immensa gratitudine, per il resto dei suoi giorni!

Questa storia ci porta a riflettere sul nostro atteggiamento insensibile nei confronti dell’amore e della fedeltà di Cristo Gesù. Egli venne in questo mondo facendo del bene, guarendo i malati e gli indemoniati, dando la vista ai cechi, sfamando gli affamati, portando gioia ai deboli e agli afflitti e risuscitando i morti. Ma quale fu la risposta della gente? "Toglilo di mezzo, crocifiggilo!” (Giovanni 19:15). Averlo messo in croce non ha fatto altro che dimostrare in modo evidente la vera natura del cuore dell’uomo e l’inimicizia verso Dio il Creatore. Secondo te, furono solo le persone che misero Gesù sulla croce ad avere dei cuori pieni di odio e malvagità? No! Tu ed io abbiamo cuori esattamente simili a quelli che uccisero Gesù. Dio dichiara: “Il cuore dell’uomo è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno!” (Geremia 17) Gesù, sulla croce, non pronunciò alcuna parola di condanna, di risentimento o di disprezzo, non alzò neppure un dito in opposizione contro chi lo insultava. Il profeta Isaia dichiara: “Maltrattato si lasciò umiliare e non apri la bocca. Come l’agnello portato al macello, come la pecora muta davanti a chi la tosa, Egli non aprì la bocca.” (Isaia 53:7).

Quando tutti furono contro Gesù, il Suo amore fluiva dalle Sue labbra verso un mondo di peccatori colpevoli. Egli prego cosi: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. (Luca 23:24). La croce fu il mezzo con cui l’umanità cercò di liberarsi di Lui, ma attraverso la Sua morte e risurrezione, essa è diventa il mezzo con cui la sua salvezza può raggiungere anche te se, con un cuore pentito, riconosci di essere un peccatore senza speranza. Qual è la tua risposta oggi al Suo perfetto amore?

lunedì 6 aprile 2009

Proprio dove ti trovi


"I corvi gli portavano pane e carne al mattino, e pane e carne la sera ed egli beveva dal torrente." — 1 Re 17:6

Quando la Bibbia ci dice che dei corvi portavano del cibo al profeta Elia, non ci dice che eseguissero i suoi ordini, cioè gli ordini di Elia, non volavano al fast food più vicino e gli portavano il suo cibo preferito. I corvi sono necrofagi (cioè, di solito, mangiano la carne di animali morti), per cui, oltre al pane, avranno portato al profeta Elia piccoli pezzi di carne di cadaveri di animali, e se questo non bastasse per farci arricciare il naso, l’acqua del torrente dal quale beveva probabilmente non era limpida, frizzante e filtrata. Inoltre, il profeta si stava nascondendo da una regina pazza furiosa che voleva la sua testa...

Insomma, per Elia non fu affatto una situazione facile da affrontare. Avrebbe potuto benissimo lamentarsi con Dio e dire: “Grazie mille, Signore... io sono il tuo profeta... ho fatto tutto quello che mi hai chiesto ed ecco dove mi trovo... Io qui non ci voglio stare... Voglio stare in mezzo alla gente e proclamare la tua Parola... Non è per questo che mi hai chiamato al tuo servizio? Mi piacerebbe essere circondato da persone gentili e affabili, magari un una casa calda e protetta... con una moglie in cucina che mi prepara un caldo pasto... Dopotutto sono un tuo leale testimone e portavoce, no?"

Ma Elia conosceva bene il suo Dio e sapeva che il Signore lo stava preparando per qualcosa di molto più grande che il semplice soddisfare i propri desideri... Non molto tempo dopo, infatti, Elia fu lo strumento usato da Dio per combattere l'idolatria pagana che aveva avvelenato il popolo prescelto e manifestare tutto il Suo Potere e la Sua Gloria immensa... e alla fine della sua vita, Elia non sperimentò nemmeno la morte fisica, perché Dio mandò un carro di fuoco per portarlo direttamente alla Sua Presenza (per conoscere meglio la storia leggi nella Bibbia che cosa è successo nel 1° Libro dei Re, dal capitolo 17 in poi).

A volte non ci piace dove Dio ci mette per essere i suoi testimoni. Diciamo “Signore, non mi piace questa situazione. Non mi piace dove mi trovo. Voglio fare qualcosa di più grande per te. Voglio fare la differenza nel mondo... Ma qui e adesso, che cosa mai potrei fare???”. Se Dio è veramente il tuo Dio, se fare la Sua Volontà è la tua priorità, allora rifletti un attimo con me: hai mai pensato che probabilmente Dio, il tuo Signore, vuole che tu stia effettivamente proprio nel luogo dove ti trovi adesso? Forse vuole che tu colga le opportunità per essere un testimone fedele nelle piccole cose di ogni giorno... oppure che tu stia in silenzio dinanzi a Lui e semplicemente ascoltare Lui e non le persone... o forse ti sta insegnando una lezione basilare che non potresti imparare in nessun altro luogo...

Se Dio ti ha posizionato vicino ad un piccolo fangoso scomodo torrente, rimani lì dove Dio ti ha messo. Sii fedele, fa ciò che Egli ti ha già rivelato di fare attraverso le Scritture, confida nel Suo provvedimento per le cose che ti sono necessarie e aspetta... aspetta i Suoi tempi e i Suoi momenti... Il mio motto che mi ha portato avanti in tutti questi anni di cammino mano nella mano con Dio è: ASPETTA GRANDI COSE DA DIO - SII DISPOSTA A COMPIERE GRANDI (E PICCOLE) COSE PER DIO - CHIEDI GRANDI (E PICCOLE COSE) A DIO E DIO COMPIRÀ GRANDI COSE IN TE - PER TE E TRAMITE TE! Solamente sii plasmabile nelle Sue mani, disponibile e aperto a fare quello che Dio ti dirà di fare.