giovedì 24 dicembre 2009

La storia del Natale o la storia della Sua Nascita?


Provate a fare un esperimento: aprite un motore di ricerca e digitate: "La vera storia del Natale" e vedrete che cosa vi salterà fuori! Io l'ho fatto e sono venuti fuori 6.260.000 siti che ti narrano la storia vera di Babbo Natale e dell'albero di Natale... Qualche sito (ne ho trovato uno solo in effetti), in modo alquanto anonimo, si azzarda a narrare la vera storia del presepe, ma l'interprete principale di tutti quei siti è sempre lui: Babbo Natale! E' tutto li in Natale? Forse si, se parliamo delle festività di dicembre... ma se parliamo della Nascita di Colui che ha redento il mondo, è tutta un'altra storia. E non serve utilizzare un motore di ricerca internet per conoscerla... Basta aprire le pagine dei Vangeli e conoscerete la nascita più importante della storia umana. Babbo Natale non c'entra affatto. Ecco che cosa scrive il medico storico Luca nel suo Vangelo.

Poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace!

L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. L'angelo, entrato da lei, disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te». Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine». Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?» L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile; poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace». Maria disse: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola». E l'angelo la lasciò.
Luca 1:26-38

Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore!

In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero. Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3 Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città. Dalla Galilea, dalla città di Nazareth, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di Davide, per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia"». E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!» Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere». Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo. E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunciato.
Luca 2:1-21

E con questo auguro a tutti voi un tempo sereno, ripieno di quella pace che solo Gesù, il Salvatore e Signore potrà darvi, se riconoscete che Lui è l'Unico che può renderci davvero felici e donarci la vita eterna. E, come vuole la tradizione, tanti auguri di buon Natale e felice Anno Nuovo. Ci sentiamo l'anno prossimo.


venerdì 18 dicembre 2009

Riusciamo a vederci prima di Natale?


"Riusciamo a vederci prima di Natale?». Ma sì, cerchiamo di vederci tutti prima di Natale. Sembra che alla gente in questi giorni non interessi altro che incontrarsi prima di Natale. Ma perché? Cosa succede PRIMA di Natale? Non possiamo vederci DOPO? O fra un mese? O quando sentiamo nostalgia l’uno dell’altro?

Io vorrei capire qual è la molla che spinge un bipede trafelato a saltare da un negozio all'altro a caccia della cosa meno inutile possibile da regalare alla suocera… al cugino… a chicchessia… Altre persone, invece, cercano di incontrarsi ad ogni costo con un proprio simile altrettanto trafelato che annaspa tra una recita scolastica e un cocktail, una cenetta, un aperitivo di auguri, ecc… ecc…

La cosa buffa, è che la gente in questo periodo, sembra non averne mai abbastanza di impegni e così, via chat, e-mail, telefono e quant’altro, viene ripetuta la stessa domanda: “Ci vediamo prima di Natale?” Fra la gente comune, poi, se uno non vuole, o non può, vedervi prima di Natale, state certi che vuole sapere che cosa fate durante le vacanze. E infatti la seconda frase più gettonata dell'euforia prenatalizia è: «Cosa fai per le feste?». E che vuoi che si faccia: si sta in famiglia, chi può va a fare un bel viaggio, altri raggiungono i parenti lontani…

La verità è che a quasi nessuno importa niente del vero motivo per cui, almeno una volta l’anno (non importa se il 25 di dicembre o 30 di agosto) bisognerebbe ricordare la nascita di Colui che dovrebbe essere il vero interprete del Natale. Avete capito di chi sto parlando vero? No? Allora vi do una dritta!

“Ci vediamo prima di Natale?” Se abitate dalle parti di Perugia, possiamo veramente vederci domenica 20 dicembre, in una occasione tutta speciale e unica… il Gruppo teatrale e il Coro del Centro Evangelico Battista ti invitano “Alla Casa Dei Desideri” dove, forse, a Natale tutto sarà possibile… o forse no?

Allora, "ci vediamo prima di Natale?", ti aspetto alla Rappresentazione Teatrale: "La casa dei desideri... no soldi... no Natale?"

Quando? DOMENICA 20 DICEMBRE ALLE ORE 10.00

Dove? in VIA MACCHERONI 4, A SANT’ANDREA DELLE FRATTE (rotonda di Via Soriano), Perugia.

E comunque sia, anche se non ci vediamo prima di Natale, puoi sempre ascoltare i nostri programmi su www.radioluce.com.

Intanto, tanti auguri e buone feste a tutti.

lunedì 14 dicembre 2009

L'oggetto della fede (terza parte)


"Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli;
non c'è nessuno che faccia il bene."
Salmo 14:1
Oggi vorrei concludere questo argomento invitandoti a consultare personalmente determinati versetti nella tua Bibbia. La Bibbia dice: “«Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza». Ma voi non avete voluto!” (Isaia 30:15) Vuoi fare con me questo viaggio nelle Scritture? Allora buon lavoro.

Nel ritornare a Dio, inchinandoci davanti a Lui, sarà la nostra salvezza. Nel riconoscere la Sua Sovranità assoluta nell’umile confessione della nostra dipendenza, troveremo sollievo. Potremo capire che «i suoi pensieri non sono i nostri pensieri» (Isaia 55:8). Potremo ammettere che il Dio Creatore può avere dei pensieri e dei punti di vista che ci sorpassano e che non afferriamo. In seguito a queste considerazioni, necessarie per la giusta comprensione dell’argomento, dobbiamo riconoscere che dunque che l’oggetto diretto della fede non è l’esistenza di Dio, ma DIO STESSO, così com’è rivelato in Gesù Cristo (Giovanni 17:3), e di cui la Scrittura rende testimonianza (Giovanni 5:39). L’oggetto della fede comprende tutte le verità rivelate da Dio che si trovano riunite in una sola persona, Gesù (Efesini 4:21), il Santo e il Veritiero (Apocalisse 3:7). Cristo è l’oggetto immutabile della fede, ma non si può e né si deve scinderLo dalle verità bibliche.

Per concludere questa riflessione, ecco quello che la Scrittura insegna riguardo alla nostra salvezza.

Per avere la vita eterna, dobbiamo credere con tutto il cuore che Gesù Cristo si è Incarnato e che è l’Unico ed Eterno Figlio di Dio (Giovanni 3:16; 1 Giovanni 4:2). Questa fede non è intellettuale, non è un’opinione teologica o religiosa, ma una certezza, una convinzione che ci porta a delle azioni, a scelte ben precise, ad avere fiducia in Lui ed a sottomettere tutta la nostra vita al Suo controllo (Galati 2:20). Dobbiamo credere al Vangelo (Romani 1:16; 1 Corinzi 15:1-4). Questo Vangelo ci annuncia che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che è stato sepolto e che è risorto il terzo giorno (1Corinzi 15:1-4). Credere al Vangelo vuol dire riconoscere Gesù come Salvatore e Signore di tutto il nostro essere (1 Corinzi 6:19-20).

Per essere salvati dobbiamo confessare con la nostra bocca Gesù come Signore e credere nel nostro cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti (Romani 10:9). Ciò comporta fede nella Sua Divinità, perché se Gesù è nato secondo la carne dalla discendenza di Davide, è altresì Figlio di Dio, concepito dallo Spirito Santo. La risurrezione di Cristo è dimostrazione della Sua Divinità e diventa il fondamento della nostra fede nella Sua morte espiatoria. La nostra fede nell’opera redentrice di Cristo trova nella risurrezione del Signore il sigillo e l'approvazione di Dio sulla vita di Gesù e sul Suo Sacrificio (Romani 4:25). Essendo Cristo risorto, siamo certi della Sua elevazione nella gloria (Efesini 1:20), della Sua attuale intercessione per noi ed della Sua potenza per liberarci dal peccato (Ebrei 7:5).

Per essere salvati, dobbiamo credere che Gesù può e vuole perdonare i nostri peccati (Luca 7:36-50). «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato», diceva Paolo al carceriere di Filippi (Atti 16:31). Da quest’affermazione e da questa circostanza, è chiaramente evidenziato che l’oggetto della fede è Cristo, una persona, e non un certo numero di verità o una religione.

La fede che salva è quindi ben altro di un’adesione intellettuale alle verità rivelate nella Bibbia o un’adesione emotiva ad una religione. La fede che salva è molto di più che il semplice appropriarsi di certe promesse. Essa ci permette di vivere una relazione intima con Dio stesso, conosciuto come Padre, e col Suo Amato Figlio, riconosciuto come Salvatore, Amico e Maestro della nostra vita.

«In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini,
per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati»
Atti 4:12

“Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore,
il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato Se Stesso come prezzo di riscatto per tutti;
questa è la testimonianza resa a suo tempo”
1° Timoteo 2:3-6

lunedì 7 dicembre 2009

L'oggetto della fede (seconda parte)


"Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli;
non c'è nessuno che faccia il bene."
Salmo 14:1


A dire la verità, i liberi pensatori, i positivisti, i materialisti, i razionalisti rinnegano la fede, non perché non possano credere, ma perché non vogliono credere. L’orgoglio degli uni non può tollerare la supremazia di un Essere divino, a cui dovrebbero pure rendere conto delle loro azioni. La disperazione, il disprezzo, la ribellione degli altri che hanno visto i propri piani saltare, li portano a rifiutare l’idea di un Dio Giusto e Potente. Se questo Essere esistesse, non avrebbe forse dovuto, come il genio della lampada, realizzare tutti i loro progetti?

Altri ancora, volendo assolvere le brutte inclinazioni dei loro cuori, escludono a priori il pensiero scomodo di un Dio Santo. L’orgoglio dello spirito umano, proprio come fece Satana (vedi Isaia 14:13), vuole soppiantare Dio; l'orgoglio umano genera tutti i peccati. È la causa delle guerre e di tutti i mali. Dobbiamo ricordarci che il peccato significa opporsi alla volontà di Dio, detronizzare Dio, l’Onnipotente Creatore. Ma questa è solo un’illusione: Dio rimane e rimarrà sempre il Sovrano incontrastato dell’universo intero, sia che ci crediamo o meno.

“Rallègrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio! Bandisci dal tuo cuore la tristezza, e allontana dalla tua carne la sofferenza; poiché la giovinezza e l'aurora sono vanità.
Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai:
«Io non ci ho più alcun piacere»”

Ecclesiaste 12:1-3.

“Riconciliati dunque con Dio e avrai pace…”
Giobbe 22:21


Il nostro destino, lo scopo della nostra esistenza, è glorificare Dio.

Chi siamo noi, per analizzare Dio, pesarlo con la nostra bilancia, sottoporlo ai nostri giudizi ed alle nostre critiche senza senso?

“Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa plasmata dirà forse a colui che la plasmò: «Perché mi hai fatta così?»”
Romani 9:20


Se potessimo misurare ogni problema, se avessimo tutte le risposte a tutte le domande non saremmo più creature, ma Dio stesso. Impariamo a riconoscerLo e a conoscere noi stessi e constateremo che il peccato e l’ingiustizia sono in noi e non in Dio. Il rifiuto di Cristo, il Santo e il Giusto, rifiuto che si perpetra nei secoli, non è anche una prova dell’ingiustizia dell’uomo e del suo stato di peccatore? Non sono forse il nostro orgoglio e la nostra vanità che ci accecano? Accettiamo le risposte della fede e capiremo! Sono i nostri dèi profani e religiosi, che ci siamo scelti e creati da soli, che sono ingiusti e che ci hanno ingannato. Sono quelli che dobbiamo rifiutare per ritornare all'Unico Vero Dio.