mercoledì 12 maggio 2010

“Io ti dico in verità che oggi tu sarai con Me in paradiso” (Luca 23:43)


Che cosa fece il malvivente crocifisso a fianco di Gesù per meritarsi il paradiso? Nulla, se non rivolgere una preghiera telegrafica alla Persona giusto, al momento opportuno, prima che fosse troppo tardi.

Si racconta la storia di una coppia di banditi fece irruzione nel più grande magazzino di una certa città. Essi riuscirono ad entrare nel negozio, vi rimasero abbastanza a lungo per fare ciò che erano venuti fare, quindi fuggirono inosservati. Essi non presero nulla. Assolutamente nulla. Non un solo prodotto venne rubato. Ma ciò che fecero fu davvero ridicolo. Anziché rubare di tutto essi cambiarono i prezzi di tutte le merci. Tutte le targhette dei prezzi vennero scambiate. I valori della mercanzia in vendita cambiò completamente. Questi furbi burloni tolsero la targhetta con il prezzo di 395 euro da una macchina fotografica e la misero su una scatola di carta da lettere del valore di 5 euro. Presero l’etichetta di un libro tascabile e la misero su un motore fuoribordo. In pratica “riprezzarono” tutta la merce del supermercato. Pazzia? Avete ragione. Ma la parte più pazza di questa storia accadde la mattina successiva. Voi non lo crederete mai! Il magazzino si aprì come al solito. I dipendenti andarono al lavoro. I clienti iniziarono a fare i loro acquisti. Il negozio funzionò come al solito per quattro ore prima che qualcuno si accorgesse di quello che era successo. Quattro ore! Alcune persone fecero dei buoni affari. Altri, invece, vennero “spennati”. Per quattro lunghe ore nessuno si accorse che tutti i valori erano stati scambiati. Difficile da credere?

Non dovrebbe. Vediamo accadere le stesse cose ogni giorno. Siamo tempestati da un distorto sistema di valori. Vediamo le cose che nelle nostre vite hanno maggior valore, svendute per pochi spiccioli e quelle di poco conto valutate milioni. Perché facciamo quel che facciamo? Cosa ci induce ad innalzare il corpo e a degradare l’anima? Che cosa ci porta ad enfatizzare l’aspetto fisico ed a inquinare il cuore? I nostri valori sono stati confusi e “riprezzati”. Qualcuno è entrato al supermercato della nostra vita ed ha scambiato le targhette con i prezzi. Tutto è cominciato quando quel qualcuno ha osato mettere in dubbio le parole del Creatore: “Come????? Dio vi ha detto….?” Ancora oggi quel qualcuno ci ha convinti che la razza umana non è diretta da nessuna parte. Che questa assurda esistenza non ha capo né coda. Da qualche parte ci è giunta l’idea che siamo intrappolati, senza un motivo, in un mucchio di fango privo di destinazione. La terra è solo un mausoleo che gira e l’universo è senza scopo. La creazione è stata accidentale e l’umanità non ha un destino. Abbastanza triste, no? Il seguito è anche peggio. Se l’uomo non ha destino egli quindi non ha doveri. Non ha obblighi e responsabilità. Se l’uomo non ha destino non ha direttive né responsabilità. Se l’uomo non ha destino allora chi può dirgli che cosa sia giusto e cosa sia sbagliato? Chi può dire che un marito non può lasciare sua moglie e la sua famiglia? Chi può affermare che non si deve abortire un feto? Che cosa c’è di sbagliato nella convivenza? Chi può dire che non devo strozzare qualcuno per arrivare in alto? Il tuo sistema di valore si contrappone al mio. Nessun assoluto. Nessun principio. Nessuna etica. Nessun modello. La vita si riduce ai fine-settimana, ai libretti di assegni e a pochi brividi veloci. E la fine è un disastro. Se l’uomo non ha doveri o destino, il logico passo successivo è che l’uomo non ha valore. Se l’uomo non ha futuro non vale molto. Infatti egli vale quanto può valere un albero o una roccia. Nessuna differenza. Non c’è motivo di essere qui, quindi non c’è valore. I risultati di tutto questo lo vediamo tutti i giorni intorno a noi, lo ascoltiamo nei telegiornali o nei talk show… Ciò che conta oggi è l’apparenza e i risultati.

Ma attenzione: questo è il sistema di valori dell’uomo. Non è quello di Dio. Il suo piano è molto più radioso. Nel libro di Dio l’uomo ha un destino stupefacente. Per Dio noi siamo preziosi. Valiamo. E, ciò che più conta, il nostro valore non dipende dal nostro aspetto esteriore o dai nostri risultati, ma dalla Sua presenza nella nostra vita. Per Dio abbiamo così tanto valore che Lui ha deciso di pagare in prima persona il prezzo del riscatto per la nostra vita e libertà. Gesù, su quella croce, non era solo un predicatore frustato, battuto e crocifisso. La sua faccia arrossata dal sangue, le sue ossa che sporgevano dalla carne lacerata, i suoi polmoni che spasimavano per un po’ d’aria... certo, rimaniamo sbalorditi davanti a tanta sofferenza, ma tanti altri condannati hanno patito le stesse torture. Che cosa rendeva Gesù diverso? Perché Gesù subì tutto questo? Per te e per me… per sconfiggere definitivamente quel qualcuno che ha "riprezzato" la nostra vita, lo ha fatto per garantirci, come fece con il malvivente crocifisso al Suo fianco, una vita eterna con Lui: “tu sarai con me in Paradiso.” Questo è il punto. L’amore di Gesù non dipende da quello che possiamo fare per Lui. Assolutamente no. Agli occhi del Re noi valiamo semplicemente perché esistiamo, perché Lui ci ha creati unici e speciali al Suo cuore. Non dobbiamo apparire belli o bravi, il nostro valore non dipende da noi ma da Dio che ci ha creato, ci ama, è morto e risorto per noi. Punto.

Pensate a questo solo per un minuto. Noi abbiamo valore perché Dio ci ha portati all’esistenza, non per quello che facciamo o faremo, ma semplicemente perché esistiamo. Ricordalo! Ricordalo la prossima volta che qualche imbroglione cercherà di appendere al tuo valore una targhetta con un prezzo ridotto. La prossima volta che qualcuno cerca di farti passare per un poveraccio, pensa al modo in cui Gesù ti ha onorato… e sorridi! Io lo faccio. Sorrido perché so di non meritare questo genere di amore. Nessuno di noi lo merita. Ed inoltre mi fa sorridere il pensiero che un giorno forse camminerò al fianco di un ex malvivente lungo le strade d’oro del cielo. Non sappiamo come si chiamava, non sappiamo perché era su quella croce, ma sappiamo che lui della grazia aveva capito più di mille teologi.