domenica 25 settembre 2011

SII PRONTO AD ASCOLTARE


“Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira.”
Giacomo 1:19

Qualcuno ha detto un giorno di un celebre linguista che “poteva stare zitto in sette diverse lingue”. L’Ecclesiaste, scritto da Re Salomone, ci insegna: “Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo (…) un tempo per tacere e un tempo per parlare.” (Ecclesiaste 3:1 e 7) Disgraziatamente, noi confondiamo questi due tempi. Ognuno di noi deve imparare a stare zitto per poter ascoltare l’altro.

Ho notato questo fatto: molto spesso noi ci parliamo senza ascoltarci. Oppure ascoltiamo non per comprendere ciò che l’altro ha detto ma unicamente per rispondergli. In altri termini, quando l’altro parla, invece di ascoltarlo per analizzare il suo punto di vista, noi l’ascoltiamo cercando nella nostra testa una possibile argomentazione alle sue parole; e questo sfocia inesorabilmente in una discussione senza fine. Per questa ragione tante persone possono parlare per ore senza arrivare mai a capirsi, mentre altre arrivano a risolvere un conflitto tra loro in soli 10 minuti. Perché queste ultime riescono a risolvere il loro problema? Perché hanno saputo tacere per ascoltare e comprendere l’altro.

Ti è mai capitato di vedere due persone che bisticciano? Raramente si bisticcia sussurrando, il più delle volte lo si fa gridando, anche se ci si trova a pochi centimetri l’uno dall’altra! E' proprio necessario gridare? Certo che se una persona è dall’altro lato della strada o ad una grande distanza, deve alzare la voce per farsi sentire. Ma perché due persone gridano quando sono ad un passo l’una dall’altra? La ragione è semplice: malgrado la prossimità fisica, i due individui sono lontani l’uno dall’altro, non si capiscono e pensano che gridando riusciranno a comprendersi meglio. Ma non deve essere così. Come la Bibbia insegna, sii pronto ad ascoltare e vedrai che nella maggior parte dei casi, le grida cesseranno. Perché chi non è pronto ad ascoltare, generalmente parla in fretta e più parla veloce, più parla forte e più parla forte, più si arrabbia, cioè si adira.

Meditate, gente, meditate... o meglio, ascoltiamo gente, ascoltiamo!


giovedì 15 settembre 2011

Tre desideri

Ho letto da qualche parte che Alessandro il Grande, in fin di vita, convocò i suoi generali e comunicò loro i suoi ultimi desideri:

1. che la sua bara fosse trasportata dai migliori medici dell'epoca;
2. che i tesori che aveva conquistato, oro, argento e pietre preziose, fossero sparsi sul suo cammino mentre si portava la sua bara;
3. che le sue mani rimanessero fuori dalla bara, così che tutti potessero vederle al suo passaggio.

Uno dei generali domando ad Alessandro il perché di tali desideri. Alessandro spiego: "Voglio che i medici portino la mia bara per mostrare a tutti che davanti alla morte nessuno ha potere, nemmeno i migliori medici. Voglio che il suolo sia coperto dai miei tesori affinché tutti possono vedere che i beni materiali accumulati qui sulla terra, qui rimangono. Voglio che le mia mani rimangano fuori dalla bara perché la gente comprenda che veniamo al mondo a mani vuote e con mani vuote ce ne andiamo via, quando termina il nostro tesoro più grande: il tempo."

Matteo 6
19. «Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; 20. ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. 21 Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore.

Giacomo 4
13. E ora a voi che dite: «Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo»; 14. mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce. 15. Dovreste dire invece: «Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest'altro». 16. Invece voi vi vantate con la vostra arroganza. Un tale vanto è cattivo. 17. Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.

1 Timoteo 6
6 La pietà, con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno. 7 Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla; 8 ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti.

Meditate, gente, meditate :-)

lunedì 5 settembre 2011

Non è mai troppo tardi: la testimonianza di un padre


"Ero convinto di essere una persona di successo, possedevo il 50% di un negozio di prestigio, ero sposato ed avevo 3 figli, pensavo di aver raggiunto ogni cosa con  grande successo a motivo della mia capacità e saggezza. Sembrava che potessi ottenere tutto con il mio duro lavoro. La mia cultura, i miei affari, erano le cose per me più importanti, priorità assolute, venivano prima di ogni cosa, persino della mia famiglia! Il mio figlio maggiore, Alan, aveva altre priorità: seguire Dio e cercava spesso di farmi comprendere quanto Dio contasse per lui. Io personalmente, ero convinto di non aver bisogno di Cristo o di Dio.

Un giorno Alan si ammalò gravemente e ad un certo punto il suo cuore smise di battere. Mia moglie ed io eravamo impietriti, fuori dalla terapia intensiva, osservando i medici che cercavano di rianimarlo. Il dolore e l'angoscia che sentivamo in quel momento erano indescrivibili, il sentimento di incapacità mi soffocava. Mi resi conto che non potevo fare proprio niente, mio figlio lottava tra la vita e la morte. 
Alan sopravvisse all'arresto cardiaco, ma rimase in ospedale per un periodo molto lungo, inoltre quella esperienza gli provocò un serio danno cerebrale. Un giorno egli mi disse: 'Non preoccupatevi per me, so che questo è il piano perfetto di Dio. Se il suo proposito è la mia sofferenza fisica e se questa sofferenza vi porta a conoscerlo, allora vale la pena attraversare tutto ciò che mi sta succedendo.'

Dopo quelle parole, per amore di Alan decisi di iniziare a leggere la Bibbia ed un mese più tardi aprii il mio cuore a Cristo Gesù riconoscendolo come Signore e Salvatore della mia vita. Quando raccontai ad Alan la mia esperienza ne fu veramente felice. Tre settimane dopo entrò in coma e morì. Mia moglie ed io, però, non avevamo più l'angoscia e il dolore provati precedentemente, perché Dio ci diede una speranza che sorpassa ogni intendimento umano. Sapevamo che il nostro era solo un arrivederci ad Alan, un giorno lo avremmo incontrato in cielo."

Isaia 26
3. A colui che è fermo nei suoi sentimenti
tu conservi la pace, la pace, perché in te confida.
4. Confidate per sempre nel SIGNORE,
perché il SIGNORE, sì il SIGNORE, è la roccia dei secoli.
12. SIGNORE, tu ci darai la pace;
poiché ogni opera nostra la compi tu per noi.

Ricorda: Dio è perfettamente giusto, i suoi piani sono sempre perfetti e imperscrutabili, tutto ciò che Dio fa è giusto! SEMPRE!