giovedì 31 maggio 2012

Lenzuola Sporche




Una giovane coppia di sposi novelli andò ad abitare in una zona molto tranquilla della città. Una mattina, mentre facevano colazione, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra, che una vicina stendeva il bucato nel proprio giardino.
“Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina! Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo... Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!” disse al marito. Il marito guardò e rimase zitto. La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.

Dopo un mese, la donna si meravigliò nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime, bianchissime risplendenti al sole e disse al marito: “Guarda, amore, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato! Chi le avrà fatto vedere come si fa?” Il marito le rispose: “Nessuno, glielo ha fatto vedere, tesoro. Questa mattina, mentre tu dormivi, io mi sono alzato piano piano e ho lavato i vetri della nostra finestra!”

Così è nella nostra vita! Tutto dipende dalla pulizia della finestra attraverso cui osserviamo i fatti e le persone. Prima di criticare, forse sarà necessario osservare noi stessi e chiederci se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore per poter vedere meglio gli altri. Solo allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino e, con umiltà e con le giuste motivazioni, aiutarlo. Gesù ha detto:

«Non giudicate, affinché non siate giudicati; 
perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; 
e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi. 
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, 
mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo? 
O, come potrai tu dire a tuo fratello: 
"Lascia che io ti tolga dall'occhio la pagliuzza", 
mentre la trave è nell'occhio tuo? 
Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, 
e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.»  

(Matteo 7:1-5)

lunedì 21 maggio 2012

Sii fedele ...

"Chi è fedele nelle cose minime, è fedele anche nelle cose grandi; è chi è disonesto nelle sciocchezze, lo sarà anche in ciò che è importante." 
(Luca 16:10)

La fedeltà è una qualità di inestimabile valore che diventa sempre più rara. La nostra integrità incontra un degno avversario quando si tratta di questioni economiche. Dio ci chiama ad essere onesti anche nei piccoli dettagli che potremmo trascurare. Il denaro ha il potere di prendere il posto di Dio nella vita di molte persone, può diventare il padrone del tempo, degli affetti e dei pensieri di coloro che glielo permettono. Come riconoscere se stiamo cadendo nella trappola della schiavitù del denaro? Eccome un utile auto-esame:
  1. Ti preoccupi del denaro eccessivamente, frequentemente, in maniera ossessiva?
  2. Rinunci a quello che dovresti o vorresti fare con e per la tua famiglia perché devi guadagnare più soldi?
  3. Dedichi più tempo alla cura dei tuoi beni materiali (macchina, per esempio) piuttosto che alla cura della tua vita spirituale e della tua famiglia?
  4. E' difficile, se non impossibile, per te offrire il tuo denaro per delle giuste cause (per il lavoro del Signore, per esempio, o per aiutare qualche indigente della tua chiesa)
  5. Compri cose facendo debiti?
  6. Ti guardi intorno, in casa tua o nella tua chiesa, e ti senti troppo infelice, povero e mancante delle cose essenziali per lo stile di vita dei tuoi sogni?
La lista potrebbe continuare, ma questo è sufficiente per metterci in allarme. Ricordati che il denaro è un cattivo padrone, un padrone che inganna. Promette potenza, autorità e successo, ma intanto rende schiavi. Le grandi fortune (forse vinte al gioco con una schedina fortunata) possono essere costruite e perdute in una sola notte e nessuna somma di denaro è in grado di procurare la salute, la felicità e tantomeno la vita eterna. 
Infine, non disprezzare mai nessun lavoro che Dio ti ha provveduto, perché le cose che sembrano piccole, alle volte sono quelle che si dimostrano le più importanti. Non disprezzare il tempo che puoi trascorrere con il Signore, con i tuoi familiari, con la tua chiesa. Mettiti a loro disposizione, se sarai diligente nelle “piccole” responsabilità di ogni giorno Dio saprà che sei affidabile e ti offrirà grandi opportunità. Però, non dimenticare che agli occhi di Dio ciò che è piccolo è davvero grande.   
Meditate, gente, meditate!

mercoledì 9 maggio 2012

Dedicato alla nostra mamma, Cini Silvia.



Mamma, solo per te la mia canzone vola,
mamma , sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene!
Queste parole d'amore che ti sospira il mio cuore
forse non s'usano più, mamma!
ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita e per la vita non ti lascio mai più!

C. A.Bixio - B.Cherubini, tratto dalla canzone "Mamma"

Questa era la sua canzone preferita quando noi eravamo bambini. Ricordo che ad una festa (compleanno o festa della mamma), le abbiamo comprato questo disco e lei lo suonava e cantava continuamente. Ora non è più con noi ma è con il nostro amato Signore Gesù. Non più lacrime, medicine, dolori, frustrazioni … solo immensa e perfetta gioia in attesta che anche il suo corpo rinchiuso ora in una tomba, verrà riscattato, reclamato dal nostro Dio e glorificato sgrazie all’opera completa e alla vittoria di Cristo Gesù.

Sarà ricordata da molti come una donna di preghiera, una combattente, una evangelista. Se noi siamo ciò che siamo oggi è perché Dio ha scelto lei per essere la nostra mamma, uno strumento nelle Sue mani che, negli anni, ci ha permesso di crescere, maturare, sviluppare il carattere che abbiamo oggi.
Rimpianti? Tanti … Nostalgia? Indescrivibili … Pace e gioia però sono assicurate perché sappiamo che la rivedremo e passeremo insieme l’eternità.

Pensando alla sua vita come alla nostra, mi vengono in mente le seguenti parole che dedico a Annalisa e Gianni, mia preziosa sorella e fratello, ai piei parenti lontani, a Donatella, che ha perso da poco la sua mamma, a Fred che ha salutato da poco il suo babbo e a quanti proprio in questi giorni piangono per la dipartita di un loro congiunto.
Grazie a Dio, possiamo dire “ARRIVEDERCI, MAMMA, e GRAZIE DI TUTTO!” No, non è un addio, perché lei ha creduto in Cristo e ha fatto sua la salvezza acquistata dal nostro amato Signore. Che dio vi benedica immensamente!

DAL DIARIO DI UNA TAZZA DI THE’

Mi ricordo dell’epoca in cui, prima di essere una tazza, ero una palla d’argilla. Un giorno, il mio Padrone mi prese, e si mise a sbattermi tra le Sue mani, e a modellarmi. Mi stava facendo male e Lo supplicavo di fermarsi, ma Lui mi sorrise dicendo:
“NON ANCORA!”

Avevo così male al cuore che credevo che fosse arrivata la mia fine. Ma, per fortuna, la cosa finì! Poi mi ripose su un piatto da vasaio e mi fece girare, girare, girare … Non capivo perché volesse farmi passare per il fuoco. Allora urlai, e Lo supplicai di fermarsi, di tirarmi fuori. Attraverso il finestrino del forno, distinguevo ancora il Suo viso, e Lo vidi sorridere e scuotere il capo, dicendo:
 “NON ANCORA!”

Poi, d’un tratto, mi prese e si mise a spazzolarmi. Prese un pennello e mi spennellò con ogni tipo di colore maleodorante. I vapori dei colori erano così forti, che pensavo di svenire. Lo implorai di fermarsi, ma con lo stesso sorriso, mi disse di nuovo:
 “NON ANCORA!”

Fu allora che mi pose in un altro forno, due volte più caldo del primo. Questa volta, stavo soffocando, ne ero certa. In lacrime, Lo supplicai, ma ancora una volta, il Padrone si accontentò di sorridermi e mi disse:
 “NON ANCORA!”

Infine, la porta del forno si aprì completamente e il Padrone annunciò:
“ORA!”

Mi prese tra le mani e mi depose su uno scaffale. Poi, mi tese uno specchio e mi disse:
“GUARDATI!”

Non credevo ai miei occhi e gridai:
“CHE MAGNIFICA TAZZA!”

Allora il Padrone spiegò:
“Vorrei che tu comprendessi questo: sì, Io ti colpivo e ti modellavo, pur sapendo di farti male. Sapevo anche che il piatto del vasaio ti avrebbe provocato le vertigini. Ma se non mi fossi occupato di te in questo modo, tu saresti seccata e saresti rimasta per sempre una semplice palla di argilla. La tua personalità non avrebbe potuto svilupparsi. Sapevo che il primo forno era bollente, ma se non ci fossi passata, ti saresti sbriciolata. Sapevo anche che eri disturbata dalla pittura, ma se ti avessi risparmiata, la tua vita sarebbe rimasta senza colore. E sapevo bene che il secondo forno sarebbe stato per te insopportabile! Ma, vedi, se non ci fossi entrata, tu non saresti stata capace si resistere alle pressioni della vita. La tua forza non sarebbe bastata e tu non saresti sopravvissuta a lungo. Vedi, che mentre tutto ti è sembrato difficile, Io mi stavo prendendo cura di te. Sapevo ciò che saresti diventata. Fin dal primo istante, Io intravedevo già il prodotto finito!”

“Il giusto muore, e nessuno vi bada; gli uomini buoni sono tolti di mezzo, e nessuno considera che il giusto è tolto di mezzo per sottrarlo ai mali che sopraggiungono. Egli entra nella pace; quelli che hanno camminato per la retta via riposano sui loro letti.”
Isaia 57:1-2