mercoledì 22 gennaio 2014

La confessione shock di un pastore: esco con una donna, anche se sono sposato



È un marito, un pastore, uno scrittore e un blogger. È un provocatore (a fin di bene) tra i più noti del web e sul suo blog di recente ha postato una confessione shoccante. Ve la riportiamo integralmente:

Ho una confessione da fare. Sto uscendo con una donna, anche se sono sposato.

Lei è una ragazza incredibile. È bella, intelligente, astuta, forte e ha un’immensa fede in Dio. Mi piace portarla fuori a cena, film, spettacoli e dirle continuamente quanto sia bella. Non riesco a ricordare l’ultima volta che sono stato arrabbiato con lei per più di cinque minuti… e il suo sorriso illumina la mia giornata, indipendentemente dalle circostanze.

A volte viene a trovarmi al lavoro senza preavviso, mi porta un pranzo incredibile o, addirittura, mi sorprende con qualcosa che ha cucinato con le sue mani. Non riesco a credere a quanto sia fortunato nell’uscire con questa donna, anche se sono sposato. V’incoraggio a provare anche voi e vedere che cosa può succedere nella vostra vita.

Ah! Ho già detto che la donna con cui sto uscendo è mia moglie? Che cosa credevate?

Solo perché sei sposato, non significa che devi smettere di frequentare con tua moglie. Io ho bisogno di continuare a uscire e frequentare mia moglie anche dopo averla sposata. Lo stare con il proprio coniuge non dovrebbe fermarsi a quando abbiamo detto “Sì, lo voglio”. Troppe volte ho visto relazioni entrare in stallo a causa di una mancanza di voglia di stare l’uno con l’altra.

Frequentarsi, uscire, parlare, sono azioni fondamentali per imparare a conoscere l’altro/a in un modo speciale e unico. Perché dovreste smettere? Non dovreste. Quelle farfalle nello stomaco che avevate al primo appuntamento non dovrebbero scomparire solo perché è passato qualche anno.

Quando in una qualsiasi coppia sposata la passione e la voglia di stare insieme svaniscono, la comunicazione e l’azione sono la chiave per ritrovarle.

V’incoraggio a frequentare il vostro coniuge, dedicatevi a lui/lei con tutto il cuore, e cercate di capire che il frequentarsi non dovrebbe finire nel momento in cui avete detto “Sì, lo voglio”.


Jarrid Wilson

mercoledì 1 gennaio 2014

LETTERA DI ABRAHAM LINCOLN ALL’INSEGNANTE DI SUO FIGLIO…




Caro professore, 

lei dovrà insegnare al mio ragazzo che non tutti gli uomini sono giusti, non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c’è un eroe, per ogni egoista c’è un leader generoso. Gli insegni, per favore, che per ogni nemico ci sarà anche un amico e che vale molto più una moneta guadagnata con il lavoro che una moneta trovata.
 
Gli insegni a perdere, ma anche a saper godere della vittoria, lo allontani dall’invidia e gli faccia riconoscere l’allegria profonda di un sorriso silenzioso. Lo lasci meravigliare del contenuto dei suoi libri, ma anche distrarsi con gli uccelli nel cielo, i fiori nei campi, le colline e le valli.
 
Nel gioco con gli amici, gli spieghi che è meglio una sconfitta onorevole di una vergognosa vittoria, gli insegni a credere in se stesso, anche se si ritrova solo contro tutti. Gli insegni ad essere gentile con i gentili e duro con i duri e a non accettare le cose solamente perché le hanno accettate anche gli altri.
 
Gli insegni ad ascoltare tutti ma, nel momento della verità, a decidere da solo. Gli insegni a ridere quando è triste e gli spieghi che qualche volta anche i veri uomini piangono. Gli insegni ad ignorare le folle che chiedono sangue e a combattere anche da solo contro tutti, quando è convinto di aver ragione.
 
Lo tratti bene, ma non da bambino, perché solo con il fuoco si tempera l’acciaio.  Gli faccia conoscere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli trasmetta una fede sublime nel Creatore ed anche in se stesso, perché solo così può avere fiducia negli uomini.
 
 So che le chiedo molto, ma veda cosa può fare, caro maestro.

(ABRAHAM LINCOLN)