venerdì 24 febbraio 2017

Ricordiamoci il passato, dimenticando il passato!





Questi due concetti, visti insieme, sembrano un controsenso per la nostra logica umana, ma non lo sono per Dio.

Ultimamente ho avuto occasione di riflettere sulla storia della mia famiglia da un’altra prospettiva, con altri occhi, e ne sono rimasta sconcertata. Da un lato triste, molto triste, dall’altro molto, ma molto gioiosa e riconoscente a Dio per la Sua grazia e misericordia.

Quando ho occasione di dare la mia testimonianza penso sempre alle mie sofferenze subite, alla mancanza di un padre, alla violenza di una nonna che non ci stava molto con la testa, alla solitudine e agli amori andati in frantumi. Capita a tutti no? Quando ci chiedono di raccontare la nostra storia la vediamo sempre dal nostro punto di vista e trasmettiamo i nostri sentimenti e le nostre esperienze.
Qualche tempo fa è stato chiesto a mia sorella di scrivere la sua testimonianza e lei l’ha condivisa con me. Leggendola ho pianto e mi sono vista da una prospettiva totalmente diversa.  Io sono la sorella maggiore, poi viene mio fratellone, di tre anni più giovane e la mia  sorellina, nata sei anni dopo di me. In quella sua testimonianza ho letto le sue sofferenze, la sua solitudine e le angherie subite davvero da ogni membro della famiglia, compresa la sua sorella maggiore. Leggendo la nostra storia con altri occhi ne sono rimasta scioccata: non ero solo io a soffrire per la mancanza di un padre, anzi, io avrei dovuto essere presente per proteggere la mia sorellina, invece ho scoperto (e l’avevo totalmente rimosso dai ricordi) che la scacciavo sempre perché non la volevo fra i piedi; a 18 anni, mentre lei ne aveva 12, anziché starle vicina e aiutarla nell’età più difficile per una ragazzina, me ne sono andata di casa, pensando solo a me stessa.

Se il racconto delle nostre storie finisse qui, avrei motivo di essere in preda ai sensi di colpa, al rimorso e alla disperazione per gli anni perduti e per gli sbagli, anzi, i peccati commessi. Dio, al momento giusto da Lui stabilito, è intervenuto. Mi vengono in mente le parole dell’apostolo Paolo agli Efesini e ai Filippesi:

“Perciò, ricordatevi che anche voi, tempo fa, vi comportavate alla maniera di questo mondo, (…) avendo commesso molti errori e molti peccati, eravate senza vita. Del resto, anche tutti noi siamo stati ribelli,(…) un tempo seguivamo le voglie della nostra fragile natura, facevamo tutto ciò che voleva il nostro corpo e la nostra mente corrotta; così che, naturalmente, avremmo dovuto meritare la condanna di Dio, come tutti gli altri. Ma la misericordia di Dio è immensa, e grande è l'amore che egli ha manifestato verso di noi. Ricordate, è per grazia di Dio che siete stati salvati…” (Efesini 1)
“Io non sono ancora arrivato al traguardo, non sono ancora perfetto! Continuo però la corsa per tentare di afferrare il premio, perché anch'io sono stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli miei, io non penso davvero di avere già conquistato il premio. Faccio una cosa sola: dimentico quel che sta alle mie spalle e mi slancio verso quel che mi sta davanti.” (Filippesi 3)

(Questi versetti li ho presi in una versione della Bibbia in Lingua moderna – e non vi do le citazioni complete perché così vi leggete tutto il capitolo, perché sono parole stupende)

RICORDARE IL PASSATO PER LODARE DIO, DIMENTICARE IL PASSATO PER NON SPRECARE TEMPO IN RIMORSI E SENSI DI COLPA!

Leggendo la nostra storia da un’altra prospettiva, ho imparato che Dio, dall’eternità, conosceva me, mia sorella e tutta la mia famiglia; ha scelto Lui la famiglia in cui saremmo dovute nascere; Lui ha deciso le prove e le sofferenze che avremmo dovuto subire. Dio ha vegliato su di noi sin dal nostro concepimento e ha stabilito ogni cosa per noi… Non voglio aprire una dissertazione teologica, ma solo glorificare Dio per la sua misericordia e amore.

Dopo aver letto la testimonianza di Annalisa, mi sono sentita tanto triste per averla ferita in tanti modi, ma lei mi ha ricordato che “allora vivevamo nel peccato, nella carne”. Vero, cercavamo di sopravvivere in una situazione devastante, ma che gioia nel sapere che siamo state perdonate, amate e tenute d’occhio da un Dio meraviglioso, che pace nel sapere di essere ora ricreate e salvate da Cristo. Ora siamo più unite che mai e andiamo avanti nella vita sapendo di poter contare l’una sull’altra e di avere obiettivi in comune. Come dice la Scrittura, Dio ha asciugato le nostre lacrime e ha dato un significato a ogni situazione vissuta.

Non so tu, ma io ogni tanto dimentico le grandi cose che Dio ha fatto per me e per la mia famiglia e mi piango addosso commiserandomi. Se stai passando un periodo di noia, apatia, autocommiserazione, scontentezza, depressione e quant’altro, t’incoraggio a scrivere la tua testimonianza, oppure a chiedere a qualcuno della tua famiglia di scrivere la vostra storia dal loro punto di vista: ti garantisco che ti sarà molto utile per ricordare i grandi miracoli che Dio ha fatto e dimenticare i fallimenti o i peccati che sono stati completamente perdonati. Per ciò che riguarda la mia famiglia, facciamo eco alle parole di Paolo:


Proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:12-14)




martedì 7 febbraio 2017

L'amore è...




Qualche anno fa ho sentito una predicazione su Genesi 2 che mi ha fatto rabbrividire. Non sto a dirvi chi o che cosa è stato detto… non ne vale la pena… ma l’introduzione era a dir poco pittoresca. Più o meno suonava così: “Le donne single non sanno che cos’è l’amore, non potranno mai realizzare il piano di Dio per la donna e non sono disposte ad amare, perché preferiscono vivere sole piuttosto che servire un marito e realizzarsi in una famiglia…”

Che ne pensate? Nel sentire quelle parole, dentro di me è scoppiato un grande “AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH, MA CHE STAI A DI? QUALE BIBBIA LEGGI TU?” e sempre dentro di me, alla romanesca “MA CHE TE SEI FUMATO ‘NA CANNA PER COLAZIONE?”

Le donne single sanno amare e hanno tanto da offrire, compiono perfettamente la volontà di Dio quando accettano che sia Dio a scegliere la vita giusta per loro. Onestamente credo che ogni donna, a qualsiasi età, desideri un pizzico di romanticismo nella propria vita… Ogni volta che mi sono presa una cotta e ho pregato per conoscere la volontà di Dio, ho riscoperto dentro di me sentimenti e desideri profondi, sempre sottomessi alla volontà di Dio, ma reali tanto quanto lo sono per la donna sposata.

Tempo fa ho trovato una lista di 10 cose che i bambini pensano sia l’amore. Quando l’ho letto, ho sorriso di gusto e ho pensato scherzosamente “Io queste cose le ho fatte tutte, anche se non in ambito matrimoniale… quindi l’amore so che cos’è?” Eccole per voi:

1.     L’amore è quando esci a mangiare e dai un sacco di patatine fritte a qualcuno senza volere che l’altro le dia a te. (Gianluca, 6 anni)

2.     Quando nonna aveva l’artrite e non poteva mettersi più lo smalto, nonno lo faceva per lei, anche se aveva l’artrite pure lui. Questo è l’amore. (Rebecca, 8 anni)

3.     L’amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, poi escono insieme per annusarsi. (Martina, 5 anni)

4.     L’amore è la prima cosa che si sente, prima che arrivi la cattiveria. (Carlo, 5 anni)

5.     L’amore è quando qualcuno ti fa del male e tu sei molto arrabbiato, ma non strilli per non farlo piangere. (Susanna, 5 anni)

6.     L’amore è quella cosa che ci fa sorridere quando siamo stanchi. (Tommaso, 4 anni)

7.     L’amore è quando mamma fa il caffè per papà e lo assaggia prima per assicurarsi che sia buono. (Daniele, 7 anni)

8.     L’amore è quando mamma dà a papà il pezzo più buono del pollo. (Elena, 5 anni)

9.     L’amore è quando il mio cane mi lecca la faccia, anche se l’ho lasciato solo tutta la giornata. (Annamaria, 4 anni)

10.  Non bisogna mai dire “Ti amo” se non è vero. Ma se è vero bisogna dirlo tante volte. Le persone dimenticano. (Jessica, 8 anni)

In inglese “I LOVE YOU” non si dice solo fra innamorati, sposati o genitori ai figli, ma anche fra fratelli e sorelle in Cristo (se mi sbaglio correggetemi, vi prego) e significa anche: IO TI VOGLIO UN GRANDISSIMO BENE = IO TI AMO. Nella mentalità odierna e malsana, si ha quasi paura a manifestare un TI AMO fra amiche, perché il mondo di oggi equivoca questi termini e pensa sempre al peggio, quindi al massimo ci scambiamo un timido TI VOGLIO BENE. Ma sapete una cosa? Anche a noi single fa piacere sentirci dire IO TI AMO, TI VOGLIO UN GRANDISSIMO BENE. E ci fa anche piacere poterlo dire con sincerità e passione, senza dover dare spiegazioni o essere fraintese. Mi sbaglio forse? 

Ho conosciuto una giovane sorellina credente, conosce il Signore da poco tempo, ma il suo cuore è così pieno di zelo, amore per Dio, entusiasmo e gioia che mi sta proprio contagiando. Dio ci sta unendo in un bellissimo rapporto di amicizia e incoraggiamento reciproco. Un giorno, in uno dei suoi messaggi, fra le altre cose, mi ha scritto: “Ti amo MJ…” Bè, quelle parole mi hanno riscaldato il cuore e mi hanno dato la carica per il resto della giornata. Certo, Dio ce lo ricorda tutte le volte che apriamo la Scrittura, ma quanto è bello sentirsi così amate e poter a nostra volta amare con tutte noi stesso. 

Certo, forse non “annuseremo un uomo che si è messo il dopobarba”, ma sicuramente nella nostra vita abbiamo ogni giorno opportunità per condividere con altri il nostro amore e dimostrare con le nostre azioni ed esempio l’amore vivente di Dio in noi. 

Si, le donne single hanno tanto amore da condividere, il problema è che spesso non ci credono nemmeno loro o si sono fatte convincere da falsi profeti… Tu hai tanto amore da dare, permetti a Dio di condividerlo con altri tramite te… e non avere paura di dire ad una sorellina o amica TI AMO, e se proprio non vuoi rischiare essere fraintesa, puoi sempre dire DIO HA RIEMPITO IL MIO CUORE DI AMORE PER TE… così suona meglio?