sabato 1 dicembre 2018

Citazioni citabili

Tanti e tanti anni fa ero appassionata di Parole Crociate; fra le altre, c’era una rubrica che mi piaceva particolarmente e che si chiamava “Citazioni Citabili”. Conteneva motti, frasi celebri e, ogni tanto, veniva citata anche la Bibbia. Non sempre condividevo la filosofia che trasmetteva, ma all’epoca ancora non conoscevo Dio e la Sua Parola, quindi quel genere di riviste occupava la maggior parte del mio tempo libero. Ad ogni modo, ancora oggi mi piace leggere le “citazioni citabili” che trovo in giro. Qualche volta rappresentano proprio ciò che io non riesco a esprimere a parole, altre volte non le condivido per niente e altre ancora, invece, mi sono di grande incoraggiamento e le faccio mie. Eccone alcune:
“È un po’ sviante dire che Dio ci accetta come siamo. Invece Lui ci accetta MALGRADO quello che siamo!” (Sinclair Ferguson)
Bella vero? Mi comunica la grazia immensa di Dio che ci ama sul serio e ci accoglie nonostante la nostra natura che continua ad attirarci verso il peccato. Personalmente credo anche che Dio ci ami troppo per lasciarci così come siamo, quindi si servirà di ogni strumento necessario, anche prove o sofferenze, per trasformarci come Lui vuole che diventiamo.

Eccone un’altra:
“Qualunque cosa tu debba affrontare oggi, non pensare neppure per un secondo di non potercela fare. Qualora venissero a mancarti le forze, il Signore t’invierà le Sue riserve. Tieniti sempre pronto a chiedergliele! Non mollare mai, perché dietro ad un grande dolore, c’è sempre un nuovo inizio! Abbi pazienza e fede: Dio ti tirerà fuori dalla prova che stai vivendo!” (Non ricordo dove l’ho letta).
Anche questa mi piace, anche se non sempre Dio ci tira fuori dalla prova che stiamo vivendo, ma di sicuro, se Dio è realmente il nostro Dio e Padre, glorificherà Sé stesso nella nostra vita anche tramite la prova che stiamo vivendo. Questo l’ho vissuto in tanti anni di malattia, e quando proprio non ce la facevo più (o pensavo di essere arrivata alla fine delle mie risorse) Dio mi ricordava che: “Il Signore è Dio eterno, il Creatore degli estremi confini della terra; Egli non si affatica e non si stanca; la Sua intelligenza è imperscrutabile. Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato. I giovani si affaticano e si stancano; i più forti vacillano e cadono; ma quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano.” (DIO – Isaia 40:28-31)

Alcune citazione citabili sono bellissime e, quando ci colpiscono, le condividiamo volentieri a chi riteniamo ne abbia bisogno (io stessa lo faccio qualche volta). Dobbiamo però ricordare che esse, per quanto possano essere o sembrare spirituali, non sono divinamente ispirate e non costituiscono degli assoluti. Citazioni come queste non dovrebbero mai occupare il posto che spetta solo alla Parola di Dio.

Io uso i social network come quasi tutti fanno oggigiorno, altrimenti non stareste leggendo questo blog; alle volte, però, mi cadono le braccia vedendo il “potere confortante” attribuito a questo genere di motti, al punto da renderli autorevoli tanto quanto la Parola di Dio. Sono pensieri umani che a volte ci fanno bene, altre, invece, SEMBRANO dichiarare la verità, attribuendo a Dio pensieri o azioni che non sono minimamente i Suoi, quindi dobbiamo sempre valutare ciò che leggiamo (o trasmettiamo) alla luce della Parola di Dio.

Eccovi alcuni esempi:
“Quando Dio manda la pioggia, non aprire l’ombrello, lasciati bagnare.” (Tratto da una pagina che si autodefinisce portatrice della Parola di Dio).
 Davvero Dio vuole che io m’inzuppi sotto la pioggia? Mmmhhh, me lo spieghi per piacere?
“Non imitare il male, ma ciò che è buono. Chi fa il bene è da Dio: ma chi fa il male non ha mai visto Dio.” (da una p0agina simile alla precedente)
Ne sei proprio sicuro? Ci sono persone che fanno molto del bene dal punto di vista umanitario, ma che non conoscono affatto Dio e la Sua Parola; la Bibbia insegna che tutti noi siamo peccatori perduti bisognosi della Grazia di Dio; in Isaia è detto che tutte le nostre opere migliori sono come uno straccio lordo davanti alla Santità di Dio. Non basta fare il bene per conoscere Dio!
“La chiesa è un ospedale per i peccatori, non un museo per i santi”
La chiesa può guarire i peccatori? Assolutamente no, l’unico che ha pagato per i nostri peccati è Gesù, l’unico che può potenziarmi e aiutarmi a vincere il peccato è lo Spirito Santo in me, che mi ha dato nuova vita in Cristo. Certo, ho bisogno di far parte di una comunità che insegni e viva fedelmente la Parola di Dio, la Bibbia, con guide che conoscano personalmente il Signore e amino la Parola di Dio; ma la chiesa non può offrire guarigione spirituale, non è un ospedale.
“Se cerchi la chiesa perfetta e la trovi, non ci andare, perché da quel momento non sarà più perfetta”
Lo ha detto un pastore che conosco ad una persona scontenta dei propri fratelli in Cristo, questa citazione mi piace perché mi ricorda che tutti i discepoli di Cristo sono e saranno sempre dei “cantieri di lavoro in corso” nelle mani di Dio.

Ci sono poi quelle pagine che pubblicano foto strazianti di animali torturati o abbandonati, ponendo gli animali sullo stesso livello di bambini o umani, (tenete presente che io amo gli animali e coccolo due bellissimi gatti) o ancora foto e richieste per ricevere un salutino o un bacino, o il classico “Se credi che Gesù salva, scrivi AMEN e condividi…… Se ami Gesù, scrivi Amen e condividi…”

Ci sono cristiani il cui migliore passatempo è condividere ogni post commovente, carino, dolce o romantico che sia, ma non hanno tempo per leggere o studiare la Bibbia… Non ritengo che condividere post sia necessariamente sbagliato, come ho detto anch’io lo faccio, ma quando quest’attività succhia la maggior parte del nostro tempo libero, quando gli animali diventano molto più importanti degli esseri umani, quando “parabole carine” sostituiscono la Parola di Dio, allora bisogna fermarci a riflettere e domandarci: a che serve tutto ciò?
Termino con una “citazione citabile” pronunciata dalla persona che amo di più in assoluto:
“Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio.” (GESÙ – Matteo 4:4)
Credetemi, il mio intento non è quello di essere polemica, perché principalmente scrivo queste riflessioni per me stessa, (alle volte mi auto-rimprovero mentre scrivo per il blog) ma per portarci a riflettere: mai sostituire Dio e la Sua Parola con “citazioni citabili”.

giovedì 15 novembre 2018

La fonte della vera gioa


Una minuta e fiera signora di 92 anni, ogni mattina alle otto si vestiva da sola: elegantemente alla moda, capelli e trucco in ordine, pronta per affrontare la giornata. La mattina del 21 dicembre 2015, come di consueto, alle otto era pronta per uscire, ma non per una passeggiata, bensì per trasferirsi in una casa di riposo. La recente morte del marito di 70 anni rese necessaria tale decisione perché la gentile signora era non vedente. Dopo molte ore di paziente attesa nella hall della casa di riposo, rispose con un dolce sorriso quando le fu detto che la sua camera era pronta. Mentre era accompagnata in ascensore, l’infermiera addetta alle sue cure le fornì una dettagliata descrizione visiva della sua piccola camera, comprese le tendine appese alla finestra.

"Mi piace", dichiarò con l'entusiasmo di un bambino di otto anni cui sia stato appena regalato un cucciolo. "Signora Jones, lei non ha visto la stanza… aspetti di conoscerla meglio prima di dire che le piace…” La signora Jones rispose con un sorriso: "La felicità è qualcosa che si decide in anticipo. Che mi piaccia la mia camera o no, non dipende da come l'arredamento è organizzato ma da come organizzo la mia mente. Ho già deciso di amare questa stanza. È una decisione che prendo ogni mattina quando mi sveglio. Ho una scelta: posso passare la giornata a letto, rimuginando sulle difficoltà che ho con le parti del mio corpo che non funzionano più, o mi alzo dal letto con riconoscenza per quelle parti del corpo che ancora funzionano bene. Ogni giorno è un dono e finché aprirò gli occhi la mattina, mi concentrerò su tutti i ricordi felici che ho conservato nel tempo proprio per questo preciso momento della mia vita. La vecchiaia è come un conto in banca, ritiri ciò che hai versato sul conto. Quindi, il mio consiglio per voi è quello di depositare un sacco di felicità sul conto bancario dei ricordi. Grazie per il vostro contributo nel versare qualcosa nella mia banca di memoria. Ricordate le cinque semplici regole per essere felici: 1, libera il tuo cuore dall'odio; 2, libera la tua mente dalle preoccupazioni; 3, vivi in modo semplice; 4, Dai di più agli altri; 5, aspettati il meno possibile.” (Sarah Grafton, 21 dicembre 2015 · Orlando, FL - USA)

Quando ho letto questa storia, d’impulso ho detto: “Whow, questa si che è una donna in gamba…” Poi, però riflettendoci sopra, mi sono resa conto che mancava qualcosa di fondamentale nella storia di questa donna. Riuscite a capire che cosa manca?

Ecco alcune domande che possono aiutarci a rifletterci:

“La felicità è qualcosa che si decide in anticipo… il mio consiglio per voi è quello di depositare un sacco di felicità nel conto bancario dei ricordi…” Ma quando vivi una vita di difficoltà familiari, quando combatti da anni con una malattia incurabile, quando perdi il marito in giovane età o tuo marito è un alcolizzato, quando soffri tremendamente di solitudine perché sogni da una vita sposarti e avere dei figli… quando queste sono le tue sfide quotidiane, da dove li peschi i ricordi felici? Che cos’è realmente la felicità? Se non riesco a scegliere o decidere di essere felice ogni giorno vuol dire che sono un fallimento?

“Ricordate le cinque semplici regole per essere felici: 1, libera il tuo cuore dall'odio; 2, libera la tua mente dalle preoccupazioni; 3, vivi in modo semplice; 4, dai di più agli altri; 5, aspettati il meno possibile.” Molto belle queste regole, ma sono realmente realizzabili solo con la nostra buona volontà? Come posso liberare il mio cuore dall’odio verso chi mi ha fatto violenza? Come posso liberare la mia mente dalle preoccupazioni quando non so come arrivare finanziariamente a fine mese? Quando la mia situazione e le mie emozioni sono così pesanti e dolorose che dubito di poter arrivare a domani tutta intera, come posso scegliere e decidere di essere felice?

Molto spesso leggiamo storie come queste e le troviamo belle, educative e imitabili, secondo me, però, mancano di un elemento fondamentale: DIO! Solo con l’aiuto di Dio posso liberare il mio cuore dall’odio per chi mi ha ferito e deluso così profondamente; solo con l’aiuto di Dio posso sostituire i miei ansiosi pensieri con promesse di pace e provvedimento; solo con la presenza di Dio nella mia vita posso vivere in modo semplice dando il giusto valore a ciò che Lui provvede per me; con il Suo aiuto posso sviluppare un atteggiamento di gratitudine e serenità, nonostante le circostanze che sto vivendo; in Dio e con Dio ho tutto ciò di cui ho bisogno per essere realmente felice sperimentando quella gioia stabile (e non solo emotiva) che proviene direttamente da Lui.

Uno dei miei versetti preferiti si trova nel Salmo 87:7: “E cantando e danzando diranno: TUTTE le fonti della MIA GIOIA sono in TE.”

Vero, ogni mattina posso scegliere la gioia, ma non sempre ci riuscirò; ecco perché (dopo una buona dose di caffeina per svegliarmi) la mia vera colazione è con la Parola di Dio. Non sempre la “buona volontà” è sufficiente ad affrontare la vita con il giusto atteggiamento, mentre Dio è sempre tutto ciò di cui ho bisogno per farlo.

giovedì 23 agosto 2018

Preconcetti

Preconcetto =  Concepito prima; si dice soprattutto di idee o giudizi formulati in modo irrazionale, sulla base di prevenzioni, di convinzioni ideologiche, di sentimenti istintivi, spesso per partito preso e senza una esperienza personale
(da Dizionario Enciclopedico Treccani).

Tempo fa, durante un culto domenicale, il nostro Pastore Jonathan Whitman predicò un messaggio dal Vangelo di Matteo: “Non giudicate, per non essere giudicati;  perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati”.

Bang! Pugno nello stomaco: la parola di Dio mi colpì al cuore!

Quanti di noi hanno il coraggio di ammettere di essere caduti, almeno una volta, nella trappola di giudicare gli altri in preda ai nostri preconcetti? O forse siamo stati oggetto della critica causata da preconcetti da parte di altri che, senza conoscere i nostri sentimenti o circostanze, ci hanno giudicato in un modo o nell’altro.

Ricordo la storia vera di un predicatore che fu chiamato da una chiesa per predicare una serie di sermoni  su un determinato argomento. Alla fine del seminario, il predicatore chiese al pastore il nome di un uomo, presumibilmente non credente e forse ubriacone disperato, che tutte le sere si sedeva in prima fila, entrava con una donna e  immancabilmente dopo pochi minuti piombava in un sonno profondo, mentre la donna prendeva appunti. L’uomo era mal vestito, sporco e con la barba lunga, quindi il predicatore dedusse che la moglie lo portasse in chiesa con la speranza che lui si ravvedesse e cambiasse vita. Così, condivise al pastore che avrebbe pregato per la conversione di quella persona. Il pastore corresse il predicatore dicendo: “Non è lui a non essere credente, ma lei. Quell’uomo è uno dei più fedeli diaconi della nostra chiesa, lavora come meccanico in una grande officina, inizia a lavorare  alle 8 e finisce alle 20. Aveva invitato sua moglie ad assistere ai tuoi sermoni e lei gli aveva promesso di venire, a patto che anche lui fosse stato presente. Quell’uomo non aveva tempo di andare a casa a cambiarsi o a mangiare. Nonostante fosse molto stanco, ha partecipato a tutti i tuoi studi per il bene di sua moglie”.  Il tema del seminario? Il Sermone sul  monte.

Bang! Pugno nello stomaco del predicatore, vittima dei suoi preconcetti!

Un’antica preghiera Apache dice: “Oh Grande spirito, preservami dal giudicare un uomo se prima non ho camminato un miglio nei suoi mocassini.” Ovviamente non credo che un eventuale grande spirito possa rispondere a questa preghiera, ma il nostro meraviglioso Dio lo può fare.
Questa è la mia preghiera quotidiana: “Caro Dio, preservami dalla critica e dal pregiudizio altrui, insegnami a non giudicare se prima non ho ascoltato o conosciuto le emozioni o esperienze di tale persona, e fa che io sia costruttiva e non distruttiva”.
Siamo tutti portati a giudicare chi ci sta intorno. L’unico che ha vissuto senza preconcetti è Gesù, che conosceva il cuore e le circostanze di tutti. Ed è proprio Lui che ci dà un’alternativa alla critica causata dal preconcetto o pregiudizio. In Matteo 7 egli afferma: “Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?  O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;  perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.  Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti”.
Una vita rivoluzionaria, una preghiera continua, un atteggiamento umile, altruista e compassionevole: non solo Gesù è l’esempio per eccellenza, Lui è la forza motrice per insegnarci, trasformarci e permetterci di vivere una vita fuori dagli standard del mondo per perseguire i suoi standard. Questa è la mia sfida quotidiana e, spero, divenga anche la tua

mercoledì 1 agosto 2018

Una vita cristocentrica


Qualche tempo fa un credente mi ha detto: “Con tutto quello che succede nel mondo, figurati se al Signore importa come mi comporto sul posto di lavoro..."

Dio è interessato a ogni aspetto della vita di coloro che hanno riconosciuto pubblicamente in Cristo Gesù il proprio Signore e Salvatore e che prendono sul serio ogni parola delle Sacre Scritture. Dio ha il diritto di “intromettersi” nella vita di queste persone, in ogni cosa che li riguarda: lavoro, pensieri, sogni e quant’altro. John Piper, basandosi sulle parole divinamente ispirate di Paolo agli Efesini, ha scritto alcune riflessioni riguardo al nostro impegno di vivere l’aspetto lavorativo come servi di Dio.

"Servi, ubbidite sinceramente ai vostri padroni con premura e rispetto, come se serviste Cristo stessoNon lavorate soltanto quando il padrone vi guarda, per ricevere la sua approvazione, ma impegnatevi con tutto il cuore, come se serviste Cristo e non gli uomini, facendo ben volentieri la volontà di DioSappiate che il Signore vi ripagherà per ogni buona azione che fate…(Efesini 6:5-8 Versione in Lingua Moderna).

Se siamo autentici discepoli di Cristo, è inconcepibile pensare che Dio consideri alcune aree della nostra vita come se fossero meno importanti di altre. Se veramente siamo dei cristiani nati di nuovo, siamo chiamati a vivere una vita radicalmente cristocentrica, anche quando nessuno ci vede. Questo vuol dire che Cristo dev'essere al centro dei nostri pensieri ventiquattro ore su ventiquattro. Anche se non posso controllare i miei sogni, Gesù puo' essere il mio ultimo pensiero prima di addormentarmi e il primo appena sveglia.

La vita un discepolo di Cristo non puo' avere aree in cui Dio non può entrare. Non è possibile ricordarsi di Dio solo di domenica o durante le feste comandate. Vivere totalmente concentrate su Cristo significa glorificare Dio in ogni attività che svolgiamo.

Rispetto, onestà, bontà, atteggiamento servizievole, amore, generosità e altruismo dovrebbero caratterizzare la nostra personalità con lo scopo di glorificare Dio. Dovremmo parlare, pensare e agire come ambasciatori di Cristo. Se davvero siamo cristiani ce la possiamo fare, perché lo Spirito Santo vive in noi. Dire: “Non ce la faccio!” equivale ad accusare lo Spirito Santo d’incapacità, perché “Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica” (Filippesi 4:13). Se Dio non mente (e Lui non lo farà mai) significa che posso davvero vivere una vita cristocentrica e portare avanti il mio ruolo di ambasciatrice di Cristo. La Parola di Dio responsabilizza i cristiani a servire, amare e vivere con la giusta motivazione: la gloria di Dio.

Il governo o il tuo datore di lavoro non sono i tuoi principali supervisori. Non essere dipendente dall’opinione altrui e inizia a vivere e a lavorare per Dio!
Ogni piccola e insignificante cosa che facciamo acquista un grande valore quando viene fatta per Dio e per la Sua Gloria.

In 1° Timoteo 1:12 Paolo dice: “Ringrazio Gesù Cristo nostro Signore: Egli mi ha stimato degno di fiducia e mi ha dato un incarico e mi dà la forza di compierlo”.

OGNI vero cristiano ha la responsabili di essere testimone e ambasciatore del Signore dell’universo quando si trova sul posto di lavoro, mentre fa la fila alla posta e anche quando si rilassa alla fine di una giornata piena di attività. Dio ci ha affidato questo incarico e il suo Santo Spirito, che vive in noi ci renderà capaci di compierlo.

Tutto questo è attuale e importante se ci dichiariamo cristiani, veri discepoli di  Cristo. Se non sei mai diventato un cristiano, hai problema serio da risolvere e t’incoraggio a pensarci prima che sia troppo tardi.

La mia sfida quotidiana è quella di vivere una vita cristocentrica e ricordare a me stessa che devo fare ogni cosa per l'onore di Dio perché sono una sua serva e sua figlia.
Qual è la tua sfida?