lunedì 26 aprile 2010

C’era una volta…


C’era una volta un re che regnava sulla Persia. Egli amava così tanto il suo popolo che alle volte, travestito da uomo comune, passeggiava per le strade della città o dei villaggi per toccare con mano i bisogni della sua gente. Un giorno indossò abiti poveri e si recò nei bagni pubblici, che consistevano in sale utilizzate da più persone, in cui erano presenti delle grandi vasche.
Gli uomini avevano l'abitudine di sedersi ai bordi delle vasche, chiacchierando e condividendo pasti frugali. Al re quel posto piacque talmente tanto che decise di trascorrervi del tempo molte altre volte, sempre travestito, portando con sé anche qualche cibo da condividere con gli altri.

Dopo molti giorni e molte visite, il re si affezionò molto a quei poveri sudditi e decise di rivelargli la propria identità, aspettandosi richieste o favori da esaudire. Era pronto ad elargire tanti doni e ricchezze a quei nuovi amici. Con sua grande sorpresa, però, nessuno gli chiese nulla; se ne stavano in silenzio ammirandolo con tanto rispetto. Dopo un po’, uno di loro disse:

“Hai lasciato la magnificenza del tuo palazzo per mescolarti con noi, ascoltarci e condividere la nostra povertà; hai mangiato con noi, hai ascoltato i nostri dispiaceri e delusioni, hai vissuto la nostra vita… che cosa vorremmo di più? Non ti chiediamo niente perché ci hai donato molto più di quanto così tanto con la tua presenza… ciò che ci hai dato non ha prezzo… Non ti dimenticheremo mai!” Detto questo, quegli uomini se ne andarono in silenzio, lasciando lì il re e con esso le svariate opportunità che lui offriva di cambiare vita.

Certo, questa è una favola ma la realtà è che noi facciamo la stessa cosa tutti i giorni.
Un Re molto più importante ha vissuto la nostra vita, ha condiviso con noi dispiaceri e sofferenze, ha sperimentato le nostre tentazioni, ha sofferto le nostre tristezze ed infine, ha subito la morte al nostro posto.

Egli ci dice ancora oggi: “Chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.” (Luca 11:9-10)

Gesù ha vissuto la nostra vita ed ha subito il nostro castigo; ora Lui ci offre la Sua vita eterna e ci garantisce la Sua Amicizia, cura e sostegno. Rimarremo in rispettoso ma distaccato silenzio oppure approfitteremo della meravigliosa opportunità che ci viene offerta? Se vuoi capire meglio di che cosa sto parlando leggi il Vangelo di Giovanni, e se non ne hai uno, fammelo sapere e te ne invierò una copia assolutamente gratis. Ciao, alla prossima.

venerdì 9 aprile 2010

Destinati alle cose grandi


" Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione " 2 Corinzi 1:4

Qualcuno ha affermato che c'è bisogno di un braccio forte per tenere in mano una tazza piena. Qualche tempo dopo la sua conversione, Dio mise in atto il suo piano di “dare una tazza piena” a Paolo, e lo fece portandolo lontano, in solitudine nel deserto di Arabia per 3 anni. Non sappiamo che cosa accadde li, ma, dai suoi stessi scritti, possiamo presumere che Gesù stesso in persona trasformò l’ex persecutore dei cristiani in apostolo e missionario pronto ad essere utilizzato per la Sua gloria.

Questo modo di agire è tipico di Dio quando vuole preparare qualcuno per un incarico importante.

Dopo aver consegnato un messaggio da parte di Dio al malvagio re Acab e alla regina Iezebeel, Elia fu condotto da Dio sulla riva del torrente Chidron, dove visse per un bel po’ di tempo in solitudine. Dio provvedeva al sostentamento del Suo profeta.

Mosè ebbe 40 anni di preparazione nel deserto pascolando e curando le pecore del suocero prima di diventare il leader di Israele, che avrebbe guidato il popolo di Dio verso la Terra Promessa.

Davide visse la stessa esperienza: dopo essere stato scelto e unto come futuro re di Israele, continuò a pascolare le pecore, a fortificarsi nelle vie di Dio e ad imparare più cose possibili, finché, quando aveva 30 anni si sedette sul trono.

Giuseppe subì la schiavitù, la prigionia e delle umiliazioni, a causa di false accuse. Nonostante questo, Dio non lo ha mai abbandonato, anzi, lo ha preparando per il ruolo di viceré d’Egitto in modo che salvasse il popolo di Israele dall'estinguersi.

Prima di poter sorreggere una tazza piena, devi averne una vuota a disposizione. Sei un cristiano che prende Dio sul serio? La tua intera vita appartiene a Lui? Stai attraversando un deserto? Ti senti svuotato, inutile e incapace di affrontare le difficoltà in cui ti trovi?

Niente panico! Per esperienza personale, so che Dio si serve proprio di quei momenti per prepararti ad essere uno strumento utilizzabile per la sua gloria.

Dio fa sul serio con chi fa sul serio con Lui, Egli si può servire di te con quello che hai, poco o tanto che sia.

Se ti senti una tazza vuota, non sgomentarti: Dio la riempirà per te, e se pensi di non avere la forza di sorreggere la tua tazza, vuota o piena che sia, non preoccuparti, Dio è abbastanza forte da farlo al posto tuo!

“Confida nel SIGNORE e fa' il bene; abita il paese e pratica la fedeltà. Trova la tua gioia nel SIGNORE, ed egli appagherà i desideri del tuo cuore. Riponi la tua sorte nel SIGNORE; confida in lui, ed egli agirà. Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce, e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno. Sta' in silenzio davanti al SIGNORE, e aspettalo…” Salmo 37:3