giovedì 19 luglio 2012

La cappella nella sabbia

Matteo 7:26-27
 E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande».


Ho letto che, sulla costa francese dell'Atlantico, un tempo c'era una piccola cappella, situata in un avvallamento tra le dune di sabbia. Per molti anni i pescatori dei dintorni vi si recavano, e avevano cura che la strada per arrivarci fosse sempre sgombra dalla sabbia. Ma, col tempo, l'interesse della popolazione si indebolì; la piccola casa di preghiera non fu più frequentata, e rimase chiusa. Le tempeste, soffiando dal mare, sollevarono turbini di sabbia, finché la cappella fu interamente ricoperta e oggi non si sa neppure più dove fosse esattamente.

Sono molti quelli che, in giovinezza, hanno dichiarato di appartenere al Signore Gesù Cristo, poi si sono lasciati vincere dall'indifferenza, e oggi non si capisce più se sono cristiani o no! Non hanno rinnegato apertamente Cristo, ma non si sono mai impegnati a seguirlo seriamente, a fare sul serio don Dio. La loro vita spirituale è stata soffocata dall'egoismo, dalla trascuratezza, dal perseguimento degli interessi personali piuttosto che di quelli di Dio. Se hanno qualche momento di sentimentalismo religioso si accontentano delle briciole o di ascoltare saltuariamente riflessioni bibliche altrui. 

La Lettera agli Ebrei avverte: "Considerate attentamente: dobbiamo attenerci ancora di più a ciò che abbiamo ascoltato per non correre il rischio di allontanarci. " (2:1). Badiamo di non trascurare la Parola eterna di Dio, lasciandoci assorbire da ciò che è solo passeggero. 

Dio ci esorta oggi: "Tornate a Colui dal quale vi siete così profondamente allontanati" (Isaia 31:6)

Non accontentiamoci della mediocrità nella vita cristiana!