Qualche tempo fa un credente mi ha detto: “Con tutto quello che succede nel mondo, figurati se al Signore importa come mi comporto sul posto di lavoro..."
Dio è interessato a ogni aspetto della vita di coloro che hanno
riconosciuto pubblicamente in Cristo Gesù il proprio Signore e Salvatore e che prendono sul serio ogni parola delle Sacre Scritture. Dio ha il diritto di “intromettersi” nella vita di queste
persone, in ogni cosa che li riguarda: lavoro, pensieri,
sogni e quant’altro. John Piper, basandosi sulle parole divinamente ispirate di Paolo agli Efesini, ha scritto alcune riflessioni riguardo al nostro impegno di vivere l’aspetto lavorativo come servi di Dio.
"Servi, ubbidite sinceramente ai
vostri padroni con premura e rispetto, come se serviste Cristo stesso. Non lavorate soltanto quando il padrone vi guarda, per
ricevere la sua approvazione, ma impegnatevi con tutto il cuore, come se
serviste Cristo e non gli uomini, facendo ben volentieri la volontà di
Dio. Sappiate che il Signore vi ripagherà per ogni buona
azione che fate…" (Efesini 6:5-8 Versione in Lingua Moderna).
Se siamo autentici
discepoli di Cristo, è inconcepibile pensare che Dio consideri alcune aree della nostra vita come se fossero meno importanti di altre. Se veramente siamo dei cristiani nati di
nuovo, siamo chiamati a vivere una vita radicalmente cristocentrica,
anche quando nessuno ci vede. Questo vuol dire che Cristo dev'essere al
centro dei nostri pensieri ventiquattro ore su ventiquattro. Anche se non posso
controllare i miei sogni, Gesù puo' essere il mio ultimo
pensiero prima di addormentarmi e il primo appena sveglia.
La vita un discepolo di Cristo non puo' avere aree in cui Dio non può entrare. Non è possibile ricordarsi di Dio solo di domenica o durante le feste comandate. Vivere totalmente concentrate su Cristo significa glorificare Dio in ogni attività che svolgiamo.
Rispetto, onestà,
bontà, atteggiamento servizievole, amore, generosità e altruismo dovrebbero caratterizzare la nostra personalità con lo scopo di glorificare Dio. Dovremmo parlare, pensare e agire come ambasciatori di Cristo. Se davvero siamo cristiani ce la possiamo fare, perché lo Spirito Santo vive in noi.
Dire: “Non ce la faccio!” equivale ad accusare lo Spirito Santo d’incapacità, perché
“Io posso ogni cosa in Colui che mi
fortifica” (Filippesi 4:13). Se Dio non mente (e Lui non lo farà mai)
significa che posso davvero vivere una vita cristocentrica e portare avanti il mio ruolo di ambasciatrice di Cristo. La
Parola di Dio responsabilizza i cristiani a servire, amare e vivere con la
giusta motivazione: la gloria di Dio.
Il governo o il tuo datore di lavoro non sono i tuoi principali supervisori. Non essere dipendente dall’opinione altrui e inizia a vivere e a lavorare per Dio!
Ogni piccola e insignificante cosa che facciamo acquista un grande valore quando viene fatta per Dio e per la Sua Gloria.
In 1° Timoteo 1:12 Paolo dice: “Ringrazio Gesù Cristo nostro Signore: Egli
mi ha stimato degno di fiducia e mi ha dato un incarico e mi dà la forza di
compierlo”.
OGNI vero cristiano ha la responsabilità di essere testimone e ambasciatore del Signore dell’universo quando si trova sul posto di lavoro, mentre fa la fila alla posta e anche quando si rilassa alla fine di una giornata piena di attività. Dio ci ha affidato questo
incarico e il suo Santo Spirito, che vive in noi ci renderà capaci di compierlo.
Tutto questo è
attuale e importante se ci dichiariamo cristiani, veri discepoli di Cristo. Se non sei mai diventato un cristiano, hai problema serio da risolvere e t’incoraggio a pensarci prima
che sia troppo tardi.
La mia sfida quotidiana è quella di vivere una vita cristocentrica e
ricordare a me stessa che devo fare ogni cosa per l'onore di Dio perché sono una sua serva e sua figlia.
Qual è la tua sfida?
Qual è la tua sfida?
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