È stato un bene per me essere afflitto,
perché imparassi i tuoi statuti.
(Salmo 119:71)
Perché Dio permette che i Suoi fedeli sperimentino malattia, sofferenze e difficoltà di ogni genere? Se Dio è lo stesso Dio della Bibbia, perché non guarisce come ai tempi di Gesù o degli apostoli? Dio compie miracoli ancora oggi?
Sono stata sfidata a riflettere e a rispondere a queste domande proprio nelle ultime settimane. Chi mi conosce sa che amo Dio, mi fido di Dio e, da oltre trent’anni più o meno, combatto con problemi di salute e malattia di vario genere. Eppure, Dio compie miracoli nella mia vita di continuo, ma non mi guarisce. MI sono mai chiesta il perché? Certamente sì, e Dio mi ha risposto come e quando Lui lo riteneva opportuno. Il problema, con noi esseri umani, è che alle volte le risposte di Dio non ci piacciono e pensiamo a Dio, o solo quando abbiamo bisogno di Lui o come se Lui fosse ai nostri ordini e al nostro servizio. Qualcuno una volta ha detto che il vero miracolo è vedere persone nelle difficoltà che, nonostante le sofferenze, si fidano di Dio, continuano a lodarlo e si mettono al servizio degli altri, malgrado i loro limiti fisici.
Mio cognato, Tonino Mele, ha pubblicato un articolo molto bello che vorrei condividere con voi riguardo alla guarigione fisica.
GUARIGIONE A TUTTI I COSTI?
"Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra il potere di perdonare i peccati, io ti dico», disse all'uomo paralizzato, «alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua».
E subito egli si alzò in loro presenza, prese il suo giaciglio e se ne andò a casa sua,
glorificando Dio"
(Luca 5:24-25).
Si racconta che Joni Eareckson Tada, una giovane cristiana rimasta paraplegica a seguito di un tuffo dove batté la testa, quando lesse questo brano, volle anch'essa fare questa esperienza: essere guarita come 'l'uomo paralizzato del racconto evangelico. Ecco quello che racconta lei stessa:
“E così facevo il giro delle riunioni di guarigione, seguivo l’ordine delle Scritture per la guarigione fisica, gli anziani pregavano e mi ungevano con l’olio e io confessavo più peccati di quanti ne potessi ricordare. Ma dopo due incontri tenuti dalla guaritrice Kathryn Kuhlman (la Benny Hinn di quei tempi), piombai nella disperazione. Le mie braccia e le mie gambe restavano immobili. Dio non sapeva che mi sentivo persa senza gli arti funzionanti? Non capiva che dentro ero ancora una forte atleta? Certamente sapeva che io ero la candidata meno qualificata per godermi la vita in carrozzella. Dopo il terzo incontro di guarigione, mia sorella mi riportò a casa nella nostra fattoria nel Maryland. Per tutto il tragitto continuai a ripetere furiosamente ‘Che tipo di Salvatore, che tipo di soccorritore o guaritore rifiuterebbe la preghiera di una paralitica? Soprattutto di una paralitica che proclama Cristo come suo Salvatore?’ Mi sentivo confusa e totalmente persa. Una mattina mi svegliai presto, mi guardai intorno nella stanza buia e decisi di non alzarmi. ‘Se non posso essere guarita, pensai, allora non lo farò… Non ho intenzione di vivere così!’ Restai a letto quel giorno. E il seguente. E la settimana seguente. La disperazione era claustrofobica e alla fine piansi: “Non posso vivere così. Sono persa. Dio mostrami come vivere.” Fu la mia prima supplica di aiuto. Poi arrivarono le belle giornate quando mia sorella mi alzò dal letto, mise una Bibbia su un leggio sistemando lì davanti la mia carrozzella. Giravo le pagine con un bastoncino in bocca cercando di trovare un senso al tutto. Ho imparato che il centro del piano di Cristo è salvarci dal peccato. I nostri mali, sofferenze fisiche e le relazioni spezzate non sono il Suo scopo – si interessa molto a queste cose, ma esse sono sintomi di un grande problema in questo mondo decaduto. Lo scopo di Dio non è farci sentire a nostro agio. Lui vuole insegnarci a odiare le nostre trasgressioni mentre aumenta l’amore che proviamo per Lui”.
Questa testimonianza illustra molto bene la Sovranità di Dio relativa alla malattia e alla guarigione. Ancora oggi Dio può operare guarigioni che possono lasciare meravigliati non solo i pazienti guariti, ma anche i loro medici curanti. Ma Dio può perseguire un piano che può anche essere diverso da quello che noi desideriamo. In molti casi Dio si è glorificato anche nel modo in cui i suoi figli hanno convissuto con una malattia o un deficit cronico. Ed è ingiusto dire che chi non guarisce è dovuto al fatto che manca di fede, perché in certi casi ci vuole molta più fede ad accettare la malattia e continuare a credere e lodare Dio malgrado essa. Joni stessa ne è un esempio. Ecco cosa dice:
“Dio guarisce miracolosamente? Certo che lo fa. Ma in questo mondo decaduto, è ancora l’eccezione, non la regola. Una risposta negativa alla mia richiesta di una guarigione fisica miracolosa ha significato una purificazione continua dal peccato, un amore per chi è perduto, una compassione più grande, una speranza senza fine, un appetito per la grazia, un aumento della fede, un desiderio felice del paradiso, un desiderio di servire, un piacere nella preghiera e una fame per la Sua Parola. Sia benedetta la mia carrozzella, la mia severa insegnante!”
Tonino Mele
Nessun commento:
Posta un commento