Geremia 1:6-7
Io risposi: «Ahimè, Signore, DIO, io non so parlare,
perché non sono che un ragazzo».
Ma il SIGNORE mi disse: «Non dire: "Sono un ragazzo",
perché tu andrai da tutti quelli ai quali ti manderò,
e dirai tutto quello che io ti comanderò.
Geremia era molto giovane quando Dio lo chiamò al Suo servizio per essere il Suo portavoce dinanzi ad una nazione testarda e ribelle. Come fece Mosé tanti secoli prima, anche Geremia disse a Dio "Non so parlare", ma Dio non accettò scuse da entrambi: tutti e due, al momento della chiamata, fissavano lo sguardo su ciò che pensavano di essere, sulle loro debolezze e sulla grandezza della missione anziché su Dio che li aveva scelti.
Geremia e Mosé non doveva inventarsi o reinterpretare il messaggio ricevuto da Dio, non dovevano scegliersi altri messaggeri che lo aiutassero. Dovevano fare e dire esattamente ciò che Dio comandava loro.
Quanti di noi, leggendo le Scritture e comprendendo la serietà degli ordini di Dio e dello stile di vita che Egli richiede ai suoi figli non si sentono all'altezza? Quanti di noi sono pronti con tante "ragionevoli scuse" a dire NO alla chiamata di Dio o ad una obbedienza assoluta e totale a Dio? "Sono troppo giovane e devo ancora divertirmi" - "Non sono abbastanza preparato per servire Dio" - "Ho bisogno di un ragazzo/ragazza (moglie/marito) per servire Dio, da solo/a non ce la faccio proprio" - "Perché proprio io? Ci sono persone tanto più in gamba di me per farlo" - "Non so parlare, non so studiare, non so...non posso...non capisco..."
Non preoccuparti! Dio ti conosce meglio di chiunque altro al mondo. Sa che sei giovane, debole, single, che balbetti... La Bibbia dice: "ma Dio ha scelto le cose che il mondo considera pazze proprio per coprire di vergogna quelli che il mondo considera sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose umili, quelle che il mondo disprezza e che il mondo non tiene in alcun conto, per ridurre al niente le cose che il mondo considera importanti, cosicché nessuno può vantarsi davanti a Dio. Ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione; affinché, com'è scritto: «Chi si vanta, si vanti nel Signore»." (1 Corinzi 1:27-30)
Un mio amico, qualche tempo, fa mi ha detto: "Io voglio vivere 100 anni e più, perché c'è tanto da vedere nel mondo, tanto da fare...". Vero, ma se anche fossi vecchio come Matusalemme, a che ti servirebbero tanti anni senza una profonda comunione e serietà con Dio? Se tu fossi saggio, ricco e tanto ammogliato quanto Salomone (aveva 1000 mogli), non ti perderesti come lui? Saresti più disposto o capace di servire Dio?
Non temere dunque, sappi che niente ti può impedire di servire Dio, di seguirlo e glorificarlo se lo vuoi veramente: l'età, la scarsa esperienza, la malattia, le insicurezze, le incomprensioni degli altri... sono piccolezze per l'Iddio Onnipotente che ha creato e sorregge tutto il mondo nelle Sue mani.
Forse, l'unica persona che può impedirci di realizzare ciò per cui Dio ci ha salvati e chiamati siamo noi stessi, le nostre paure e la nostra disubbidienza.
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