Qualche tempo fa, quando un gelato costava molto meno di oggi, un bambino di 8 anni entrò in un bar e, in punta di piedi, si presentò alla cassa.
"Quanto costa un cornetto?" - "Un euro", rispose la cameriera.
Il bambino tirò fuori dalle tasche un mucchietto di monetine e le contò. "E quanto costa un ghiacciolo alla menta?" - "Ottanta centesimi".
Intanto, dietro al bimbo, si era formata una fila di adulti che iniziarono a sbuffare. La cameriera stava per perdere la pazienza ed era visibilmente irritata con il bimbo, che aveva ricominciato a contare le monetine, poi ordinò un ghiacciolo alla menta e un bicchiere di acqua di rubinetto, pagò il conto, quindi si accomodò ad un tavolino.
La cameriera gli portò la sua ordinazione senza un sorriso. Il bambino finì il suo gelato e uscì. Quando la cameriera andò al tavolo per pulirlo le si riempirono gli occhi di lacrime: su un tovagliolino di carta c'erano venti centesimi di mancia per lei. Il bimbo aveva rinunciato al suo gelato preferito per poter lascirle la mancia.
Quante volte ci irritiamo proprio con le persone che ci amano di più? Quante volte non sappiamo apprezzare i piccoli ma importanti gesti di amore? Spesso ci irritiamo con gli altri perché non rispettano i nostri tempi, le nostre esigenza. Basterebbe solo avere più pazienza, amore, dolcezza; basterebbe sorridere di più e brontolare di meno.
Mi viene in mente la storia di un altro re fanciullo: poteva nascere in un palazzo regale circondato da servitori, ha scelto di venire al mondo in una stalla circondato da persone insignificanti per il mondo; ha vissuto dei momenti di grande solitudine, ma non si sentiva solo, anche se ne avrebbe avuto tutti i motivi. Era l’unico giusto in mezzo a gente ingiusta. Era l’unico che, per amore, ha rinunciato a tutto, ma ha ricevuto in cambio tanta ingratitudine. Non aveva una casa, aveva amici che spesso non capivano quello che diceva e che lo abbandonarono nel momento di maggiore bisogno. Aveva una famiglia, madre e fratelli, che lo consideravano un pazzo esaltato. Era ricco e si è fatto povero. Era potente e si è fatto servo di tutti. È venuto in casa sua e non è stato ricevuto. È venuto per essere il Salvatore dell’umanità perduta nel peccato e lo hanno inchiodato su una croce. Il suo nome? Gesù. E tutto questo lo ha fatto per me e per te, per tutti noi!
"Il Padre mi ama, perché sacrifico la mia vita, per riprenderla poi di nuovo. Nessuno me la prende, sono io che la offro di mia volontà."
Giovanni 10:17
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