sabato 1 febbraio 2014

Ricordati prima... Trasmetti prima... che sia troppo tardi!



Questa lettera fu trovata da un’infermiera di un ospedale sotto il cuscino di un giovane appena deceduto.

«Cara mamma, da alcuni giorni riesco a stare seduto sul letto solo per mezz’ora e per il resto della giornata sono immobilizzato. Il cuore non vuole più battere. Stamattina presto il professore ha detto qualcosa che suonava come “essere pronto”. Per che cosa? Certo è difficile morire giovani! Devo essere pronto al fatto che all’inizio della settimana sarò un “trapassato”; e non sono pronto.

I dolori scavano il mio corpo in modo quasi insopportabile, ma ciò che mi sembra davvero insopportabile è che non sono ancora pronto. La cosa peggiore è che, quando guardo il cielo, è buio. Diventa notte, ma non brilla sopra di me nessuna stella nella quale io possa immergere il mio sguardo.

Mamma, non ho mai pensato a Dio, ma ora sento che esiste ancora qualcosa che non conosciamo, qualcosa di misterioso, un potere nelle cui mani cadiamo, al quale dobbiamo dare delle risposte. E la mia pena è che non so chi è. Se solo lo conoscessi!

Mamma, ricordi come tu, con noi bambini, camminavi nel bosco, nell’oscurità che stava calando, incontro al papà che tornava dal lavoro? A volte ti correvamo davanti e ci vedevamo improvvisamente soli. Avanzavano dei passi nell’oscurità: che paura dei passi sconosciuti! Che gioia quando riconoscevamo che quel passo era quello del papà che ci amava.

E ora, nella solitudine, sento ancora dei passi che non conosco. Perché non li conosco? Mi hai detto come mi devo vestire e come mi devo comportare nella vita, come mangiare, come cavarmela in varie situazioni. Ti sei occupata di me e non ti sei mai stancata di tutta questa preoccupazione.

Ricordo che tu, la notte di Natale, ci portavi a Messa con te. Mi ricordo anche della preghiera della sera, che qualche volta mi suggerivi. Ci hai sempre indirizzati verso l’onestà. Ma tutto questo ora per me si scioglie come neve al sole. Perché ci hai parlato di tante cose non ci hai mai detto nulla di Gesù Cristo? Perché non mi hai fatto conoscere il suono dei Suoi passi, in modo che fossi in grado di accorgermi se è Lui che viene da me in quest’ultima notte e nella solitudine della morte?»

Quanti affanni nella vita per cose che riteniamo importanti, ma che poi si rivelano essere non essenziali…

Cari genitori, siete voi pronti ad incontrare Gesù? Avete mai parlato di Cristo ai vostri figli? Li state preparando ad affrontare questa vita, il mondo del lavoro, il matrimonio e tante altre cose… li state preparando ad incontrare Dio?

Vi dedico le parole del saggio Salomone, che possano essere un monito per tutti noi a non sprecare tempo, risorse ed energie in cose futili.

Ecclesiaste 12
1 Rallègrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che, per tutte queste cose, 
Dio ti chiamerà in giudizio!  
2 Bandisci dal tuo cuore la tristezza, e allontana dalla tua carne la sofferenza; poiché la giovinezza e l'aurora sono vanità. 
3 Ma ricòrdati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: «Io non ci ho più alcun piacere»;  
4 prima che il sole, la luce, la luna e le stelle si oscurino, 
e le nuvole tornino dopo la pioggia:  
5 prima dell'età in cui i guardiani della casa tremano, gli uomini forti si curvano, le macinatrici si fermano perché sono ridotte a poche, quelli che guardano dalle finestre si oscurano,  
6 i due battenti della porta si chiudono sulla strada perché diminuisce il rumore della macina; 
in cui l'uomo si alza al canto dell'uccello, 
tutte le figlie del canto si affievoliscono,  
7 in cui uno ha paura delle alture, ha degli spaventi mentre cammina, in cui fiorisce il mandorlo, 
la locusta si fa pesante, e il cappero non fa più effetto perché l'uomo se ne va alla sua dimora eterna 
e i piagnoni percorrono le strade;   
8 prima che il cordone d'argento si stacchi, il vaso d'oro si spezzi, la brocca si rompa sulla fonte, la ruota infranta cada nel pozzo; 
9 prima che la polvere torni alla terra com'era prima, 
e lo spirito torni a Dio che l'ha dato.  
10 «Vanità delle vanità», dice l'Ecclesiaste, «tutto è vanità». 

15 Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso:
Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, 
perché questo è il tutto per l'uomo. 
16 Dio infatti farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò che è occulto, sia bene, sia male.

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