Milena
Berardi, in un noto social network, ha scritto queste parole riferite a questa
foto:
“Quando ho visto questa foto di
Mel Gibson e Jim Caviezel sul set di "La passione di Cristo" ho
pensato che fosse strana, forse buffa. Guardandola meglio mi sono soffermata a riflettere e mi sono resa conto che in
questa foto del ‘dietro le quinte’ di un film era contenuta una verità
incredibilmente meravigliosa: Gesù ti è vicino come fosse il tuo migliore
amico! Nel mezzo dell'agonia, Lui è lì. Sulla cima del successo, Lui lì. Nel
baratro del fallimento, Lui lì. Quando sono buono e quando sono cattivo, quando
le cose vanno bene e quando tutto mi crolla intorno. Quando ‘sento’ la sua
presenza e quando non ‘sento’ niente. Perfino se io credo che Lui ci sia o se
dubito, Lui mi è sempre vicino. Seduto a fianco a me, mentre ascolta le mie
paure e trepidazioni, ascoltando, senza giudicare. Lui calma la tempesta,
qualvolta sul mare, qualvolta nel mio cuore. Comprendendo il caos e
ricalibrando la bussola. Proteggendo, aiutando, guidando, amando. Sì, Lui sa
tutto - e Lui è lì, vicino. Ha scritto il copione della mia vita, ha diretto la
mia storia ed ha recitato nella parte principale. Ha sofferto per me e con
me... Eppure, nel mezzo di tutto questo, lui sorride rassicurante perché
conosce la fine.”
Quando
ho visto la foto e letto il suo commento, di primo acchito, ho sorriso e
pensato… che belle parole… Poi ci ho ripensato e mi sono resa conto che in esse
manca una importante verità: Gesù non può più essere ricordato o rappresentato
come il Gesù Hollywoodiano, martirizzato, ucciso e sanguinante sulla croce, ma
come il SIGNORE DEI SIGNORI, IL REDENTORE RISORTO E VITTORIOSO SULLA MORTE E
SUL PECCATO, L’UNICO E VERO CAPO DELLA SUA CHIESA, COMPOSTA DAI CREDENTI AUTENTICI,
NATI DI NUOVO E SOTTOMESSI ALLA GUIDA DELLO SPIRITO SANTO, DISPOSTI A UBBIDIRE
ALLA PAROLA DI DIO.
Qualche
tempo fa mi è stato chiesto: “perché voi
evangelici non avete il Gesù crocifisso nelle chiese o nelle case?”
Semplicemente perché Cristo è risorto dalla tomba, non esiste un corpo di Gesù
da visitare e adorare; la Sindone di
Torino non è assolutamente una reliquia di Cristo da toccare e venerare, è
un falso… e se anche fosse vera, non è tale reliquia che mi può rendere più
spirituale e il visitarla non mi avvicina certamente più a Dio!
Gesù è
il mio migliore amico, ma è anche Dio Risorto e il mio Comandante; so che Egli
mi è accanto in ogni tormenta, prova, felicità, sfida o quant’altro, ma so
anche che la mia vita deve essere un riflesso della Sua santità, un Vangelo
vissuto giorno per giorno, un impegno quotidiano di sottomissione e ubbidienza,
rinnegando i miei diritti e onori affinché i riflettori siano puntati sempre e
solo su di Lui. Ogni predicazione o
riflessione sulla morte di Cristo sarà sempre incompleta se non termina con la
vittoriosa resurrezione di Cristo dalla morte.
Possono essere
certamente confortanti le parole di Milena, ma lo sono ancor di più le parole
dell’Apostolo Paolo, il quale ci spiega il vero senso e scopo della morte di
Cristo. Personalmente queste parole mi riempiono il cuore di adorazione e
gratitudine verso il mio Signore, Salvatore, Redentore e Amico Cristo Risorto!
2
Corinzi 5 “14
infatti l'amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa
conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono; 15 e ch'egli morì per
tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui
che è morto e risuscitato per loro. 17
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono
passate: ecco, sono diventate nuove. 18
E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e
ci ha affidato il ministero della riconciliazione. 19 Infatti Dio era in Cristo nel
riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha
messo in noi la parola della riconciliazione. 20
Noi
dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo
nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. 21 Colui che non ha
conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi
diventassimo giustizia di Dio in lui.”
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