martedì 18 giugno 2019

La famiglia


Qualche tempo fa è stato fatto un sondaggio a un gruppo di giovani in un network: “Quanto è importante per te la famiglia?”

Una delle risposte che mi ha fatto sorridere, ma nello stesso tempo mi ha reso triste, è stata questa: (N.B. né io né il mio pc siamo impazziti, riporto la citazione così come l’hanno pubblicata, con tanto di simboli e abbreviazioni).

“La famiglia è la cosa + importante ke hai avuto cm dono...nn è come un videogioco ke si può rompere no, lei st smpr li,vicino a te, ad aiutarti e ti da consigli ricorda: è il dono + bll ke hai avuto...nn lo sprecare il vostr rapporto è molto importante sn sl lr le xsone con cui puoi dvvr contare trnn se qll xsona nn sia morta... è tutto un dono di dio!!!”

Dunque, qualche doverosa domanda la farei a questo giovanotto: 

1) se la famiglia è così importante per te, come mai non prendi abbastanza tempo per scrivere correttamente ogni lettera nel descrivere la cosa più importante per te? La risposta potrebbe essere: oggi tutti comunicano così, questo è il linguaggio degli sms…; 

2) se la famiglia è veramente un dono di Dio (il giovanotto ha scritto “dio”), conosci questo meraviglioso Dio che ti ha donato la famiglia?;

3) quando è stata l’ultima volta che hai ringraziato, lodato o aiutato i tuoi genitori o ti sei interessato alla tua famiglia?

Molto spesso scriviamo o pensiamo frasi fatte, senza renderci conto del peso di ciò che diciamo. Sì, la famiglia è il dono più bello che Dio ci ha dato… ma si può rompere. Il rapporto familiare va curato con il dialogo, con tanto amore e tanto sacrificio. Dio ci ha dato un fantastico manuale d’istruzioni per curare bene i rapporti interpersonali, il Libro dei Proverbi di Salomone, la Bibbia intera…

A Natale i bambini di tutte le età (e parlo anche dei Peter Pan trentenni) amano tantissimo genitori, zii, nonni, soprattutto se vedono aumentare i pacchetti sotto l’albero; alla festa del papà o della mamma tornano a casa con letterine d’amore e di gratitudine… ma provate a chiedere loro di sparecchiare, lavare i piatti o riordinare la stanza, portare fuori il cane, ecc...

Purtroppo spesso prendiamo per scontato il fatto di avere fratelli e sorelle, mamma e papà, nipotini e cugini… dovremmo invece, come dice lo sconosciuto del sondaggio, curare il rapporto con i nostri familiari, perché quando non ci saranno più, rimangeremo il tempo sprecato e il disinteresse che abbiamo dimostrato.

Come possiamo curare la nostra famiglia quando essa è lontana? La tecnologia, usata bene, è di grande aiuto in questo: messaggini (magari non scritti in modo crittografico), e-mail, telefonate, cartoline di compleanno. Alle volte anche un semplice: “ti penso, ti apprezzo, mi manchi…” può illuminare una giornata nera. Personalmente cerco di approfittare della tecnologia, ma anche delle vacanze, quando ciò mi è possibile, per trascorrere del tempo con la famiglia.

Nelle mie vacanze natalizie godo grandemente il tempo con Annalisa mia sorella, i nipotini e mio cognato. Con Annalisa ridiamo, parliamo, camminiamo e facciamo shopping; spesso trascorriamo anche del tempo in silenzio, grati semplicemente per la possibilità di stare insieme.

E se non abbiamo una famiglia? Ci sono persone single che soffrono di solitudine e anche a me capitano quei giorni in cui, anche il solo guardare una mamma mano nella mano con il figlioletto o un papà che porta al parco la figlia o marito e moglie che si scambiano un bacio, mi rende triste e mi chiedo “come sarebbe stata la mia vita se…”
Pensare in questo modo non ci aiuta affatto; quando mi capita, ricordo a me stessa che Dio ha fatto le Sue scelte per la mia vita e so che sono scelte perfette e giuste.

Che fare dunque in quei momenti? Possiamo scegliere di circondarci di famiglie, offrici di fare babysitter per una coppia che non ha mai tempo per uscire perché ha 4 figli, possiamo telefonare ai nostri parenti lontani e dire loro quanto sono preziosi per noi, possiamo invitare proporre ad amiche o amici di uscire per una pizza o un cinema, e così via.

Cosa ancor più importante, possiamo “Affidare a DIO tutte le nostre preoccupazioni e ansietà, perché EGLI ha cura di noi.” (da 1 Pietro 5:7) Facciamo tutto il possibile per non rimanere soli a rimuginare sui nostri  “se solo”… e ringraziamo il nostro Padre Celeste perché Lui è perfettamente giusto e buono e tutte le sue scelte e azioni sono perfettamente il meglio del meglio per i suoi figli, anche se non soddisfano necessariamente i nostri personali desideri.

La famiglia è importante e lodo Dio che, come cristiani, ci ha inseriti in una famiglia meravigliosa, universale e internazionale, non perfetta, ma in via di formazione, così che possiamo scegliere di non rimanere soli con i nostri rimpianti: è la famiglia di Cristo, la chiesa, che ci permette di utilizzare i nostri talenti e di servirci e amarci gli uni gli altri.

Nessun commento:

Posta un commento