Qualche
tempo fa è stato fatto un sondaggio a un gruppo di giovani in un network:
“Quanto è importante per te la famiglia?”
Una delle
risposte che mi ha fatto sorridere, ma nello stesso tempo mi ha reso triste, è
stata questa: (N.B. né io né il mio pc siamo impazziti, riporto la citazione
così come l’hanno pubblicata, con tanto di simboli e abbreviazioni).
“La
famiglia è la cosa + importante ke hai avuto cm dono...nn è come un videogioco
ke si può rompere no, lei st smpr li,vicino a te, ad aiutarti e ti da consigli
ricorda: è il dono + bll ke hai avuto...nn lo sprecare il vostr rapporto è
molto importante sn sl lr le xsone con cui puoi dvvr contare trnn se qll xsona
nn sia morta... è tutto un dono di dio!!!”
Dunque,
qualche doverosa domanda la farei a questo giovanotto:
1) se la famiglia è così
importante per te, come mai non prendi abbastanza tempo per scrivere
correttamente ogni lettera nel descrivere la cosa più importante per te? La
risposta potrebbe essere: oggi tutti comunicano così, questo è il linguaggio
degli sms…;
2) se la famiglia è veramente un dono di Dio (il giovanotto ha
scritto “dio”), conosci questo meraviglioso Dio che ti ha donato la famiglia?;
3) quando è stata l’ultima volta che hai ringraziato, lodato o aiutato i tuoi
genitori o ti sei interessato alla tua famiglia?
Molto
spesso scriviamo o pensiamo frasi fatte, senza renderci conto del peso di ciò
che diciamo. Sì, la famiglia è il dono più bello che Dio ci ha dato… ma si può
rompere. Il rapporto familiare va curato con il dialogo, con tanto amore e
tanto sacrificio. Dio ci ha dato un fantastico manuale d’istruzioni per curare
bene i rapporti interpersonali, il Libro dei Proverbi di Salomone, la Bibbia
intera…
A Natale i
bambini di tutte le età (e parlo anche dei Peter Pan trentenni) amano
tantissimo genitori, zii, nonni, soprattutto se vedono aumentare i pacchetti
sotto l’albero; alla festa del papà o della mamma tornano a casa con letterine
d’amore e di gratitudine… ma provate a chiedere loro di sparecchiare, lavare i
piatti o riordinare la stanza, portare fuori il cane, ecc...
Purtroppo
spesso prendiamo per scontato il fatto di avere fratelli e sorelle, mamma e
papà, nipotini e cugini… dovremmo invece, come dice lo sconosciuto del
sondaggio, curare il rapporto con i nostri familiari, perché quando non ci
saranno più, rimangeremo il tempo sprecato e il disinteresse che abbiamo dimostrato.
Come
possiamo curare la nostra famiglia quando essa è lontana? La tecnologia, usata
bene, è di grande aiuto in questo: messaggini (magari non scritti in modo
crittografico), e-mail, telefonate, cartoline di compleanno. Alle volte anche
un semplice: “ti penso, ti apprezzo, mi manchi…” può illuminare una giornata
nera. Personalmente cerco di approfittare della tecnologia, ma anche delle
vacanze, quando ciò mi è possibile, per trascorrere del tempo con la famiglia.
Nelle mie vacanze natalizie godo grandemente il tempo con Annalisa mia sorella,
i nipotini e mio cognato. Con Annalisa ridiamo, parliamo, camminiamo e facciamo
shopping; spesso trascorriamo anche del tempo in silenzio, grati semplicemente
per la possibilità di stare insieme.
E se non
abbiamo una famiglia? Ci sono persone single che soffrono di solitudine e anche
a me capitano quei giorni in cui, anche il solo guardare una mamma mano nella
mano con il figlioletto o un papà che porta al parco la figlia o marito e
moglie che si scambiano un bacio, mi rende triste e mi chiedo “come sarebbe
stata la mia vita se…”
Pensare in
questo modo non ci aiuta affatto; quando mi capita, ricordo a me stessa che Dio
ha fatto le Sue scelte per la mia vita e so che sono scelte perfette e giuste.
Che fare
dunque in quei momenti? Possiamo scegliere di circondarci di famiglie, offrici
di fare babysitter per una coppia che non ha mai tempo per uscire perché ha 4
figli, possiamo telefonare ai nostri parenti lontani e dire loro quanto sono
preziosi per noi, possiamo invitare proporre ad amiche o amici di uscire per
una pizza o un cinema, e così via.
Cosa ancor
più importante, possiamo “Affidare a DIO tutte le nostre preoccupazioni e
ansietà, perché EGLI ha cura di noi.” (da 1 Pietro 5:7) Facciamo tutto il
possibile per non rimanere soli a rimuginare sui nostri “se solo”… e ringraziamo il nostro Padre
Celeste perché Lui è perfettamente giusto e buono e tutte le sue scelte e
azioni sono perfettamente il meglio del meglio per i suoi figli, anche se non
soddisfano necessariamente i nostri personali desideri.
La famiglia
è importante e lodo Dio che, come cristiani, ci ha inseriti in una famiglia
meravigliosa, universale e internazionale, non perfetta, ma in via di
formazione, così che possiamo scegliere di non rimanere soli con i nostri
rimpianti: è la famiglia di Cristo, la chiesa, che ci permette di utilizzare i
nostri talenti e di servirci e amarci gli uni gli altri.
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