mercoledì 13 luglio 2016

Caro Dio...





Ti sei mai fermata a riflettere sul contenuto delle tue preghiere? Io si, alle volte rifletto attentamente su che cosa e perché pongo determinare richieste a Dio.
 Nel corso del mio cammino con Dio le mie preghiere, come anche le mie priorità, sono cambiate e, spesso, sono state influenzate dalle circostanze.
 A 18 anni pregavo per un marito, avevo una lista delle caratteristiche di marito che avrebbero soddisfatto le mie esigenze e desideri: alto, magro, laureato, non calvo e non predisposto alla pancia, sportivo, desideroso di servire il Signore al mio fianco, non figlio unico quindi non mammone (figli unici, non offendetevi… avevo solo 18 anni ed ero molto immatura), avrebbe dovuto aver vissuto per conto proprio almeno tre anni, e la lista continuava con questo tono.
 A 25 anni pregavo di poter servire Dio nonostante le mie gravissime condizioni di salute: la diagnosi era Lupus Eritematoso Sistemico, ho passato mesi e mesi in ospedale sotto terapie devastanti. Nonostante la malattia, il mio desiderio era continuare a servire Dio.
 A 35 anni ho ricominciato, ogni tanto e senza lista, a pregare per un marito pensando che stavo invecchiando, quindi, o adesso o mai più.
 La vita cambia continuamente e le nostre priorità cambiano, e con esse le nostre preghiere. Ho letto da qualche parte che per conoscere bene un cristiano devi pregare con lui o lei, ascoltare mentre parla con Dio.
 La preghiera è potenza, è la linfa vitale del nostro rapporto con Dio.
 Non importa se preghiamo in piedi, in ginocchio, al bagno (ho conosciuto una mamma che pregava in bagno perché il marito non credente non voleva saperne di Dio, la casa piccola, i figli rumorosi… quando era in bagno nessuno la disturbava, aveva anche una piccola Bibbia nel cesto della biancheria) o sull’autobus, la bellezza della preghiera è che possiamo pregare in ogni luogo, con ogni tipo di sentimento, ridendo o piangendo, in silenzio o urlando a Dio il nostro dolore.
Personalmente mi piace parlare con Dio mentre faccio sport, quando cammino spesso prego anche ad alta voce, tanto basta che ti metti un auricolare e la gente non ti prende per pazza… lo fanno tutti col cellulare, io lo faccio parlando con Dio.
A Dio dico tutto: pensieri positivi e rimostranze, lodi e brontolii, ringraziamenti e confessione… Lui è mio Papà ed è sempre pronto ad ascoltarmi e abbracciarmi, quindi perché non approfittarne?
 Se passo periodi di difficoltà nella concentrazione, io Gli scrivo un diario: “Caro Dio, sono Maria Luisa e ho bisogno di sfogarmi con te…”.
Alle volte m’identifico con Asaf (Salmo 73) o con Davide (leggo i suoi Salmi mettendoci il mio nome o il pronome io).
Ho deciso di fare mia la seguente preghiera perché ho capito che non importa quanti anni hai o quali siano le tue circostanze… se Cristo ti ha salvato e lo Spirito Santo ha rinnovato la tua vita, la tua e la mia principale priorità e preghiera sarà una sola: glorificare e fare la volontà del nostro meraviglioso, perfetto e amabile Padre Celeste.
Chissà, forse potrebbe essere anche la tua preghiera…
 Preghiera dei Puritani - Le profondità - Per Arthur Bennett - editore del libro "The Valley of Vision: Una collezione di preghiere dei Puritani" pubblicato da Banner of Truth.
 Signore Gesù,
dammi un ravvedimento più profondo, dammi orrore del peccato, e terrore quando si avvicina. Aiutami a scappare con la coscienza pulita e a decidere gelosamente che il mio cuore sarà solo tuo.
Dammi una fiducia più profonda in Te, che perda la mia vita per trovarla in Te, la base del mio riposo, la fonte del mio essere.
Dammi un conoscimento più profondo di Te, come Salvatore, Maestro, Signore e Re.
Dammi più potere nelle mie preghiere private, e più dolcezza nella Tua Parola, concedimi che io possa aggrapparmi più saldamente nella tua Verità.
Dammi più santità nel mio parlare, pensare, agire, e non lasciare che io cerchi le virtù morali lontano da Te.
Ara e scava profondamente in me, Signore mio, Agricoltore celestiale, che tutto il mio essere sia un campo coltivato, con le radici della Tua grazia crescendo in lungo e in largo, fino a quando solo Tu sia visto in me. La Tua bellezza d'oro come la messe d'estate, e molto del Tuo frutto abbondante come in autunno.
Non ho nessun altro padrone, solo Te; nessun'altra legge, solo la tua volontà; nessuna gioia, solo Te stesso; nessuna ricchezza, solo quello che mi hai dato; niente di buono, solo quello che Tu hai benedetto; nessuna pace, solo quella che Tu mi dai.
Io non sarò niente, se non quello che Tu fai in me. Non ho niente, solo quello che ricevo da te. Io non posso essere niente di più di quello, che nella Tua grazia, Tu mi adorni.
Scava in me fino alle profondità, amato Signore, e dopo riempimi fino a traboccare di acqua viva.
Nel nome di Gesù, amen!

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