martedì 28 aprile 2020

La lista




Un giorno un'insegnante chiese ai suoi studenti di scrivere su fogli separati i nomi dei loro compagni, quindi, sotto ogni nome, la cosa più bella che potevano dire di ognuno di loro. Ci volle tutto il resto dell'ora di lezione per finire il lavoro, ma all'uscita ciascuno degli studenti consegnò il proprio foglio. 

Il  sabato seguente l'insegnante scrisse il nome di ogni suo studente su fogli separati: un foglio per ogni studente, e vi scrisse tutto ciò che gli altri avevano detto dei loro compagni. Il lunedì successivo consegnò ad ogni studente il foglio con il proprio nome e la lista di ciò che i compagni avevano scritto sul loro conto. Poco dopo l'intera classe sorrideva. “Davvero?” si sentì sussurrare.“Non sapevo di contare così tanto per qualcuno!” e “Non pensavo di piacere tanto agli altri”... queste erano le frasi più pronunciate. Dopodiché, nessuno parlò più di quei fogli in classe e l’insegnante non seppe mai se i ragazzi ne avessero parlato fra di loro o con i propri genitori. Per lui non aveva importanza: l'esercizio era servito al suo scopo. Gli studenti erano felici, sapevano di contare per gli altri, divennero sempre più uniti e complici aiutandosi a vicenda. 

Alcuni anni più tardi, uno degli studenti morì e l’insegnante partecipò al funerale; uno dei presenti gli domandò: “Lei era l'insegnante di matematica di Giacomo?”. Lui annuì. “Giacomo parlava spesso di lei. Voglio mostrarle una cosa” ed estrasse con attenzione dal portafoglio un foglio di carta che si vedeva che era stato e piegato, aperto e ripiegato molte volte.“Lo hanno trovato nella tasca della sua giacca quando è morto. Lo riconosce?” L'insegnante capì al volo di che cosa si trattava ancora prima di guardarlo: quello era il foglio in cui aveva scritto tutti i complimenti che i compagni di classe di Giacomo avevano scritto su di lui. Uno ad uno, i suoi ex studenti presenti si avvicinarono al loro insegnante. Carlo sorrise timidamente e disse “Io ho ancora la mia lista. È nel primo cassetto della mia scrivania a casa”. La moglie di Mario disse che il marito le aveva chiesto di metterla nell'album di nozze, e Maria aggiunse che la sua era conservata nel suo diario. Poi Vittoria aprì la sua agenda e tirò fuori la sua lista un po' consumata, mostrandola al gruppo. “La porto sempre con me, penso che tutti l'abbiamo conservata.” L'insegnante si sedette e pianse di commozione.

Recentemente, parlando con una mia preziosa amica che accudiva il marito in ospedale, mi disse che in quel posto la morte era più reale che mai: intorno a lei si sentivano pianti, urla di paura, silenzio mortale per la mancanza di visitatori.  E negli occhi di quei pochi che potevano entrare o negli infermieri si poteva leggere la paura e lo sgomento. Ognuno di noi prima o poi morirà, non sappiamo quando, ma accadrà. Ma ora siamo ancora vivi, grazie a Dio. Abbiamo ancora tante ragioni per essere riconoscenti. Abbiamo ancora persone preziose intorno a noi. Abbiamo ancora tempo per riflettere. Nel Libro dell'Ecclesiaste troviamo un grande incoraggiamento per noi che siamo vivi oggi:


1Ricordati del tuo Creatore finché sei giovane,
prima che arrivi l'età degli acciacchi.
Verranno gli anni in cui dirai: 
'Non ho più voglia di vivere'. 
2 Allora il sole, la luna e le stelle
per te non saranno più luminosi
e il cielo sarà sempre nuvoloso.
3Allora le tue braccia, 
che ti hanno protetto, tremeranno;
le tue gambe, che ti hanno sostenuto,
diventeranno deboli.
I tuoi denti saranno troppo pochi
per masticare il cibo;
i tuoi occhi non vedranno più chiaramente.
 
4Le tue orecchie diventeranno sorde
al rumore della strada.
Non sentirai quasi più il rumore
della macina del mulino
e il canto degli uccelli.
La tua voce sarà debole e tremante.
 
5Avrai paura di camminare in salita
e ad ogni passo sarai in pericolo di cadere.
I tuoi capelli diventeranno bianchi
come i fiori di mandorlo;
ti sarà difficile muoverti.
Ogni desiderio scomparirà.
Poi te ne andrai alla dimora eterna,
mentre per le strade piangeranno 
e faranno lutto. 
6Godi la vita. La vita finirà
come si rompe un filo d'argento,
o come va in pezzi una lampada d'oro,
come s'infrange una brocca per l'acqua
e si schianta la carrucola del pozzo.
 
7 Il tuo corpo ritornerà alla polvere della terra
dalla quale fu tratto; il tuo spirito vitale
ritornerà a Dio che te l'ha dato
8Tutto è come un soffio di vento:
vanità, vanità, tutto è vanità, 
dice l'Ecclesiaste.


Un altro incoraggiamento che possiamo trarre da questa storia è: dì alle persone che ti sono vicine quanto le ami, quanto ti importa di loro e quanto esse sono  speciali e importanti per te… ma fallo adesso, senza perdere troppo tempo! Diglielo prima che sia troppo tardi.  Non perdere occasioni preziose per fare qualcosa di gentile verso gli altri.



2 commenti:

  1. È vero ,il tempo è breve, e come dice l'Ecclesiaste arriva il momento in cui non saremo più capaci di accudire a noi stessi.E allora ripenseremo a tutte le occasioni perse di dire e fare il bene.Recuperiamo il tempo ,oggi è il tempo di amare,di perdonare,di confessare,di consolare,d' incoraggiare di sopportare.Essere utili oggi , essere servitori di Cristo oggi!!!!

    RispondiElimina