sabato 24 dicembre 2011

La Recita di Natale



Doveva fare solo una piccola parte, e recitare un’unica battuta: “Per voi non c’è posto!”. Giovanni era un bambino semplice, non molto spigliato, per cui le maestre avevano deciso di fargli fare il locandiere a cui Giuseppe e Maria si sarebbero rivolti la notte della natività. Una sola scena: doveva aprire la porta e rifiutare seccamente la famigliola. Solo questo.

E venne il giorno della recita. Arrivati alla sua parte, come da copione gli attori Giuseppe e Maria giunsero alla porta di Giovanni e bussarono. Giovanni aprì la porta, e si trovò davanti la stanca famigliola. Non avevano mai recitato in costume, per cui il bambino rimase visibilmente stupito dalla enorme pancia di Maria, che sembrava realmente stanca di portare quel fardello. Tutti aspettavano quel: “Per voi non c’è posto”, ma niente… Giovanni proprio non ce la faceva! Da dietro le quinte le maestre e i compagni iniziarono a suggerire, incalzando: “Devi dire: ‘Per voi non c’è posto’, ‘Non c’è posto!’ ”.

Passò qualche momento, poi alla fine Giovanni si rivolse a Giuseppe e Maria e disse: “Lo so che devo dire: ‘Non c’è posto per voi’, ma se volete… vi cedo la mia camera!”.

Questa storiella, che può farci anche sorridere, ci insegna però due importanti lezioni: la prima, che il nostro cuore dovrebbe essere come quello di Giovanni: sincero e pronto ad accogliere  chi ha bisogno, anche a costo di dargli quello che ci appartiene; la seconda: non c'era posto negli alberghi per Gesù, ma nei nostri cuori e nelle nostre case, Gesù troverà posto da queste festività in poi? Oppure ci limiteremo a festeggiare e pasteggiare con amici e parenti per poi rimettere nelle scatole tutti gli addobbi e dimenticarci di Gesù?

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