"Come puoi dire:
'Amico, lascia che ti tolga quel bruscolo dall'occhio' quando nell'occhio tuo hai una trave?" Ipocrita!
Togli prima ciò che hai nel tuo occhio
e solo allora vedrai abbastanza bene
da poter togliere la scheggia dall'occhio di tuo fratello."
Togli prima ciò che hai nel tuo occhio
e solo allora vedrai abbastanza bene
da poter togliere la scheggia dall'occhio di tuo fratello."
In una scuola molto rinomata e selettiva insegnava un grande maestro, noto per la sua saggezza e umiltà . Solo pochi eletti avevano il privilegio di partecipare alle sue lezioni e diventare i suoi discepoli. Un giorno invitò a pranzo tre candidati che volevano diventare suoi allievi. Al loro arrivo i tre furono condotti in una in una sala da pranzo, con una tavola apparecchiata per loro su un palco. Mentre mangiavano gli altri discepoli osservavano la scena. A pasto iniziato, il maestro iniziò a comportarsi in modo eccentrico, facendo discorsi assurdi e avendo atteggiamenti strani. Mangiò il cibo con le mani, si pulì la bocca con il polsino della camicia facendo rumore ad ogni boccone. Uno dei tre candidati si alzò da tavola e se ne andò, scandalizzato e disgustato da questo atteggiamento. Un secondo discepolo fu avvicinato da uno degli allievi presenti, il quale gli bisbigliò che il loro maestro era inaffidabile ed era un traditore (il maestro stesso lo aveva istruito a dire tali cose). Gli disse inoltre di non fidarsi delle parole che avrebbe detto il maestro ed anche il secondo uscì dal gruppo senza esitazione. Al terzo, il maestro proibì categoricamente di pronunciare anche una sola parola, di fare commenti o domande e, addirittura, di guardarlo negli occhi. Anche il terzo se ne andò indignato e offeso. Quando il maestro fu solo con i suoi allievi disse: “Avete capito la lezione? il comportamento di coloro che se ne sono andati illustra tre validi principi: il primo, “non giudicare a prima vista, solo dall’apparenza”; il secondo, “ Non giudicare cose di grande importanza o persone da ciò che dicono gli altri e non prendere decisioni sulla base delle critiche altrui”; il terzo, “ Non fare della tua percezione personale di stima ed apprezzamento altrui il metro per il tuo giudizio su di loro.”
Ovviamente questa è una favola, ma illustra ciò che la Parola di Dio ci insegna. Gesù stesso ha detto di non essere venuto al mondo per giudicare ma per salvare e ci ha avvertiti che saremo giudicati con lo stesso metro con cui giudichiamo gli altri.
Infine, non dimentichiamo che Il nostro giudizio è sempre, in qualche modo, imparziale, limitato e non perfetto… solo il giudizio di Dio è sempre giusto ed obiettivo. Impariamo dunque a non giudicare dall’apparenza, a non ascoltare chi vuole rovinare la reputazione altrui e ad aspettare prima di giudicare severamente una persona. Cerchiamo di conoscere i fatti ed ascoltare la persona in questione; anche allora però, chiediamo a Dio saggezza, prudenza e umiltà.
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