Qualcuno
ha detto: “Troppo spesso, nelle delusioni
del presente, si celano le scelte sbagliate compiute nel passato.”
Altre
volte, invece, nostro malgrado, può capitare di essere vittime degli eventi. Ci
sono, infatti, delusioni che arrivano senza preavviso e ci colgono
completamente alla sprovvista. Rimaniamo sbigottiti e non sappiamo come
superare una delusione di questo tipo.
Conosci
la storiella delle carote, delle uova e dei chicchi di caffè?
Una
ragazzina stava attraversando un periodo particolarmente difficile, costellato
da continue delusioni: a scuola, in famiglia, nel suo impegno scolastico. Reagì
a tutto questo lamentandosi continuamente e un pomeriggio confidò i suoi
problemi a sua madre.
Era
stufa di batoste e di piangersi addosso, era stanca di lottare: ogni problema
che riusciva a superare (a fatica) era seguito a ruota da un’altra situazione
critica che assorbiva ogni sua energia residua (sapete com’è il periodo
adolescenziale, vero?). Dopo quasi mezz’ora ininterrotta di lamentite acuta, la ragazza confessò che
era pronta ad arrendersi, mollare la scuola, tutto e tutti.
La
mamma ascoltò a lungo e con pazienza la figlia, infine le chiese di seguirla in
cucina. Senza sprecare parole, la donna prese tre pentolini, li riempì d’acqua
e li mise sui fornelli. Quando l’acqua cominciò a bollire, in uno mise delle
carote, nell’altro delle uova e nell’ultimo dei chicchi di caffè. Dopo un tempo che sembrò infinito per la figlia,
la donna spense i fornelli e tirò fuori le carote adagiandole su un piatto, poi
scolò le uova e le ripose in una scodella e infine, utilizzando un colino,
filtrò il caffè e lo versò in una tazza. Completate queste operazioni, la donna
si rivolse alla figlia e le domandò: “Tesoro, dimmi, che cosa vedi qui sul
tavolo?”
“Vedo
delle carote, delle uova e del caffè. Che cos’altro dovrei vedere?!” rispose la
figlia perplessa.
La
donna chiese allora alla figlia di toccare le carote, che erano diventate
mollicce al tatto, la invitò quindi a rompere un uovo, che era ormai diventato
sodo e infine le fece annusare e assaporare la tazza di caffè fumante, che
sprigionava un aroma ricco e profumato. La ragazza, ancor più confusa, chiese
alla mamma: “Embè, che cosa dovrebbe significare tutto questo?”
La
madre sorrise e le spiegò che sia le carote, sia le uova, sia i chicchi di
caffè avevano affrontato la stessa identica “sfida”:
l’acqua bollente, ma avevano reagito in maniera differente.
La carota, inizialmente
forte e con un colore sgargiante, attraversando “la prova” dell’acqua bollente, ne era uscita debole e molliccia.
L’uovo, inizialmente liquido al suo interno e dal guscio fragile, si era
indurito. I chicchi di caffè, infine, avevano avuto una reazione del tutto
diversa: nonostante la bollitura, erano rimasti pressoché identici, ma avevano
trasformato l’acqua bollente in una bevanda dal gusto irresistibile.
Con
dolcezza la donna tornò a rivolgersi alla figlia, ponendole una domanda:
“So che hai avuto molte delusioni in questo
periodo, ma sta a te scegliere come reagire a questi eventi della vita: vuoi
essere come la carota, all’apparenza forte ma, in realtà, debole, molliccia ed incapace di reagire alle
difficoltà? Oppure vuoi essere come l’uovo, tenero e fragile prima, ma che indurito
e incapace di esprimere sé stesso quando è sotto pressione? O preferisci essere
come un chicco di caffè, che è in grado di immergersi nelle prove fornite dall’acqua
bollente, nelle avversità e accettare le delusioni, estraendo poi il suo
miglior aroma?”
Giacomo
1:2-4
Fratelli
miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate,
sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia
pienamente l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla
mancanti.
Romani
5:3-5
Non
solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce
pazienza, la pazienza esperienza, e l'esperienza speranza. Or la speranza non
delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo
Spirito Santo che ci è stato dato.
Romani
8:28-29
Or
sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali
sono chiamati secondo il suo disegno. Perché quelli che ha preconosciuti, li ha
pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli
sia il primogenito tra molti fratelli…
Se
siamo autentici seguaci di Cristo possiamo essere sicuri che prove, delusioni o
“acqua bollente” in cui Dio permette
che ci troviamo, non sono per punirci o ferirci, ma per trasformarci in Suoi
Figli all’immagine di Cristo Gesù. I
cristiani veramente felici, non sono certo coloro che non hanno mai provato delusioni
o sofferenze, ma quelli che, nonostante le avversità, hanno fissato lo sguardo su
Dio e riempito la propria mente e cuore delle Sue promesse, sapendo che Egli ha
sempre il meglio per noi e non commette mai errori.
Possiamo
scegliere se essere cristiani frignoni o cristiani che vivono le difficoltà
come opportunità di crescita. Quando siamo immersi nell’acqua bollente e le
delusioni bruciano, con l’aiuto di Dio e la Sua Parola, possiamo scegliere di
non rammollirci come carote e non indurirci come uova sode, ma di essere insegnabili
e trasformabili nelle mani di Chi può sprigionare attraverso noi l’aroma di
Cristo in noi: “Noi siamo, infatti, davanti a Dio il profumo di Cristo…” (2
Corinzi 2:15).
Onestamente
questa è la mia sfida quotidiana: voglio essere come il chicco di caffè, considerando
le difficoltà in opportunità di crescita e di rivedere quei lati del mio carattere
che devono ancora essere smussati.
Siamo tutti lavori in corso nelle mani di
Dio!
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