Ci
sono 3 parole chiavi (tutte iniziano per R… così è più facile ricordarle) che vorrei
applicare ogni volta che mi troverò a dover affrontare una delusione.
Rifletti. Per quanto una delusione possa essere
inaspettata, dovrebbe comunque darci l’opportunità di riflettere sui nostri (o
anche altrui) errori commessi. Qual è invece la nostra reazione classica?
Frigniamo, per un periodo compreso tra i 3 giorni e i 3 anni, poi man mano ci
riprendiamo e… ricommettiamo gli stessi identici errori! Riflettere sui propri
errori significa individuarli e decidere che cosa fare o imparare SUBITO per
non ripeterli. Se non ci impegniamo subito, quando la ferita è ancora aperta, che
cosa ti fa pensare che lo faremo in seguito? Procrastinare è una trappola da
evitare.
Reagisci nel modo giusto. Non
è sufficiente reagire, dobbiamo farlo nel modo giusto. Lottare, combattere per
dimostrare di aver sempre ragione non serve a niente Cercare di far finta che
non sia successo nulla non aiuta a risolvere il problema. Ammettere di aver
sbagliato… chiedere perdono o, se necessario, chiedere aiuto… parlare con
tranquillità e con atteggiamento umile alla persona che, eventualmente, ci ha
ferito… reagire come ha fatto il nostro MODELLO per eccellenza e imparare da
Cristo… Se lo vogliamo veramente,
possiamo trasformare la nostra delusione in opportunità di crescita e sviluppo
caratteriale… queste sono le reazioni che, una volta imparate e applicate, ci
aiuteranno ad affrontare le sfide giorno dopo giorno.
Resisti, non con le tue
forze, ma con l’aiuto di Dio. Troppe volte ho avuto la
tentazione di dire: “Basta, mollo tutto e
me ne vado… chi me lo fa fare a subire tutto questo?“, Non esiste una
ricetta o una bacchetta magica, ma la Bibbia ci aiuta a focalizzare nella
giusta prospettiva prove e delusioni, per poterle vedere, vivere e superare dal
punto di vista di Dio. Quando spostiamo la nostra attenzione dall’ossessione di
noi stessi e dal vittimismo al piano meraviglioso ed eterno di Dio, quando
fissiamo lo sguardo alla Croce dove Gesù ha pagato il riscatto per la nostra
libertà dalla schiavitù del peccato, possiamo dire a noi stessi:
Romani 8:31-39
Che
diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui
che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci
donerà forse anche tutte le cose con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è
colui che li giustifica. Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e,
ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. Chi
ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la
persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com'è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il
giorno; siamo stati considerati come pecore da macello». Ma, in tutte queste
cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti
sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose
presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra
creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro
Signore.
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