Sto
salendo la salita verso casa e, guardando case, auto e persone intorno a me, mi
domando: “Che cos’è per loro la
felicità?” Per te che stai leggendo, che cos’è la felicità?
Chiedilo
a una giovane coppia d’innamorati… suppongo ti rispondano: “Felicità è perdersi l’uno negli occhi dell’altra… è pianificare il
nostro matrimonio e sognare la nostra casetta…”.
Chiedilo
a una moglie che ha appena scoperto di essere incinta: “Per me la felicità è sentire crescere una nuova vita dentro di me…”.
Chiedilo
a una mamma: “Felicità è sentire le
risate allegre dei miei figli… è andare in vacanza tutti insieme…”.
Chiedilo
a una persona disoccupata: “Felicità è il
lavoro con contratto indeterminato… è arrivare alla fine del mese senza debiti…”.
Chiedilo
ai nonni: “Felicità è trascorrere un
pomeriggio con i miei nipoti…”.
Chiedilo
a un missionario: “Felicità è servire il
Signore a pieno tempo, portando il Vangelo e portare persone a Cristo e vederle
crescere nella fede… è fondare una chiesa alla gloria di Dio…”.
L’elenco
potrebbe continuare all’infinito: successo sul lavoro, una schedina vincente,
lo scudetto per la tua squadra del cuore… e via dicendo.
Penso
che ognuno di noi abbia un’idea della felicità, che stranamente spesso sembra
un’utopia o qualcosa d’irraggiungibile, perché, ammettiamolo, anche se
realizzassimo tutte le cose sopra elencate, in realtà troveremmo sempre tanti
motivi per essere infelici e desiderare la felicità.
Arranco
su per la salita con una busta della spesa sulla schiena e… caspiterina, sono
strafelice!
Non
ho un fidanzato, non partorirò mai un figlio, alle volte mi faccio le vacanze
da sola, non sarò mai nonna, ma sono felice… oggi… e domani?
Capitano
anche a me giornate NO, sapete, quei giorni in cui tu sai bene che saresti
dovuta rimanere a letto per evitare catastrofi.
Eccone
un esempio: dunque, esco da casa in ritardo, quindi mi metto a correre per non
perdere il bus, ma mi rendo conto di aver dimenticato l’abbonamento, quindi torno
indietro di corsa. Arrivo al lavoro, toh, ho dimenticato le chiavi, quindi, con
estremo imbarazzo, chiamo i miei colleghi che stanno ancora dormendo. Alle undici
appuntamento dal dentista e, guarda caso, la segretaria ha confuso gli
specialisti, per cui, quello che doveva essere un controllo di trenta minuti dura
sessanta minuti. Perdo il pullman del ritorno e la mia collega, che si è
offerta di darmi un passaggio, per cause maggiori, ritarda. Sono esausta. Il
pomeriggio non è migliore, ma verso sera, decido di sfogarmi con la palestra,
sudare e scaricare la tensione di una giornata NO non può farmi altro che bene…
il piede mi s’incastra in una cyclette, una delle suole delle scarpe da
ginnastica si stacca completamente ed io, testarda, invece di fermarmi, proseguo,
anche se il piede mi fa male. Arrivo a casa sfinita, a letto alle ventidue ma,
ovviamente, alle quattro sono sveglia come un grillo, mal di testa e insonnia…
mi alzo alle sette, dolorante ed esausta… ma felice! WHOW!
Sapete
qual è il nostro vero problema riguardo alla felicità? Secondo me è che
vogliamo quantificare o collegare la felicità in base ai sentimenti, alle
circostanze, ai sogni che viviamo nell’immediato… e quando i sentimenti, le
circostanze o i sogni ci feriscono e ci deludono non siamo più felici…
concordate con me?
Allora
che cos’è per me la felicità? Che cosa mi rende felice anche quando non ho
niente di ciò che di solito definiamo felicità?
Felicità
è sapere che Qualcuno mi ama tanto
da essere disposto a sacrificare la Sua vita per me.
Felicità
è sapere che la Persona più
importante, potente, meravigliosamente perfetta e santa vuole avere un rapporto
personale e intimo con me.
Felicità
è sapere di avere il Papà Migliore
al mondo, che non mi dà tutto ciò che chiedo o desidero, mi dona Se Stesso e
tutto ciò di cui ho realmente bisogno per crescere alla Sua Statura.
Felicità
è sapere di essere amata, non per quanto o come faccio qualcosa, ma solo perché
sono io, Maria Luisa, e sapere che quest’amore non dipende dai miei sentimenti,
sacrifici, reazioni o circostanze, ma è il dono incorruttibile ed eterno di Colui che mi ha “formata, chiamata, salvata dall’eternità”. Felicità è un nome: DIO!
“Ma ora così parla il Signore, il tuo
Creatore, Colui che ti ha formata: non temere, perché IO ti ho riscattata, ti
ho chiamato per nome; tu sei mia! Quando dovrai attraversare le acque, IO sarò
con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando
camminerai nel fuoco non sarai bruciata e la fiamma non ti consumerà, perché IO
sono il Signore, il tuo Dio, il tuo Salvatore… Perché tu sei preziosa ai miei
occhi, sei stimata e IO ti amo. Non temere, perché IO sono con te!” (da
Isaia 43)
Chi
conosce la Bibbia sa che questi versetti sono indirizzati da Dio al Suo popolo
d’Israele, ma rappresentano molto bene il carattere di Dio e il rapporto che
Dio vuole avere con ogni autentico discepolo di Cristo, salvato per grazia e
amato di un amore eterno.
Quindi,
sì, potremmo anche non realizzare mai i nostri sogni o desideri, ma se giorno
per giorno ci immergiamo in questo meraviglioso amore di Dio e ci nutriamo
della Sua Parola, se parliamo regolarmente con il nostro Creatore e riponiamo
in Lui tutta la nostra fiducia, sperimenteremo la felicità anche nelle giornate
NO, perché sapremo con certezza che Lui non ci perde mai di vista e ci sta
conducendo proprio là, dove Lui vuole che siamo.
Provare
per credere!
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