giovedì 15 novembre 2018

La fonte della vera gioa


Una minuta e fiera signora di 92 anni, ogni mattina alle otto si vestiva da sola: elegantemente alla moda, capelli e trucco in ordine, pronta per affrontare la giornata. La mattina del 21 dicembre 2015, come di consueto, alle otto era pronta per uscire, ma non per una passeggiata, bensì per trasferirsi in una casa di riposo. La recente morte del marito di 70 anni rese necessaria tale decisione perché la gentile signora era non vedente. Dopo molte ore di paziente attesa nella hall della casa di riposo, rispose con un dolce sorriso quando le fu detto che la sua camera era pronta. Mentre era accompagnata in ascensore, l’infermiera addetta alle sue cure le fornì una dettagliata descrizione visiva della sua piccola camera, comprese le tendine appese alla finestra.

"Mi piace", dichiarò con l'entusiasmo di un bambino di otto anni cui sia stato appena regalato un cucciolo. "Signora Jones, lei non ha visto la stanza… aspetti di conoscerla meglio prima di dire che le piace…” La signora Jones rispose con un sorriso: "La felicità è qualcosa che si decide in anticipo. Che mi piaccia la mia camera o no, non dipende da come l'arredamento è organizzato ma da come organizzo la mia mente. Ho già deciso di amare questa stanza. È una decisione che prendo ogni mattina quando mi sveglio. Ho una scelta: posso passare la giornata a letto, rimuginando sulle difficoltà che ho con le parti del mio corpo che non funzionano più, o mi alzo dal letto con riconoscenza per quelle parti del corpo che ancora funzionano bene. Ogni giorno è un dono e finché aprirò gli occhi la mattina, mi concentrerò su tutti i ricordi felici che ho conservato nel tempo proprio per questo preciso momento della mia vita. La vecchiaia è come un conto in banca, ritiri ciò che hai versato sul conto. Quindi, il mio consiglio per voi è quello di depositare un sacco di felicità sul conto bancario dei ricordi. Grazie per il vostro contributo nel versare qualcosa nella mia banca di memoria. Ricordate le cinque semplici regole per essere felici: 1, libera il tuo cuore dall'odio; 2, libera la tua mente dalle preoccupazioni; 3, vivi in modo semplice; 4, Dai di più agli altri; 5, aspettati il meno possibile.” (Sarah Grafton, 21 dicembre 2015 · Orlando, FL - USA)

Quando ho letto questa storia, d’impulso ho detto: “Whow, questa si che è una donna in gamba…” Poi, però riflettendoci sopra, mi sono resa conto che mancava qualcosa di fondamentale nella storia di questa donna. Riuscite a capire che cosa manca?

Ecco alcune domande che possono aiutarci a rifletterci:

“La felicità è qualcosa che si decide in anticipo… il mio consiglio per voi è quello di depositare un sacco di felicità nel conto bancario dei ricordi…” Ma quando vivi una vita di difficoltà familiari, quando combatti da anni con una malattia incurabile, quando perdi il marito in giovane età o tuo marito è un alcolizzato, quando soffri tremendamente di solitudine perché sogni da una vita sposarti e avere dei figli… quando queste sono le tue sfide quotidiane, da dove li peschi i ricordi felici? Che cos’è realmente la felicità? Se non riesco a scegliere o decidere di essere felice ogni giorno vuol dire che sono un fallimento?

“Ricordate le cinque semplici regole per essere felici: 1, libera il tuo cuore dall'odio; 2, libera la tua mente dalle preoccupazioni; 3, vivi in modo semplice; 4, dai di più agli altri; 5, aspettati il meno possibile.” Molto belle queste regole, ma sono realmente realizzabili solo con la nostra buona volontà? Come posso liberare il mio cuore dall’odio verso chi mi ha fatto violenza? Come posso liberare la mia mente dalle preoccupazioni quando non so come arrivare finanziariamente a fine mese? Quando la mia situazione e le mie emozioni sono così pesanti e dolorose che dubito di poter arrivare a domani tutta intera, come posso scegliere e decidere di essere felice?

Molto spesso leggiamo storie come queste e le troviamo belle, educative e imitabili, secondo me, però, mancano di un elemento fondamentale: DIO! Solo con l’aiuto di Dio posso liberare il mio cuore dall’odio per chi mi ha ferito e deluso così profondamente; solo con l’aiuto di Dio posso sostituire i miei ansiosi pensieri con promesse di pace e provvedimento; solo con la presenza di Dio nella mia vita posso vivere in modo semplice dando il giusto valore a ciò che Lui provvede per me; con il Suo aiuto posso sviluppare un atteggiamento di gratitudine e serenità, nonostante le circostanze che sto vivendo; in Dio e con Dio ho tutto ciò di cui ho bisogno per essere realmente felice sperimentando quella gioia stabile (e non solo emotiva) che proviene direttamente da Lui.

Uno dei miei versetti preferiti si trova nel Salmo 87:7: “E cantando e danzando diranno: TUTTE le fonti della MIA GIOIA sono in TE.”

Vero, ogni mattina posso scegliere la gioia, ma non sempre ci riuscirò; ecco perché (dopo una buona dose di caffeina per svegliarmi) la mia vera colazione è con la Parola di Dio. Non sempre la “buona volontà” è sufficiente ad affrontare la vita con il giusto atteggiamento, mentre Dio è sempre tutto ciò di cui ho bisogno per farlo.

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