Oggi voglio condividere
con la storia di Mike e Sharon, una giovane coppia americana senza figli, che un giorno
sentirono parlare di un bambino rumeno nato senza braccia. Non aveva neppure un
moncherino. Era ricoverato in un istituto che, a causa del poco personale e
della mancanza di fondi, non poteva essere adeguatamente curato. Per mezzo di
contatti vari, la giovane coppia fece domanda di adottare il bambino.
La mamma biologica del bimbo era sola, povera e costretta
a lavorare tutto il giorno per sopravvivere, quindi non poteva prendersi cura
del figlio. Amava il piccolo e si rendeva conto che lei non poteva offrire al
bambino un futuro migliore, ma era indecisa sul permettere l’adozione: aveva
paura che gli “strani americani” volessero suo figlio solo per fare esperimenti
o per la donazione degli organi. Sharon e Mike la rassicurarono dicendole che
volevano solo aiutare il piccolo Gorge ad avere una casa e la possibilità di
vivere il più normalmente possibile: «Per
Dio siamo tutti meravigliosi e importanti. Anche George lo è agli occhi
di Dio. Noi ci prenderemo cura di lui come se fosse nostro figlio!»
La donna rassicurata acconsentì e
George fu portato in America dove, per mezzo di istruttori speciali, pian piano
imparò ad usare i piedi al posto delle mani e crescendo imparò a essere il più
autonomo possibile, frequentò la scuola dimostrando predisposizione allo studio.
Un giorno un’insegnante
di musica propose a George di insegnarli a suonare il violoncello. Con impegno
e tanta fatica, George imparò a premere le corde dello strumento con un piede e
a reggere l’archetto con l’altro. Trascorsero mesi e anni di studio, quando
finalmente l’insegnante decise di far partecipare Gorge al saggio della scuola.
Arrivò il gran giorno e
quindi il momento in cui Gorge fu chiamato a suonare. La maestra poggiò a terra
un cuscino speciale e posizionò il violoncello. Quando Gorge entrò, il silenzio in
sala era assoluto e tutti gli occhi erano fissi su di lui.
La prima nota fu una
stecca terribile. George arrossì ma, timidamente, continuò a sorridere. La maestra lo
incoraggiò: “Coraggio, prova di nuovo, ce la
puoi fare.” Gorge ricominciò e suonò tutto
il suo brano senza neppure uno sbaglio. Quando finì, tutti i presenti si alzarono
in piedi ed applaudirono a lungo.
Mike e Sharon avevano gli occhi pieni di lacrime, fieri del loro ragazzo.
Qualche tempo dopo, un altro bambino fu adottato da
questa straordinaria coppia: un piccolo indiano, nato anche lui senza braccia. George ebbe
così in fratellino.
Non possiamo capire il
perché Dio permetta certe situazioni che ai nostri occhi sembrano senza speranza
o senza futuro, ma possiamo essere certi
che per Dio siamo tutti importanti ed Egli ci ama smisuratamente. Oggigiorno, purtroppo,
bambini come George possono essere uccisi legalmente prima della loro nascita.
Addirittura in alcuni stati l’aborto è consentito fino al momento del parto.
Questo è omicidio agli occhi di Dio! La Bibbia dice, in Salmo 139:13-14: “Sei
tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre. Io
ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le
tue opere, e l'anima mia lo sa molto bene. Le mie ossa non ti erano nascoste, quando
fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. I tuoi occhi
videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i
giorni che mi erano destinati, quando nessuno d'essi era sorto ancora. Oh,
quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant'è grande il loro insieme!
Se li voglio contare, sono più numerosi della sabbia; quando mi sveglio sono
ancora con te.”
DIO E' SEMPRE BUONO E GIUSTO!
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