Essere positivi quando si è positivi

"Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione..." (2 Corinzi 1:3-4)

Eccolo, è arrivato... ma quanto lo abbiamo aspettato?  E quanto lo abbiamo desiderato? Beh, desiderato per niente, ma sapevo che prima o poi ci avrebbe raggiunti anche a casa mia. Sto parlando del Covid... eh si, ci siamo. Anche noi abbiamo sperimentato la trafila dei tamponi, (spesso una storia infinita tra negativo e positivo e negativo e di nuovo positivo), sintomi, quarantena, e il fatidico necessario e scomodo isolamento. Ma si può essere positivi quando si è positivi al Covid 19?

Ultimamente mi è capitato di leggere alcune riflessioni su un social che volentieri condivido con voi.

"Una delle cose che spesso ripetiamo è “Insieme è più facile!” e lo credo davvero. Abbiamo bisogno degli altri. Abbiamo bisogno dell'incoraggiamento e del sostegno degli altri. Questa è una parte vitale della nostra vita. I bambini che crescono isolati trovano più difficoltà a gestire i propri sentimenti, hanno una bassa autostima e soffrono di ansia e depressione. Quando siamo separati fisicamente, emotivamente e spiritualmente dagli altri, perdiamo la capacità di avere relazioni normali e sane.  La Parola di Dio è chiara: “Cristo Gesù è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d'altronde già fate.” (1 Tessalonicesi 5.11). La vita cristiana non è stata progettata per vivere come delle isole ma per vivere in una comunità amorevole, con persone volenterose di aiutarsi a vicenda a crescere nel Signore. Ognuna di noi affronta momenti di dubbio, insicurezza e scoraggiamento. È meraviglioso vedere cosa possa produrre una semplice parola di incoraggiamento. Una parola gentile, un sorriso o un abbraccio al momento giusto, possono cambiare la vita. Un versetto appropriato, una preghiera veloce o una conversazione significativa, possono incoraggiare qualcuno che è ferito. Siamo chiamate a usare le nostre parole per spronarci all'amore e alle buone opere. In che modo puoi usare le tue parole per incoraggiare gli altri? Cosa puoi fare per iniziare ad aiutare gli altri ed edificarli? Per quanto riguarda me, voglio essere una persona che incoraggia. Voglio essere una persona coinvolta nella vita degli altri per aiutarli a crescere e ad essere edificati in Dio e nella Sua Parola."

Che cosa ne pensate? 

Devo ammettere che l'isolamento non mi piace e che, all'inizio della quarantena, mi sono trovata a essere insofferente, lagnosa e brontolona. Poi però, Dio mi ha ricordato che Lui è sempre in controllo, che niente succede al di fuori della Sua Sovranità e che in ogni situazione Lui è più che sufficiente. Quindi, basta piangermi addosso, posso decidere con l'aiuto di Dio di essere riconoscente di quanto ho, di come sto e sfruttare quella tecnologia per stare virtualmente vicino a chi non posso per ora frequentare. Telefonata? Videochiamata? E soprattutto la cosa più importante, la preghiera. Ci sono molti modi per non isolarsi e farsi prendere dalla negatività e dallo sconforto, anche in tempi di covid. In permis, aggrapparsi alla Parola e alle Promesse di Dio. Sfido tutti noi a imparare quest'anno a guardare e vivere ogni nostra circostanza con la prospettiva di Dio. So che non ci riuscirò sempre, ma ci proverò senza arrendermi mai. 

"Quando non è nei tempi di Dio, non puoi forzarlo. Quando è nei tempi di Dio non puoi impedirlo."