venerdì 21 gennaio 2022

Una conversazione con Gesù – Dedicato a tutte quelle persone che vivono in un limbo


di Donna Poole (Back Road Ramblings) – adattamento in italiano di Maria Luisa Cini


Signore, sono stanca; sono di cattivo umore e sono spaventata. 

Me ne sono accorto. Io lo so il perché, ma tu lo sai?

Non conosco il mio stesso cuore e non mi fido nemmeno delle parti di me che comprendo. Allora no. Non so perché sono spaventata e di cattivo umore. So però perché sono stanca. 

Beh, cominciamo da qui. Dimmi, perché sei stanca?

Tu lo sai! Lotto contro il cancro da diciannove mesi e sono stanca di lottare, di fare le cure, le visite specialistiche e tanti esami. Più di tutto, sono stanca di vivere in un limbo. So che altra gente soffre più di me e da più tempo di me e allora mi sento in colpa nel pronunciare queste parole. Pensavo che ormai sarebbe finita, in un modo o in un altro. Immaginavo che sarei guarita o andata in cielo. 

Quindi credi forse che l’essere stanca di tutto ti renda di cattivo umore? 

Non lo so. Forse. Si!

Ti ho detto qualcosa nella Mia Lettera che potrebbe esserti di aiuto contro la stanchezza e il cattivo umore?

Certo, centinaia di cose! Hai detto di ringraziarti per ogni cosa. Adesso che ci penso, sono grata per la scienza. La tecnologia moderna ha delle possibilità incredibili! Sapevi che con la TAC possano vedere proprio dentro di me e sapere se il cancro sia diminuito e cresciuto?

Si credo di saperlo. Io ho dato ad Allan MacLeod Commack, Edward J Hoffman e Michael E Phelps la saggezza di inventare quel macchinario. 

Chi? Comunque, sono grata per il mio meraviglioso oncologo e le mie infermiere. Loro sono quasi le uniche persone con cui parlo perché non mi è permesso uscire in pubblico. Sono stanca dell’isolamento. Mi sembra che dovrò mancare agli incontri in chiesa per sempre! 

No, non è così. Sei un po’ melodrammatica, non credi?

Tu mi hai fatto così. Se io fossi una punteggiatura, sarei un punto esclamativo!!!

Si mi sembra di averlo notato una volta e due.  Allora adesso comprendi perché sei stanca e di cattivo umore? Puoi lasciare a Me i tuoi pesi come hai fatto così tante volte in passato? Vedi quanto sono pesanti. Lo sai che ti ho offerto di portarli Io per te. Perché li stai sorreggendo ancora tu? 

No, questa volta non posso lasciarli a Te. Perché dovrei dire… Lo sai… Non voglio dirlo.

Una volta ti svegliavi ogni mattina dicendo “Signore non la mia volontà ma la Tua.”  Che cosa è cambiato? 

Forse sono un po’ arrabbiata con Te. C’erano delle volte che ero così vicina a venire a Casa, pronta per il Cielo, felice di andarmene. Pensavo che anche Tu fossi pronto per me e che mi stavi aspettando per darmi il benvenuto a braccia aperte! Questa era la mia speranza. Con grazia e fede, quasi vedevo le luci del Cielo. Ma no! Tu non eri pronto per me per accogliermi a Casa. E adesso non so quanto siano vicine le luci di Casa. È così buio quaggiù. Sono stanca. Non credo di farcela più!

Figlia mai, hai scoperto la ragione per cui hai paura? Hai più paura di morire o di vivere? Non vuoi dire “non la mia volontà” perché hai paura che forse le Parole nella Mia Lettera non siano applicabili a te: “Io vivrò e non morirò e dichiarerò le opere del Signore.”

Si! Ecco il punto. È sciocco da parte mia ed è mancanza di gratitudine. Lo so che la vita è un dono stupendo, e ho una vita meravigliosa piena di amore e risate, ho una famiglia stupefacente e amici preziosi, ma sono così stanca. Voglio andare a Casa e riposare. La vita è dura. Ho paura di restare qua. 

Ti ho detto che “l’amore perfetto caccia via la paura.”

 Lo so che dovrei amarti di più. Tu sei perfetto, santo, amorevole, pieno di misericordia con me e non mi hai mai dato motivo per non amarti.

STOP! FERMATI! Invece di provare ad amarmi di più, puoi pensare a quanto Io ti amo? Ti ho amato con un amore eterno. Ho inciso il tuo nome nel palmo della mia mano. Noto ogni volta che ti alzi e quando ti siedi. Conservo le tue lacrime in una preziosa bottiglia. Ti amo nella vita e nella morte. Nulla può separarti dal Mio amore. Io Sono infinitamente più che sufficiente per ogni cosa che affronti nella vita o nella morte. Non ti lascerò mai. Qualsiasi cosa accada. Ti amerò in mezzo a qualsiasi circostanza tu debba attraversare. 

O mio dolce Signore. Come ho potuto dubitare di Te? Non la mia volontà, non la mia distorta egoistica volontà. Immagino che se Tu puoi darmi la grazia nella morte, mi puoi dare la grazia per vivere finché il mio compito qui sia finito. Mi darai la forza di vivere nella Tua gioia. Aiutami ad affrontare il futuro con fede e senza paura. 

Si, lo posso fare. Tu ora hai la giusta prospettiva per muoverti in un modo migliore. 

QUANDO? Signore, mi puoi dare un indizio di quanto tempo debba passare prima che io possa vedere le luci di Casa? 

No.  

Sospiro. Già, è proprio quello che penavo! 

Sei ancora stanca, di cattivo umore e spaventata? 

No, adesso non più, ma non ti posso garantire che non lo sarò dopo pranzo! Perché ridi? Non importa. Mi piace sentire le Tue risate, Signore. Ti amo. Il mio amore è imperfetto, ma ti amo.

Lo so.




1 commento:

  1. Come sono veri questi pensieri!!!!Solo quando sei nella sofferenza riesci a parlare così sinceramente a Dio ,scoprendo davanti a Lui e davanti a noi stesse la nostra debolezza e il nostro continuo bisogno del nostro potente,benigno e compassionevole Signore!!!Aiutaci sempre ad ammettere le nostre paure per scoprire che c'è un posto dove non ci saranno più....Tra le tue braccia!!!!!!

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