Felice natale a tutti voi,
felice nel ricordo dell'avvento più importante della storia umana:
l'Emmanuele, l'Iddio con noi, si è incarnato per la nostra salvezza. Io non sono mamma, non ho mai portato in grembo un bambino per nove mesi, non ho mai partorito, non ho mai tenuto fra le braccia un mio bebé bisognoso di cibo e di ogni aiuto per sopravvivere. Ultimamente nella nostra chiesa, ci sono state alcune nascite un po' difficoltose che ci hanno portato a pregare più che mai per le mamme e i loro piccini. Vorrei dedicare a tutte le mamme che mi leggono questo articolo, che ho trovato molto, ma molto interessante e che ci porta a riflettere in un modo ancora più profondo del grande mistero e miracolo dell'incarnazione di Dio. Certo, l'articolo è un po' lungo, ma vi garantisco che lo leggerete tutto d'un fiato!
Nove mesi nel grembo di Maria - Avvento di speranza per madri
di Jasmine Holmes
(Coram Deo in partnership con Desiring God - www.coramdeo.it)
di Jasmine Holmes
(Coram Deo in partnership con Desiring God - www.coramdeo.it)
Una delle poche cose di greco che mi ricordo dal breve
periodo in cui l’ho studiato alle superiori è la prima parte di Giovanni 1. Ho
dimenticato quasi tutto l’alfabeto, e quel po’ di termini che ero riuscita ad
imparare, ma riesco ancora a recitare alcune delle amate prime parole dei
discepoli sulla Parola. Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e
la Parola era Dio. Egli era nel principio con Dio. Tutte le cose sono state
fatte per mezzo di lui, e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini (Giovanni 1:1-4). Il primo capitolo di Giovanni è forte per molte ragioni,
ma nel corso dei mesi scorsi, la parte più sbalorditiva di questo brano per me
è stata Giovanni 1:14: “E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi”. Essendo mamma da poco, leggendo questo verso ho pensato:
“Wow, l’architetto dell’universo ha progettato il mio corpo in modo da poter
dare la vita e poi è entrato nello stesso processo diventando il bimbo di una
mamma”.
NON
SOLO PER L’AVVENTO
Ho partorito circa a metà estate. Anche se io e mio
marito abitiamo nella tundra ghiacciata che chiamano Minnesota, la neve si era
sciolta già da un po’, i canti natalizi erano scemati e anche la più negligente
delle famiglie aveva riposto le luci di Natale. “Mary Did You Know” non si
sentiva più per radio. Eppure, mentre si avvicinava la nascita di nostro figlio,
i miei pensieri ritornarono più volte alla scena della mangiatoia, facendomi
sempre più meravigliare man mano che i giorni passavano. Pensai a Maria, visitata dall’angelo Gabriele. Pensai non
solo alla monumentale verità della promessa che aveva preannunciato per il
figlio di Maria (Luca 1:31-33), ma mi vennero in mente cose a cui prima non
avevo mai fatto molto caso. La madre di Cristo era una donna il cui corpo era
divenuto un sacrificio vivente per Lui, proprio come il mio corpo era diventato
un sacrificio vivente per mio figlio. Aveva anche lei le nausee mattutine?
Venivano anche a lei i dolori che la svegliavano improvvisamente e la
costringevano a dormire di fianco? Si metteva anche lei le mani sul ventre per
sentire il bimbo scalciare e danzare? Come ha fatto al nono mese di gravidanza
a salire su un asino?
LA
PAROLA È DIVENTATA CARNE
Non mi sono mai sentita così vicina a Gesù come quando è
nato il nostro bimbo. Vero, non avevo ricevuto la visita di un angelo, e anche
se mio figlio è fatto ad immagine di Dio e spero che un giorno diventi un
figlio di Dio, non era IL Figlio di Dio, concepito verginalmente dalla potenza
dello Spirito Santo. Ma Gesù aveva una mamma, che era stata una donna incinta
e aveva sopportato le doglie – niente meno che in un fienile – per dare alla
luce il Creatore del mondo portandolo nella sua stessa creazione.
È
SCONVOLGENTE.
Cristo è venuto sulla Terra attraverso le stesse modalità
che sin dalla notte dei tempi hanno dato la vita all’essere umano. Sua madre si
è unita al lungo elenco di donne che hanno sacrificato i propri corpi per
portare alla luce una nuova vita ed ogni madre dopo di lei ha seguito le stesse
orme. La gravidanza e la maternità sono un’immagine bellissima,
ed un ricordo costante, del fatto che la Parola è diventata carne. Lui ha
accondisceso ad entrare nel ciclo della vita che va avanti sin da Adamo ed Eva.
È la realtà più semplice e allo stesso tempo più complessa di tutte, quella di
nutrire un bimbo nel grembo. E Cristo ha scelto di prendere parte a questa
bellissima semplicità. Ha passato tutto il ciclo della vita, iniziando nel
grembo di una donna, come tutti gli esseri umani.
TUTTE
LE COSE SONO STATE FATTE PER MEZZO DI LUI
Il Creatore ha scelto di essere intessuto come un bimbo
nel grembo di una mamma proprio come i nostri figli sono stati intessuti dallo
stesso Creatore. Imbarcandoci in questo viaggio della maternità sappiamo che il
nostro Dio non solo lo ha decretato, ma anche vi ha preso parte. Il Creatore e sostentatore della vita un giorno è stato
un bimbo nel grembo di sua madre. E tu, mamma in attesa, figlia dell’Altissimo,
sei stata benedetta per portare in grembo un figlio tutto tuo. In un mondo devastato dagli aborti, è strabiliante
pensare che il nostro Salvatore un giorno sia stato un feto. La sacralità della
vita che cresce in una donna incinta è impressa ogni giorno, non solo nella
rapida crescita di quel minuscolo essere umano o nell’altrettanto rapido
sviluppo del pancione, ma nella personalità che gli è stata impressa dal
Salvatore, la cui identica natura sulla terra è iniziata proprio allo stesso
modo.
HA
DIMORATO FRA DI NOI
In quanto neomamme, siamo chiamate a fare un sacrificio
incredibile. I nostri corpi si deformano e cambiano in modi che non pensavamo
neanche fossero possibili. Tutto, dai fianchi ai capelli all’umore, viene
sottoposto ad un drastico cambiamento che, Dio volendo, culminerà nella nascita
che porterà il nostro corpo alla prova più estenuante – e ad un figlio che
sottoporrà il nostro cuore alla stessa prova. È la cosa più strabiliante e miracolosa del mondo –
qualcosa che solo l’Autore sovrano della vita poteva realizzare, ma è anche la
cosa più normale e consueta del mondo. Oggi sono nati più di 300.000 bambini, e
lo stesso accadrà domani. È una parte così normale della nostra esistenza umana
sulla terra, che il Figlio di Dio stesso ha subito lo stesso processo per
diventare carne e venire ad abitare fra di noi. E' grazie alla sua venuta sulla terra come bambino, alla
sua crescita e alla sua morte in croce, che la maternità non è semplicemente un
ciclo naturale della vita, ma un periodo di santificazione – una serie di
settimane e di mesi in cui possiamo diventare sempre più simili a Cristo e più
pronte ad un glorioso futuro con Lui. Cristo dona alla maternità il suo significato più
profondo. E tutto è iniziato quando lui è diventato un bimbo.
(Traduzione a cura di Susanna Giovannini)
Vangelo di Luca 1:28-35
Gabriele le apparve e disse:
«Ti saluto, Maria! Il Signore è con te. Egli ti ha colmato di grazia».
Confusa e turbata, Maria cercava di capire
Confusa e turbata, Maria cercava di capire
che cosa volesse intendere l'angelo.
«Non aver paura, Maria!» le disse l'angelo, «perché Dio ha deciso di benedirti in modo meraviglioso! Fra poco sarai incinta e avrai un figlio maschio, che chiamerai Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo. Il Signore Dio gli darà il trono del suo antenato Davide.
«Non aver paura, Maria!» le disse l'angelo, «perché Dio ha deciso di benedirti in modo meraviglioso! Fra poco sarai incinta e avrai un figlio maschio, che chiamerai Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo. Il Signore Dio gli darà il trono del suo antenato Davide.
Ed egli regnerà su Israele per sempre; il suo regno non finirà mai!»
Maria chiese all'angelo: «Ma come posso avere un bambino?
Maria chiese all'angelo: «Ma come posso avere un bambino?
Sono vergine».
L'angelo rispose: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza di Dio ti coprirà con la sua ombra, perciò il tuo bimbo sarà assolutamente santo, il Figlio di Dio.
L'angelo rispose: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza di Dio ti coprirà con la sua ombra, perciò il tuo bimbo sarà assolutamente santo, il Figlio di Dio.
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