Salmo 118:24
Questo è il giorno che il SIGNORE ci ha preparato; festeggiamo e rallegriamoci in esso.
Ti è mai
capitato di avere dei giorni “NO”? Sicuramente la tua risposta sarà “Sì, come no?” A tutti noi capitano
certi giorni in cui, appena apri gli occhi, pensi che la cosa migliore che tu
possa fare in quel giorno sia girarti dall’altra parte e continuare a dormire
o, perlomeno, non uscire da casa… non fare niente, non dire una parola, perché
come ti muoverai, farai danni!
A me
succede, soprattutto quando dormo poco e male e mi sveglio con il mal di testa.
Il problema è che tutti siamo impegnati, abbiamo delle responsabilità che non
possiamo procrastinare, delle scadenze che vanno assolutamente rispettate. Quindi,
giorni SI o giorni NO, devi andare avanti cercando di dare il meglio di te
stessa.
Che fare
allora? Io sto imparando che devo addomesticare i miei pensieri negativi,
perché se io non li domino, essi mi domineranno e condizioneranno le mie
giornate. Proprio in questi giorni ho avuto una tipica giornata NO ma, sin dal
mattino, ho preso la decisione di reagire e applicare certi “trucchi” che mi hanno permesso di
arrivare alla sera avendo compiuto tutto il mio dovere senza troppi danni (spero)
a chi è venuto in contatto con me. Ecco che cosa ho imposto a me stessa e spero
che questi suggerimenti possano essere utili anche a te:
1. Smetti di pensare, leggi la Bibbia e
parlane con Dio! Con l’aiuto di Dio (e con la Bibbia scaricata sul cellulare) nell’arco
della giornata ho cercato di distogliere la mente da ciò che mi spingeva verso
la negatività, ho smesso di concentrarmi troppo su me stessa e ho deciso di
concentrarmi invece su Dio. Con il Suo aiuto e con la Parola di Dio ho potuto “rendere prigionieri i miei pensieri all’ubbidienza
di Cristo.” (2 Corinzi 10:3-5).
2. Fai un elenco, anche mentale, di
tutte le cose che Dio ti ha donato, che ti rendono felice e per le quali devi e
puoi essere riconoscente. Ho iniziato il mio elenco mentale aprendo virtualmente il frigorifero, la
dispensa, gli armadi dei vestiti, ho iniziato a pensare ai miei ventisette anni
di servizio a Perugia, alla salute, alla mia famiglia e a tante altre cose e mi
sono resa conto di quanto io sia benedetta: il Signore provvede quotidianamente
a tutto ciò di cui ho bisogno, e qualche volta anche al superfluo. Quindi, non
c’è ragione di tenere il muso, giusto Maria Luisa?
3. Affronta la vita con un po' di senso dello humor! Quando inizi una giornata NO ti
sembra che tutto vada per il verso storto. Sto imparando a ridere di me stessa e
a prendermi anche un po’ in giro per le mie assurde, e alle volte comiche,
reazioni a certa banalità che, nelle giornate NO, ingigantisco. Come fece il
Salmista Davide (per esempio Salmo 103), ho iniziato a parlare a me stessa per
spingermi a ragionare: “Maria Luisa,
benedici il Signore e smettila di piangerti addosso… sei una lagna, e basta…
datti una mossa…”
4. Non prendere grandi decisioni quando ti trovi in questo stato. Nel passato ho combinato grandi
pasticci (risolti poi dal Signore) proprio perché non ho praticato questo
saggio consiglio. Quindi, nelle mie giornate NO, non prendo mai decisioni
importanti o che coinvolgano altri. Meglio aspettare di sentirmi meglio, più
lucida ed equilibrata.
5. Dai un abbraccio a una persona che
ami e digli che gli vuoi bene e che sei a sua disposizione… Oppure chiedi un
abbraccio quando ne hai bisogno. A tutti (o quasi) piace essere abbracciati di tanto in
tanto. Nella mia giornata NO ho chiesto a un paio di sorelle della mia chiesa
(grazie a Dio ho tante sorelline pronte ad abbracciarmi nel momento del
bisogno) “ho bisogno di un abbraccio!”
Come ci si sente bene a essere abbracciate con amore? Bene vero? Sai che cosa
penso? La persona che ti darà l’abbraccio avrà gli stessi benefici perché si
sentirà utile per te. Sentiti virtualmente abbracciata da me.
6. Fai qualcosa che ti piace davvero. Nel corso
della mia giornata NO ho pianificato di fare una cosa che mi piace davvero, al
di là del lavoro o delle pulizie domestiche. Che cosa ti piace veramente? Un
bagno caldo e profumato? Un gelato al cioccolato? Una pizza? Fare sport? Una
passeggiata? Giardinaggio? Io ho fatto una passeggiata e sport e mi sono
sentita meglio. Anche se si dovesse avere solo 15 minuti a disposizione, una
cosa piacevole sicuramente potrebbe trasformare la tua giornata NO, o perlomeno
renderla meno pesante (e pericolosa).
7. Fissati degli obiettivi realistici. Spesso le mie giornate sono NO
perché le ho riempite di obiettivi irraggiungibili o di cose che “sento di dover fare” ma che non sono
alla mia portata; di solito tutto questo è seguito da sensi di colpa perché non
ho raggiunto tali obiettivi. Devo rendermi conto che le cose che riuscivo a
fare in una giornata venti anni fa, oggi le riesco a fare in tre giorni, se
tutto va bene… e allora? Una mia sorellina, nel corso di una giornata NO, mi ha
ricordato che il mio vero valore non dipende da QUANTO, COME o CHE COSA faccio,
ma da Cristo in me, da Dio che mi ama e ha pianificato le mie giornate ed ha
tutto sotto controllo. Perciò ricordo a me stessa: “Fai una cosa alla volta ma falla bene. Smettila di preoccuparti per
cose che potrebbero non accadere mai. Impegnati in ciò che stai facendo e dai
il meglio che puoi.”
8. Fai qualcosa per gli altri. Tempo fa,
in una delle mie giornate NO, ho offerto il mio aiuto per potare l’edera dei miei vicini. Mi sono
messa a loro disposizione per qualsiasi cosa essi avevano bisogno. Smettere di
pensare a me stessa è stato un vero e proprio toccasana, ha mantenuto la mia
mente concentrata sui bisogni altrui anziché sui miei problemi (in quel giorno
mi sa che erano proprio inesistenti). Una visita a una persona anziana, una
chiacchierata con chi è solo… ci sono tantissime cose che possiamo fare per gli
altri.
La sera, nel mio letto, ho
riesaminato la mia giornata e ho lodato Dio perché, quella che era iniziata
come una giornata NO, con il muso lungo e con l’umore sotto i piedi, passo dopo
passo, si è trasformata in una giornata vincente, utile e niente male davvero. Ho
ringraziato Dio e mi sono addormentata col sorriso. Bella differenza da come mi
ero alzata quel mattino! Non sempre riesco a praticare queste cose, alle volte
l’apatia, l’umor nero e la pigrizia hanno avuto il sopravvento. Che fare
allora? Chiedere perdono a Dio e ringraziarlo perché, come disse Rossella Hoara
in “Via col Vento”, “Dopotutto, domani è un altro giorno!”
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