Recentemente ho letto la storia dell’ingegnere che progettò
e costruì il ponte di Brooklyn e ho pensato alla mia vita…
La storia racconta che durante la costruzione del
ponte, l’ingegnere ebbe un incidente molto serio e per molti mesi rimase allettato
e segregato in camera sua. Sua moglie condivise i suoi pesi portando avanti il
progetto insieme agli operai.
Finalmente il grande ponte fu completato. L’ingegnere
invalido chiese di vederlo. Lo misero su una branda e lo trasportarono fino al
ponte, piazzandolo in un punto strategico dal quale poteva vedere la magnifica
struttura in tutta la sua bellezza. Rimase lì per ore a scrutare attentamente
l’opera del suo genio. Controllò i grandi cavi, i piloni massicci, gli ancoraggi
poderosi che lo legavano alla terra. Il suo occhio critico esaminò ogni
putrella, ogni trave, ogni asta. Notò tutti i particolari, eseguiti
precisamente come aveva sognato e descritto nei suoi piani e nelle sue
specifiche.
Mentre la sua anima si riempiva di gioia davanti al
risultato finale, rendendosi conto che tutto era stato realizzato esattamente
come aveva progettato, con un’esclamazione di gioia estatica disse: “È proprio come nel progetto! È proprio come
nel progetto!”
James McConkey commentò questa storia con queste
parole: “Un giorno saremo lì, nella
gloria celeste, e guardando il Suo Volto esclameremo: “O Dio, ti ringrazio per
avermi distolto dalle mie vie ostinate e storte per volgermi alla tua via
amorevole e perfetta. Ti ringrazio di avermi condotto a cedere la mia vita a
te. Ti ringrazio per come, mentre giorno dopo giorno camminavo sulla semplice
strada del tuo servizio, mi hai permesso di raccogliere a uno a uno i fili
d’oro del grande proposito che avevi per la mia vita. Ti ringrazio, perché,
come uno stretto sentiero che sale sul fianco scosceso della montagna, quella
strada della vita è proseguita nel buio e nella luce, nelle tempeste e
nell’ombra, nella debolezza e nelle lacrime, negli insuccessi e nelle
esitazioni, e Tu mi hai portato infine al suo termine designato. E ora che vedo
la mia vita ormai terminata, non più come in uno specchio in modo oscuro, ma
faccia a faccia con lo splendore della tua gloria, ti ringrazio, o Dio, ti
ringrazio perché è proprio come nel progetto; è proprio come nel progetto”.
Mi è capitato spesso di avere dei progetti in mente,
dopo aver pianificato le mie giornate… mesi… anni… Poi, all’improvviso, una
malattia, un lutto, un momento di debolezza hanno scombussolato i miei progetti
e tutta la mia pianificazione (perfetta dal mio punto di vista) si è sgretolata
sotto i miei occhi. In certi momenti, il sentimento iniziale, lo confesso, è
stato di disperazione e sgomento. Poi, però, ho distolto lo sguardo dalla
situazione e l’ho fissato sul VERO ARCHITETTO DELLA MIA VITA, che non sono e
non sarò mai io ma DIO.
Non so se a voi piace il ricamo: a me piace ma,
poiché sono una vera pasticciona, non ho mai portato a termine un progetto di
ricamo. Il mio lavoro, sia sopra sia sotto, era sempre un vero e proprio caos
di fili e colori, nodi e intrecci senza senso. Dopo diversi tentativi ho
rinunciato, mollato a metà o addirittura incestinato il mio lavoro. Un giorno,
osservando un mio misero tentativo di illustrare il mio versetto preferito a
punto croce, mia cognata prese il pasticcio di fili, la tela, il disegno e se
li portò a casa. Un anno dopo, per il mio compleanno, mi regalò un quadro a
punto croce raffigurante un’aquila in volo su montagne innevate con il versetto
di Isaia 40:31: “Quelli che
sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono
e non si stancano, camminano e non si affaticano.” (Grazie Juanita) Un capolavoro, esattamente come il progetto
iniziale, anzi, molto ma molto meglio!
La nostra vita spesso è un vero caos di colori e
intrecci senza senso…siamo dei veri pasticcioni alle volte, con scelte
sbagliate e sentimenti fuori controllo. Dio, però, non si fa cogliere alla
sprovvista, Lui sta lavorando in noi e ricamando la nostra vita con colori e
intrecci perfetti, anche se noi non ce ne rendiamo conto. Possiamo fidarci di Lui, anche se alle volte
non comprendiamo il senso di ciò che ci sta capitando; Lui è il nostro CREATORE
E ARCHITETTO, sa ciò che sta intessendo in noi e tramite noi, quindi, teniamoci
strette e connesse a Lui e un giorno, quando saremo in cielo, anche noi
esclameremo estasiate e riconoscenti: “Grazie
Signore, è proprio come il TUO PERFETTO PROGETTO!”
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