domenica 19 aprile 2020

Disprezzato e abbandonato per noi


 

 Disprezzato e abbandonato dagli uomini,
uomo di dolore, familiare con la sofferenza,
pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia,
era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.
Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava,
erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato;
ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato!
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni,
stroncato a causa delle nostre iniquità;
il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di Lui
e mediante le Sue ferite noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo smarriti come pecore,
ognuno di noi seguiva la propria via;
ma il Signore ha fatto ricadere su di Lui l'iniquità di noi tutti.
Isaia 53:3-6

A me piacciono tantissimo i cani. Quando andavo a camminare al percorso verde con Daniela o con Eli o con altre amiche, sapevano, ed erano ormai rassegnate, che ogni cane che incrociavamo riceveva tutte le mie attenzioni, coccole e carezze varie. Ovviamente chiedevo il permesso al padrone, se diceva no rispettavo l'ordine, ma se diceva si mi scatenavo. Nel mio quartiere conosco due cagnette, un pastore tedesco taglia XL e una dolcissima nera, con cui abbiamo stretto amicizia e ogni volta che passo davanti al loro cancello abbaiano se non mi fermo a coccolarle. Ormai è quasi un appuntamento fisso con loro. Se vedo un cane è più forte di me, se scodinzola lo devo assolutamente accarezzare, se non lo fa me ne sto buonina a osservarlo.

Ho letto la storia del fedele cane Fido, un cane da caccia che era sempre stato accanto al suo padrone e di grande aiuto, ma ormai era diventato troppo vecchio e si muoveva con difficoltà. Un giorno, il suo padrone decise di liberarsi di lui pensando di farlo annegare. Portò il cane al fiume che si trovava vicino alla fattoria e salì sulla sua barca, remando verso la parte più profonda; legò alla gola del cane una corda attaccata a una grossa pietra, poi gettò il cane e la grossa pietra in acqua. Il povero cane iniziò ad affondare, ma la corda si slegò, riemergendo sulla superficie cercò di risalire sulla barca. Con determinazione il suo padrone lo respinse più volte con un remo, senza risultati. Alla fine si alzò in piedi con l’intenzione di colpire con un colpo secco il cane, in modo da spedirlo in fondo al fiume. Nel tentativo, però, perse l’equilibrio e cadde in acqua. Il vecchio padrone non sapeva nuotare e stava per annegare. Quando il cane lo vide in difficoltà, malgrado il trattamento crudele che aveva appena ricevuto da lui, senza esitazione si tuffò in acqua e, afferrando il padrone per i vestiti, con grande fatica piano piano lo trascinò a riva sano e salvo. Il cuore insensibile del padrone cambiò radicalmente davanti alla fedele dedizione del suo cane, di cui si prese cura, con immensa gratitudine, per il resto dei suoi giorni!

Da poco più di una settimana abbiamo ricordato i maltrattamenti ricevuti da Gesù sulla via del Calvario. Egli visse facendo del bene a tutti, guarì i malati e liberò gli indemoniati, diede la vista ai ciechi, portò gioia e speranza ai disperati e resuscitò i morti. Ma quale fu la risposta della   Sua gente poco dopo la Pasqua? "Toglilo di mezzo, crocifiggilo!" (Giovanni 19:15). Le stesse persone che qualche giorno prima lo avevano accolto osannandolo come Re e Messia, si trovarono poi in mezzo a quella folla che invocava la Sua morte. Questo fatto dimostra in modo evidente la vera natura del  cuore dell’uomo: ingratitudine, incoerenza, peccato e inimicizia contro Colui che vuole solo il nostro meglio. 

E questo riguarda non solo le persone che inchiodarono Gesù sulla croce, non solo loro sono colpevoli di peccato contro Dio! No! Io per prima, e tutta l'umanità, abbiamo cuori esattamente simili a coloro che uccisero Gesù. Dio dichiara: Il cuore  dell’uomo è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? Io il Signore che investigo i cuori! (Geremia 17:9-10)
Il profeta Isaia, profetizzò ciò che subì Gesù:Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l'agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, Egli non aprì la bocca. Dopo l'arresto e la condanna fu tolto di mezzo;
e tra quelli della Sua generazione chi rifletté che Egli era strappato dalla terra dei viventi e colpito a causa dei peccati del Mio popolo?
” (Isaia 53:7-8).
 


Gesù, sulla croce, non pronunciò alcuna parola di condanna, di odio, risentimento o di disprezzo verso coloro che lo stavano inchiodando, non alzò neppure un dito  e non rispose agli insulti, ma fino all'ultimo respiro il Suo atteggiamento fu di perdono e di salvezza per i perduti. Quando tutti furono contro Gesù, il Suo amore fluiva dalle Sue labbra verso un mondo di peccatori colpevoli. Egli pregò cosi: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. (Luca 23:24). 

La croce fu il mezzo con cui l’umanità cercò di liberarsi di Cristo, ma attraverso la Sua morte e risurrezione, essa è il mezzo con cui Dio offre la salvezza a tutti coloro che ripongono la propria fiducia in Gesù Cristo e nel Suo sacrificio e trionfo.

Billy Graham, il grande evangelista, parlando ai veri e autentitici discepoli di Cristo, disse: "Sono convinto che il più grande atto d'amore che possiamo fare per le persone è far conoscere loro l'amore di Dio manifestato in Cristo. Cristo non solo morì per tutti, morì per ognuno di noi. Noi siamo le Bibbie che il mondo sta leggendo, noi siamo i credi di cui il mondo ha bisogno, noi siamo i sermoni che il mondo ascolta."

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