sabato 11 aprile 2020

è Compiuto!




Se voi steste per morire e foste circondati da amici, familiari o infermieri, quali sarebbero le vostre ultime parole? “Non voglio morire… ho paura… addio… perdono… ti amo…non è giusto…” Alcune persone semplicemente si spengono in silenzio, lentamente o in un attimo.



L’ultima volta che sono stata malissimo a causa di una malattia cronica, fui sul punto di morire. Passai molti giorni non cosciente, vegliata da mia sorella e alcune donne della mia chiesa. Ho pochi ricordi di quei giorni cruciali, ma un momento particolare non lo dimenticherò mai. Ad un certo punto ripresi conoscenza, mi guardai intorno e il mio cuore si riempì di una gioia e una pace indescrivibili, avevo la consapevolezza della mia morte imminente. Guardai Donatella, che in quel momento vegliava su di me, e le dissi: “Ciao, io vado a casa dal Padre”. In quel momento ero strafelice. Qualche tempo dopo però, mi risvegliai e rimasi molto delusa di essere ancora in quel letto d’ospedale. Quell’esperienza ha definitivamente tolto la paura della morte dal mio cuore, perché so che quando morirò andrò a casa da mio Padre Celeste.



Anni fa, una delle mie più care amiche che viveva in Germania, Daniela, dopo aver subito parecchi interventi, era attaccata alle macchine, cosciente e sotto morfina. I medici le dissero che lei era viva solo grazie ai macchinari e che senza di essi sarebbe sicuramente morta. Lei doveva decidere quando morire. Per 20 giorni Daniela e il marito si chiesero perdono per tanti errori commessi, risvegliarono il loro amore assopito, pregarono, lessero la Bibbia, cantarono gli inni preferiti di Daniela, parlarono più di quanto avessero mai fatto in 20 anni di matrimonio. Dopo aver salutato i figli e i parenti che avevano il permesso di entrare nella stanza uno alla volta, tenendo per mano il marito e la figlia maggiore, Daniela disse: “Sono pronta ad andare, arrivederci in cielo un giorno” e le macchine furono spente. In un batter d’occhio lei passò da questo mondo alla presenza di Dio.



Quali furono le ultime parole di Gesù Cristo sulla croce? Egli, con le ultime forze del Suo Corpo straziato, disse sette frasi rivolte a Dio, alle persone che Lo circondavano e anche a noi che le leggiamo.



Matteo 27:46: “Verso le tre del pomeriggio, Gesù gridò: «Elì, Elì, lamà sabactanì?» che significa, «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»” Gesù, in quel cruciale momento, esprimeva il Suo dolore mentre Dio, perfettamente Giusto, condannava su di Lui tutti i peccati del mondo, i miei e i tuoi peccati. Mentre Gesù sentiva il peso dell’ira di Dio per il peccato, sperimentava, per la prima ed unica volta in tutta l’eternità, una separazione netta da Dio Padre.
 
Luca 23:34: “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno.” (Luca 23:34). Niente odio o rancore per coloro che Lo che avevano tradito, abbandonato, sbeffeggiato, provocato, picchiato, crocifisso. Niente maledizioni o imprecazioni, solo parole di perdono e compassione mentre Egli pagava per i loro peccati.
 
Luca: 23:43: “E Gesù rispose: «Io ti assicuro che oggi tu sarai con Me in Paradiso»”. Con quest’affermazione Gesù sta assicurando a uno dei criminali inchiodati sulla croce che Lo aveva riconosciuto con fede come Signore e Re con l’ultimo respiro che aveva, che alla sua morte egli starà con Lui in cielo. Non doveva, e non poteva, fare nulla per conquistarsi la via del Cielo, ci stava pensando Gesù per lui.
 
Giovanni 19:26-27: “Quando Gesù vide sua madre vicino al discepolo che Egli amava, le disse: «Donna, ecco tuo figlio!» Ed al discepolo: «Questa è tua madre!» E da quel momento il discepolo l'accolse in casa sua.” Prima di morire, Gesù affidò Sua madre alle cure di Giovanni, assicurandosi che fosse accudita dopo la Sua morte. I Vangeli ci dicono che i fratelli e le sorelle di Gesù, figli di Giuseppe e Maria, lo consideravano pazzo, non credevano che Lui fosse il Messia. Quindi Gesù affidò Maria al Suo più stretto amico, l’unico discepolo ai piedi della croce.  
 
Giovanni 19:28: “Ho sete.” Gesù adempì la profezia messianica del Salmo 69:21: “Mi hanno invece dato fiele per cibo, e per dissetarmi mi hanno dato da bere dell'aceto.” Dicendo di avere sete, spronò le guardie romane a dargli dell’aceto, adempiendo in questo modo la profezia. Tutta la Sua vita e la Sua morte furono predette dai profeti dell’Antico Testamento, per esempio Salmo 22, Isaia 53: la morte di Gesù non fu un incidente storico, ma un piano strategico di salvezza eterna.
 
Giovanni 19:30: “È compiuto!” L’opera di salvezza, il sacrifico perfetto, il piano di Dio per la salvezza dell’umanità è stata realizzata dal Figlio di Dio, innocente dichiarato colpevole affinché chiunque riponga la fede in Lui sia dichiarato giusto da Dio. Il debito del peccato è stato pagato. 




Luca 23:46: Gesù gridò: «Padre, nelle tue mani affido il Mio spirito» Detto questo, spirò. Eccolo il momento in cui Gesù volontariamente consegnava il Suo spirito nelle mani del Padre, Dio accettò il Suo sacrificio, l’Agnello di Dio, soddisfacente e sostitutivo immolato per noi.



Giovanni 3:16-17, 36 
“Perché Dio ha amato tanto il mondo 
da dare il Suo Unico Figlio,

perché chiunque crede in Lui non perisca, 
ma abbia vita eterna.

Dio non ha mandato Suo Figlio sulla terra 
per condannare il mondo,

ma per salvarlo.

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna. 
Chi rifiuta il Figlio non vedrà la vita, 
ma l'ira di Dio resta sopra di lui”.

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