Se voi steste per morire e foste circondati da amici,
familiari o infermieri, quali sarebbero le vostre ultime parole? “Non voglio
morire… ho paura… addio… perdono… ti amo…non è giusto…” Alcune persone semplicemente si spengono in
silenzio, lentamente o in un attimo.
L’ultima volta che sono stata malissimo a causa di una
malattia cronica, fui sul punto di morire. Passai molti giorni non cosciente, vegliata
da mia sorella e alcune donne della mia chiesa. Ho pochi ricordi di quei giorni
cruciali, ma un momento particolare non lo dimenticherò mai. Ad un certo punto
ripresi conoscenza, mi guardai intorno e il mio cuore si riempì di una gioia e una
pace indescrivibili, avevo la consapevolezza della mia morte imminente. Guardai
Donatella, che in quel momento vegliava su di me, e le dissi: “Ciao, io vado
a casa dal Padre”. In quel momento ero strafelice. Qualche tempo dopo però,
mi risvegliai e rimasi molto delusa di essere ancora in quel letto d’ospedale. Quell’esperienza
ha definitivamente tolto la paura della morte dal mio cuore, perché so che
quando morirò andrò a casa da mio Padre Celeste.
Anni fa, una delle mie più care amiche che viveva in
Germania, Daniela, dopo aver subito parecchi interventi, era attaccata alle macchine, cosciente
e sotto morfina. I medici le dissero che lei era viva solo grazie ai macchinari
e che senza di essi sarebbe sicuramente morta. Lei doveva decidere quando
morire. Per 20 giorni Daniela e il marito si chiesero perdono per tanti errori
commessi, risvegliarono il loro amore assopito, pregarono, lessero la Bibbia,
cantarono gli inni preferiti di Daniela, parlarono più di quanto avessero mai fatto in 20 anni di matrimonio.
Dopo aver salutato i figli e i parenti che avevano il permesso di entrare nella
stanza uno alla volta, tenendo per mano il marito e la figlia maggiore, Daniela
disse: “Sono pronta ad andare, arrivederci in cielo un giorno” e le macchine
furono spente. In un batter d’occhio lei passò da questo mondo alla presenza di
Dio.
Quali furono le ultime parole di Gesù Cristo sulla croce?
Egli, con le ultime forze del Suo Corpo straziato, disse sette frasi rivolte a Dio,
alle persone che Lo circondavano e anche a noi che le leggiamo.
Matteo 27:46: “Verso le tre del pomeriggio, Gesù gridò: «Elì, Elì,
lamà sabactanì?» che significa, «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»”
Gesù, in quel cruciale momento, esprimeva il Suo dolore mentre Dio,
perfettamente Giusto, condannava su di Lui tutti i peccati del mondo, i miei e
i tuoi peccati. Mentre Gesù sentiva il peso dell’ira di Dio per il peccato,
sperimentava, per la prima ed unica volta in tutta l’eternità, una separazione netta
da Dio Padre.
Luca 23:34: “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno.” (Luca
23:34). Niente odio o rancore per coloro che Lo che avevano tradito,
abbandonato, sbeffeggiato, provocato, picchiato, crocifisso. Niente maledizioni
o imprecazioni, solo parole di perdono e compassione mentre Egli pagava per i loro
peccati.
Luca: 23:43: “E Gesù rispose: «Io ti assicuro che oggi tu sarai con Me in
Paradiso»”. Con quest’affermazione Gesù sta assicurando a uno dei
criminali inchiodati sulla croce che Lo aveva riconosciuto con fede come
Signore e Re con l’ultimo respiro che aveva, che alla sua morte egli starà con Lui
in cielo. Non doveva, e non poteva, fare nulla per conquistarsi la via del
Cielo, ci stava pensando Gesù per lui.
Giovanni 19:26-27: “Quando Gesù vide sua madre vicino al discepolo che Egli
amava, le disse: «Donna, ecco tuo figlio!» Ed al discepolo: «Questa è tua
madre!» E da quel momento il discepolo l'accolse in casa sua.” Prima di
morire, Gesù affidò Sua madre alle cure di Giovanni, assicurandosi che fosse
accudita dopo la Sua morte. I Vangeli ci dicono che i fratelli e le sorelle di
Gesù, figli di Giuseppe e Maria, lo consideravano pazzo, non credevano che Lui
fosse il Messia. Quindi Gesù affidò Maria al Suo più stretto amico, l’unico
discepolo ai piedi della croce.
Giovanni 19:28: “Ho sete.” Gesù adempì la profezia messianica del
Salmo 69:21: “Mi hanno invece dato fiele per cibo, e per dissetarmi mi hanno
dato da bere dell'aceto.” Dicendo di avere sete, spronò le guardie romane a
dargli dell’aceto, adempiendo in questo modo la profezia. Tutta la Sua vita e
la Sua morte furono predette dai profeti dell’Antico Testamento, per esempio Salmo
22, Isaia 53: la morte di Gesù non fu un incidente storico, ma un piano
strategico di salvezza eterna.
Giovanni 19:30: “È compiuto!” L’opera di salvezza, il sacrifico
perfetto, il piano di Dio per la salvezza dell’umanità è stata realizzata dal
Figlio di Dio, innocente dichiarato colpevole affinché chiunque riponga la fede
in Lui sia dichiarato giusto da Dio. Il debito del peccato è stato
pagato.
Luca 23:46: Gesù gridò: «Padre, nelle tue mani affido
il Mio spirito» Detto questo, spirò. Eccolo il momento in cui Gesù volontariamente
consegnava il Suo spirito nelle mani del Padre, Dio accettò il Suo sacrificio, l’Agnello
di Dio, soddisfacente e sostitutivo immolato per noi.
Giovanni 3:16-17, 36
“Perché
Dio ha amato tanto il mondo
da dare il Suo Unico Figlio,
perché chiunque
crede in Lui non perisca,
ma abbia vita eterna.
Dio non ha
mandato Suo Figlio sulla terra
per condannare il mondo,
ma per
salvarlo.
Chi crede nel
Figlio ha la vita eterna.
Chi
rifiuta il Figlio non vedrà la vita,
ma l'ira di Dio resta sopra di lui”.
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