domenica 12 aprile 2020

Il posto vuoto




Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» Giovanni 11:25-26

Quel posto vuoto… Chissà, forse alcuni di noi, nel corso di queste feste pasquali, guardano una sedia vuota, un posto in precedenza occupato da una persona cara che non c’è più, un marito, una mamma, un papà, un figlio o una figlia…  non perché siano partiti per una vacanza o perché siano fuori città per studio o lavoro, ma perché non sono più su questa terra. O forse il posto vuoto rappresenta qualcuno che aspettate di incontrare e di amare?


Io lo faccio da diversi anni, penso al vuoto che una persona a me cara ha lasciato nella nostra vita, soprattutto a Natale e in estate, da quando cioè Dio ha deciso di portare in cielo la mia mamma. Con mia sorella ci alternavamo nel prenderci cura di lei: in autunno e inverno mamma Silvia stava in Sardegna, da maggio e per l’estate in Umbria.  Abbiamo passato dei bei momenti con lei, ridevamo e piangevamo insieme, andavamo a fare shopping insieme, litigavamo qualche volta. 


Quel posto vuoto… ci abitueremo mai a quella sedia vuota, a quella poltrona davanti a una televisione spenta. Ancora oggi qualche volta, scende una lacrima di nostalgia. Il versetto della Bibbia più corto è composto da due sole parole: “Gesù pianse!” (Giovanni 11:35) In diversi momenti particolari Gesù pianse, anche se sapeva ciò che sarebbe successo subito dopo o proprio perché sapeva che cosa sarebbe accaduto. Quando abbiamo fatto il funerale della mia mamma a Siniscola in Sardegna, abbiamo pianto, è normale, ma anche gioito perché la nostra tristezza non era senza speranza, perché siamo sicuri che ora mamma è nel posto migliore dove mai potrebbe stare: con nostro Padre Celeste. Niente più diabete, sofferenza e solitudine, morte, ma pace, amore perfetto e la presenza di Colui che l’ha amata e salvata.


Cambiamo scenario.  

Le donne che fedelmente erano rimaste ai piedi di quella croce durante le lunghe ore della sofferenza di Gesù, la domenica mattina s’incamminarono verso il sepolcro per completare il processo di imbalsamazione che Giuseppe e Nicodemo avevano fatto frettolosamente il venerdì pomeriggio. Le loro voci rompevano il silenzio del primo mattino mentre discutevano del problema di come avrebbero rotolato via la pesante pietra che sigillava la tomba. Sapevano che sarebbe stato impossibile per loro farlo. I soldati di guardia le avrebbero aiutate? 

Alba della domenica mattina… i soldati facevano la guardia alla tomba di Gesù. Sapendo che dormire in servizio sarebbe stato punibile con la morte, l'unità militare altamente addestrata rimase vigile. Le loro vite dipendevano da questo. “Improvvisamente ci fu un gran terremoto, perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, aveva fatto rotolare da una parte la pietra e vi si era seduto sopra. Il suo viso splendeva come un lampo e i suoi vestiti erano bianchi come la neve. Quando lo videro, le guardie cominciarono a tremare di paura e caddero a terra svenute. Allora l'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura! So che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Ma non è più qui, perché è risorto, proprio come vi aveva detto. Venite a vedere dove giaceva il suo corpo. Ed ora, presto! Andate a dire ai Suoi discepoli che il Signore è risuscitato dalla morte… Mentre le donne s'incamminavano verso la città, alcune guardie del tempio, che avevano sorvegliato la tomba, si precipitarono dai sacerdoti a raccontare loro ciò che era accaduto. Tutti i capi giudei si riunirono e decisero di corrompere le guardie, perché dicessero che durante la notte, mentre dormivano, i discepoli erano venuti a rubare il corpo di Gesù. «Se la notizia arriva all'orecchio del governatore», promisero i capi giudei alle guardie, «noi prendiamo le vostre difese e tutto andrà per il meglio!» Le guardie si lasciarono corrompere e fecero come era stato loro detto. La loro versione dei fatti si sparse fra gli Ebrei, che ancora oggi la ritengono valida.” (Matteo 28:1-15) 

La tomba è vuota! Che cos’è il Vangelo se non il messaggio del Trionfo di Gesù sulla morte? In 1 Corinzi 15 l’Apostolo Paolo ce lo spiega in modo chiaro, aggiungendo che Gesù apparve per 40 giorni ai Suoi discepoli, fra i quali 500 persone in una sola volta.  

 La salvezza è più di ciò che Gesù ha patito per noi sulla Croce del Calvario; è Gesù vivente, trionfante, è Gesù che vive in noi. Potresti essere nato in una famiglia cristiana o aver frequentato una chiesa cristiana per tutta la vita, o essere un grande e buono religioso, ma se Cristo Gesù non è il tuo Signore e Salvatore, se non riconosci che Lui è vivente e ti chiama a seguirlo su questa terra non lo seguirai nemmeno in Cielo. Il Vangelo di Giovanni lo dice chiaramente dalla prima pagina all’ultima: il paradiso non si eredita, non si conquista e non si guadagna tramite riti o sacrifici: “Perché, se con le tue labbra dichiari agli altri che Gesù Cristo è il tuo Signore, e credi nel tuo cuore che Dio l'ha resuscitato dalla morte, sarai salvato. Credere con il cuore porta ad essere dichiarati giusti da Dio; proclamare con la bocca porta alla salvezza. Proprio come dicono le scritture: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». (Romani 10:9-11) 

La tomba è vuota! Quando Gesù risuscitò dai morti spezzò il potere della morte su chiunque riceve la Sua vita. Gesù ha vinto la morte. Piangiamo i nostri cari che non ci sonopiù, siamo tristi per questo lungo periodo di pandemia e quarantena, ma non dobbiamo sentirci senza speranza. Qualcuno ha detto che iniziamo a morire un po’ ogni giorno sin dalla nostra nascita fisica, la Bibbia ci dice che in Cristo siamo sempre più vivi e che, al momento stabilito da Dio, passeremo da questo mondo all’eternità con Lui. 

La tomba è vuota! Possiamo gioire oggi, anche in mezzo alle lacrime o alla solitudine a causa della pandemia, perché la tomba è vuota, Gesù Cristo è risorto! Quindi, la mia scelta è di essere consapevole che Dio Sovrano ha il controllo su ogni settore della nostra vita, e Gesù Cristo risorto riempie ogni vuoto nel mio cuore. Non è sempre facile, soprattutto in certi periodi. Difficile non significa impossibile.


   


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